Era seduto in una macchina nera ferma lungo una strada deserta.
Non ricordava come ci fosse arrivato, o meglio, aveva l'impressione di saperlo, ma di averlo dimenticato. Non capiva perché fosse fermo, né tantomeno perché fosse seduto dalla parte del passeggero, invece che da quella del guidatore.
Il rombo del motore in panne lo stava facendo impazzire.
Doveva uscire da quella macchina, subito.
Il sole splendeva talmente forte che era difficile tenere gli occhi aperti.
Stava sognando.
Lo capì immediatamente.
Quando sognava riusciva a vedere da entrambi gli occhi.
Era come se il suo corpo, una volta addormentato, dimenticasse gli ultimi quarant'anni della sua vita. Era di nuovo giovane e stupido.
Per di più il cielo era viola.Stava cercando qualcosa, ma non sapeva bene cosa.
Questo era un sogno ricorrente e lui cercava sempre qualcosa, o qualcuno.
Si guardò intorno senza molto successo, davanti a lui si stendeva il deserto dell'Arizona.
Era brullo e arido, come qualsiasi deserto che si rispetti. Le uniche forme di vita che potevano sopportare il clima di quel luogo erano i cactus, che abitavano la distesa bollente. Osservò una balla di fieno rotolare via trasportata dal vento e le montagne in lontananza svettare contro il cielo saturo.«Mi hai mai cercato?» gli chiese una voce maschile alle sue spalle.
Ora ricordava cosa stava cercando.
«Ti sei mai chiesto dove io sia finito?»
Non riusciva a respirare. Non voleva girarsi. Sapeva che, nel momento stesso in cui lo avesse fatto, sarebbe scomparso. Voleva rimanere con lui il più possibile, anche se solo in sogno.
«Ti sono mancato?»
Una lacrima scivolò lungo la sua guancia destra. Nei sogni vedeva sempre da entrambi gli occhi, ma piangeva solo da uno.
Nick Fury si svegliò di soprassalto.
Si era addormentato di nuovo, seduto sul sedile del passeggero della berlina nera.
Doveva fare più attenzione quando si trovava lì, i sogni si trasformavano in incubi molto facilmente.
Sospirò e si passò il dorso della mano sotto l'occhio buono. Non fu sorpreso quando, tirandola via, la trovo umida per la lacrima che aveva appena asciugato. Sempre fissando la sua mano destra, tirò su con il naso, per poi scuotere la testa. Non sarebbe dovuto andare, non era la prima volta che capitava. Doveva trattenersi, come aveva fatto per molti anni prima di allora. Far finta di nulla, lasciare che questo giorno, questo dannato mese, passassero e poi sarebbe stato al sicuro per altri undici mesi, prima che tutto ricominciasse da capo.
Non poteva andare avanti così.
In un moto di stizza accese la radio.
Ci fu statico per pochi secondi, prima che riuscisse a captare le onde della radio più vicina"It doesn't hurt me, you wanna feel how it feels..."
«Sul serio?» chiese incredulo l'ex-direttore allo stereo.
Non che si aspettasse una risposta...
Era come se, ogni volta che si sedeva in quella macchina, qualcuno mandasse un messaggio a ogni stazione radiofonica per far partire "Running up that Hill" di Kate Bush a ripetizione."You wanna hear about the deal I'm making?..."
Nick sbuffò e si portò una mano alla fronte per massaggiarsi le tempie.
Ricordava come, la prima volta che era tornato a sedersi in quella macchina, la canzone aveva incominciato a suonare istantaneamente dopo aver acceso la radio.
Era il 1989, Fury era appena ritornato allo S.H.I.E.L.D e aveva deciso di gettarsi tutto alle spalle. Voleva vendere la macchina, bruciare la lettera e dare i soldi in beneficenza. Ma nel momento stesso in cui si era seduto di nuovo in quella vettura, tutti i ricordi erano tornati come una valanga a travolgerlo. Quella canzone non aveva certo aiutato.
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Miracle Worker
Fiksi PenggemarQuando Tony Stark riceve una studentessa del conservatorio di New York, non si aspetta di trovarsi di fronte a uno dei segreti meglio tenuti dello S.H.I.E.L.D e, soprattutto, della sua famiglia. La ricerca di risposte lo porterà a dubitare dei suoi...