CAPITOLO TRENTANOVESIMO-Newt Scamander, Newt Scamander

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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio.
Carrie Jones

«Quindi è così!» esclamò un ragazzo che Newt non aveva mai visto, facendosi strada tra la folla di studenti. Era piuttosto alto. I capelli neri gli arrivavano fin sotto le orecchie, e i suoi occhi erano chiarissimi, tanto che sembravano brillare come due diamanti. Indossava la cravatta di Corvonero.
Melody si sciolse subito dall'abbraccio e lo guardò, sospirando e iniziando a spiegare:
«Michael, ti poss-»
«Sei una traditrice! Sei dalla sua parte! E ce l'hai con tutti noi di Hogwarts! Che c'è, sei ancora arrabbiata perché ti ho lasciata sola al Ballo? Pensavo fossi maturata, sciocca» ruggì lui, con lo sguardo duro. I suoi lineamenti solitamente delicati erano ora rigidi.
Newt fece per ribattere (così come Melody, che guardava il ragazzo con un'espressione accigliata), ma Adrian fu più veloce. Si fece largo tra le persone a gomitate e affrontò quel Michael, come lo avevano chiamato:
«È stata una mia idea. E se Melody mi ha assecondato, significa che c'è un motivo. Non è arrabbiata con te per la storia del Ballo: vuole soltanto agire per il bene. E non per il Bene Superiore, come tutti voi state sicuramente pensando. Perciò, Darling, se devi prendertela con qualcuno, quello sono io. Non la mia ragazza».
Le reazioni di Newt e Melody arrivarono contemporaneamente:
«Grazie, Adrian. Sei parecchio gentile, ma vorrei provare a difendermi da sola».
«La tua che…?».
Michael balbettò qualcosa, rigirandosi la bacchetta tra le mani, prima di continuare, in tono di supplica:
«S-Scamander è un criminale!»
«No, non lo è» sentenziarono in coro la Lestrange e Adrian, sostenuti da un'altra voce potente: Skender era appena entrato nella stanza, e si era posizionato un passo davanti a Newt, come se volesse difenderlo.
«Oh, ehm… salve, signor Skender!» fece Melody, salutandolo con la mano, mentre tutto il resto del gruppo lo guardava stranito.
«Mademoiselle Lestrange! ¡Buenas tardes!»
Nessuno seppe come rispondere. Per fortuna, l'omone prese di nuovo la parola, girando con le braccia dietro la schiena per la sala, l'indice destro stretto nel palmo sinistro. Per un attimo, a Newt sembrò di dimenticare quella parte dell'amico che rivelava la sua parte dolce e - lo doveva ammettere - un po' tonta. In quell'istante, lui era Thomas Skender, il grande direttore del Circus Arcanus. Colui che aveva ammaliato milioni di maghi con i suoi numeri che andavano ben oltre la fantasia di chiunque passasse di lì. L'uomo che aveva stravolto, stupito, commosso, trattenuto il respiro di intere platee… e che poi scompariva la mattina dopo, lasciando le persone a rimuginare su ciò che era appena successo, se fosse stato solo un sogno.
E, solo allora, Newt capì perché era diventato direttore.
«Il Monsieur Scamandér» cominciò «Es la person plus buona que yo abbia mai incontrato. Él mi ha salvato la vida three volte, rischiando la sua life pour moi, un poor homme che, per inseguire il suo amour, quasi lo fece uscidere. Sta scercando di tornare a casà dal beginning, et non vedeva l'ora di see again il suo amour, i suoi amiscì e questa chiquitita, Melodí. E yo so che tutti mi state credendo. Lo veo nei your ochi».
Il Magizoologo trattenne il fiato: aveva lasciato tutto con un “Non fare l'eroe”, e ora si ritrovava ad esserlo per una persona, anche se involontariamente.
Una ragazzina dai codini rossi, la cravatta di Tassorosso storta sul corpo minuto da undicenne e il volto cosparso di lentiggini, si fece avanti:
«Ha ragione. Sono d'accordo con la Signorina Caposcuola Melody, Adrian e il signor Skender. E lo siete anche voi, o non avremmo fondato un altro gruppo» disse, girandosi e puntando il dito contro gran parte delle persone nella stanza, per poi aggiungere «Anche io sono una traditrice».
Ci furono alcuni istanti di silenzio assoluto. Poi, un'altra voce si fece avanti, questa volta più matura e decisamente maschile:
«Anche io sono un traditore».
Velocemente, le persone che erano state indicate dalla piccola Tassorosso, si avvicinarono di un passo al centro della sala, ripetendo le parole dei compagni.
Più lentamente, invece, alcuni componenti che - evidentemente - non facevano parte di quel “sottogruppo di traditori”, decisero di aderirvi e raggiunsero gli altri.
Michael Darling era allibito, e la piccolina sembrava volerlo stupire ancora di più, perché gridò, portando un pugno in aria:
«Cantiamo l'Inno! Cantiamo l'Inno!».
Immediatamente, gli studenti iniziarono a cantare una canzoncina. La melodia era uguale a quella di “Scaramander, Scaramander”, ma le parole erano diverse:
«Newt Scamander, Newt Scamander,
Ma lo sai che io lo so?
Che quel Bene Superiore
Non ti inquieta neanche un po'?
Entri nella vita mia
E tutto l'odio porti via.
Con coraggio e lealtà
Ci donerà la libertà!».
D'accordo, quella proprio non se l'aspettava. Aveva la bocca aperta, e respirava lentamente, al contrario del suo cuore che batteva ancora più veloce della luce. Sentiva la bocca asciutta e una strana morsa al petto: era l'eroe involontario di tantissime persone, che credevano in lui perché riuscisse a portare loro un futuro migliore, pieno di speranza e felicità, ma senza cambiare la sua personalità in quella superba che quasi tutti gli eroi avevano. E lui non li avrebbe delusi.
«Grazie a tutti», fu quello che riuscì a mormorare, arrossendo.
Melody fu la prima a reagire, con le lacrime agli occhi, iniziando ad applaudire.
Tutti la imitarono. Presto, l'applauso si trasformò in qualcosa di più: urla di incitamento, risate liberatorie, abbracci e salti.
La Lestrange abbracciò di nuovo Newt, per poi lanciare uno sguardo accigliato alla camicia:
«Hai i primi tre bottoni slacciati. Non spiegare nulla, sono troppo felice, ora come ora».
Newt si affrettò a richiuderli annuendo, ma non riuscì a trattenere un sincero sorriso: la sensazione di essere a casa l'aveva ormai pervaso.

~My space~
NON SONO SPARITA.
Solo, sto facendo un corso di teatro in inglese, a scuola, e finisco per tornare a casa veramente tardi. Scusate, davvero. Cercherò di rimediare
Camy❤🎶

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