Giugno 1977
Nick Fury si era alzato con il piede sbagliato.
Il coro della chiesa battista, che si trovava dietro il suo nuovo condominio, aveva deciso di tenere un concerto improvvisato per mostrare il suo sostegno ai fratelli sfollati del Bronx che avevano perso le loro case nell'incendio del mese precedente.
Fury aprì con forza la sua finestra malandata e si affacciò a guardarli.
Erano le otto del mattino, troppo presto per litigare con un intero gruppo di cantanti gospel. Sembravano in pochi altri a pensare la stessa cosa. Molte famiglie dei palazzi di fronte, infatti, si erano affacciate a guardarli.«Ehi, grassona!» aveva urlato una signora dalla finestra del terzo piano dell'edificio davanti. «Fai silenzio! Ci sono bambini che dormono qui!»
«Non siate aridi fratelli! Chi penserà ai bambini del Bronx, eh?» le aveva risposto la direttrice del coro, allargando le braccia in modo plateale.
«Se ci tieni tanto, vai là a fare questa scenata!» si intromise un vecchietto dall'appartamento di sopra.
La discussione andò avanti così per una buona mezz'ora.
Nick si passò una mano sul viso per cercare di darsi una svegliata.
Il jet-lag lo stava uccidendo.
Era tornato il giorno prima dalla Germania dopo quattro anni sotto copertura.
Quando gli avevano detto che sarebbe tornato a casa, si aspettava di avere tempo per tornare in Alabama e, magari, godersi un piatto di maccheroni al formaggio di sua nonna, prima di essere spedito in una nuova base.
Invece, quasi senza preavviso, era stato informato dai suoi superiori nell'esercito che lo S.H.I.E.L.D era interessato al suo lavoro e che avevano bisogno di lui a New York.
Si era così ritrovato, nel giro di tre giorni, in un angusto appartamento da una stanza a Harlem e con un incontro con il direttore dello S.H.I.E.L.D, Margaret Carter, programmato per quel pomeriggio.
Niente cucina di nonna Fury per chissà quanto tempo.
Sbuffò e rientrò in casa per iniziare a vestirsi.
«Odio questa città.»Il quartier generale dello S.H.I.E.L.D era situato in un grattacielo di Manhattan, vicino a Time Square.
Per raggiungerlo, Nick decise di prendere la metro. Una scelta che si rivelò essere molto sbagliata.
Non solo non conosceva abbastanza bene le linee che correvano sotto l'isola, ma la stazione era un ritrovo per barboni, drogati e spacciatori e i vagoni erano luridi e coperti di graffiti, sia fuori che dentro.
Quando, dopo svariate peripezie e cambi di linea, riuscì finalmente ad arrivare, la situazione non migliorò.Nonostante fosse una delle attrazioni turistiche principali, Time Square era a tutti gli effetti un quartiere a luci rosse. Vicino ai teatri di Broadway, svettavano cinema a luci rosse e club di uguale natura. Ogni angolo era tappezzato di cartelli e luci al neon che pubblicizzavano strip club e bordelli. Solo in strada lavoravano più di duemila prostitute.
Fury fu avvicinato da un paio di ragazze in top scollati e mini gonna che cercarono di convincerlo a passare la giornata con loro.
Quando vennero rifiutate, iniziarono a imprecargli contro, seguendolo per il marciapiede dandogli del frocio.
Nick già odiava quella città più di qualsiasi altra in cui fosse mai stato stanziato. A Berlino faceva un freddo da far cadere le dita, ma almeno non venivi molestato da prostitute minorenni.
«Odio questa dannatissima città... »Al contrario del resto del quartiere, il palazzo del quartier generale si era mantenuto civilmente.
Era stato, un tempo, la prima base ufficiale del S.S.R, prima che divenisse l'attuale S.H.I.E.L.D.
Una volta che fu entrato dalla porta girevole, Nick si sentì subito meglio.
La lobby era elegante e pulita, sembrava di essere entrati in un edificio governativo di Washington.
Nessuno avrebbe mai detto che, poco distante, una prostituta stesse picchiando un barbone con la sua borsa.Nick entrò nell'ascensore.
All'interno, seduto su di uno sgabello di legno, un vecchietto stava leggendo il giornale.
Indossava un uniforme da portiere rossa, con tanto di cappello e papillon.
Fury lo fissò per qualche secondo senza parlare.
L'anziano afroamericano alzò lentamente la testa e ricambiò lo sguardo di quello più giovane.
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Miracle Worker
FanfictionQuando Tony Stark riceve una studentessa del conservatorio di New York, non si aspetta di trovarsi di fronte a uno dei segreti meglio tenuti dello S.H.I.E.L.D e, soprattutto, della sua famiglia. La ricerca di risposte lo porterà a dubitare dei suoi...