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𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝖿𝗂𝗏𝖾: 𝗍𝗁𝖾 𝗌𝗆𝖺𝗅𝗅 𝖿𝗂𝗋𝖾.』


Finn.

Ancora un'altra ora.

Gaten si lamenta da due ore e sento che fra poco scoppierò. Restituitegli il suo cellulare prima che io lo prenda a calci.

«Gaten, la smetti? Se ti lamenti, aiuti meno.» confesso. Finalmente le parole sono uscite dalla mia bocca.

Lui si limita a rannicchiarsi in un angolo, a mangiare la cioccolata. Avendo fame, non riesco a staccargli gli occhi di dosso, mentre la saliva comincia a scendere dalle labbra.

«Che schifo, Finn. Contieniti, così fermi la mia fame.» afferma il ricciolo, mentre continua a sgranocchiare il suo pezzo di cioccolata. Non capisce che così a me la voglia di mangiare l'aumenta.

Mi alzo, ormai stufato, e vado verso la porta.

«Dove vai? Ricorda che tra due minuti trasmettono il tuo programma preferito.» aggiunge dopo un po', si alza e accende la tv, nonché l'unica cosa che hanno rimasto.

«Torno subito, ok?» affermo iniziando a correre per i corridoi, finché non arrivo alla cucina della mensa, dove - a quest'ora - non c'è nemmeno un'anima viva.

Apro il frigorifero, iniziando a contemplarlo. Ora cosa mangio? Prima di venire qui, avevo un'idea stampata in testa, ora è tutto svanito.

Come successe tre anni fa, con Millie. Avevo tutto: amici, una ragazza e la felicità, e nel giro di pochi mesi ho fatto svanire tutto.

Ma non mi pento, anzi, lo rifarei altre mille volte. Se sapreste cosa è successo, adesso mi stareste prendendo a calci.

Sono tutti dalla parte di Millie e nessuno dalla mia, solo lei.

Iris Apatow.

La ragazza per cui persi la testa tre anni fa. Gli altri sostengono che è per colpa sua che ho perso Millie, ma non sono d'accordo.

Se l'ho persa è perché volevo, non mi sembra giusto incolpare altre persone.

Inizio a riscaldare i peperoni, pescati in qualche contenitore più lontano dal frigorifero, ma sobbalzo appena sento un rumore assordante.

«Oddio, scusami.» esclama una ragazza sull'uscio della porta. È alta, ha i capelli corti e rossi e gli occhi azzurro ghiaccio, quelli in cui davvero ti ci perdi.

«Nulla.. chi sei?» domando schietto. Finn, ma più delicato no?

«Mh... delicato eh?» mi sorride sinceramente, iniziando ad avvicinarsi a me.

«Sophia Lillis e, se te lo stai chiedendo, sono appena arrivata. Facevo un tour..» aggiunge a un bel po' di centimetri di lontananza.

«Finn Wolfhard, piacere.» le porgo la mano, con la speranza che la stringa. Sono pieno d'ansia e non so nemmeno il perché. Sarà questa ragazza?

Lei non la stringe, ma inizia a ridere instericamente indicandomi la padella in cui stavo riscaldando il cibo. Ops...

Subito, l'allarme dell'antincendio risuona in tutta la struttura, mentre degli uomini in divisa dicono agli altri di uscire e ripararsi all'esterno.

Che hai combinato, Finn? E, soprattutto, perché davanti a questa ragazza così carina?

Usciamo anche noi, gettandoci nel gruppo di ragazzi.

Scoppio in una risata quando vedo la Brown e la rossa indossare un pigiama ad unicorno. Mi ricordano due bambine dell'asilo.

«Cosa ridi Wolfhard?» sbotta infastidita Millie, che mi osserva con uno sguardo pieno d'odio.

«Calmati, Millie. Non volevo offenderti, ma a primo impatto, con questo pigiama, sembri una bambina.» rispondo sorpreso dal suo comportamento, ma che le prende? Non ha mai fatto così.

«Beh, io penso che dai tuoi comportamenti, anche passati, il bambino qui sei solo ed esclusivamente tu.»

«Non so quante volte ti ho detto che mi dispiace. Mi hai scocciato, Brown.» mi sono stufato di tutto ciò. Non è possibile che un piccolo sbaglio venga tirato in ballo ogni volta che succede qualcosa.

«E sai perché non ti ho mai perdonato?» domanda sempre più incazzata, mentre stringe la sua pelle in un violento pizzico.

Faccio cenno di no con la testa, vediamo cosa risponde.

«Perché non voglio soffrire nuovamente per tre anni. Non so quanto tempo ci è voluto per capire che il mondo non gira attorno a te, e che devo imparare a curare me stessa e non gli altri. Soprattutto, non te.» conclude, infine, con le lacrime che minacciano di uscire. Ed essendo nella stessa situazione, rimaniamo entrambi - per un po' di secondi - immobili a guardarci negli occhi.

Lei, però, distoglie lo sguardo, tornando all'interno. Visto che abbiamo avuto il segno dagli uomini di poter entrare, lei lo ha fatto senza esitare.

Torno in camera con Gaten chiudendo velocemente la porta. Inizio a sbuffare, mentre Gaten mi guarda stranito.

«Finn, mi spieghi cosa succede? Perché Millie ti odia così tanto?» domanda.

A quanto pare, dovrò fare un po' di chiarezza affinché io venga capito, visto che fino ad ora nessuno ha voluto ascoltare le mie ragioni o altro.

Ed è questo che mi ha fatto incazzare.

«Finn, se non vuoi non dirmelo.» dice rassicurandomi, ma quando vede il mio sospiro di sollievo continua, «Ma preferirei che tu me lo dicessi.» sorride lievemente e per finta, vuole che gli racconti il tutto.

Va beh.

«Ok. Preparati, Gaten. Inizia la storia.»

✧ *:・゚✧ *:・゚✧

Spazio autrice.
Hey! Ce l'ho fatta! Pensavo che non avrei aggiornato, ma l'ho fatto. Felicii?
Quale sarà la storia? Cosa sarà successo tra di loro? Fate alcune teoriee! 😆😆

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora