939 70 70
                                    

𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝖾𝗅𝖾𝗏𝖾𝗇: 𝗍𝗁𝖾 𝗌𝗄𝗂𝗋𝗍.』

Ormai è un abitudine che la notte io vada nella sala informatica. Sgattaiolare nei corridoi con il rischio di essere scoperta, mi trasmette una grande carica di adrenalina.

Certo, non è il massimo quando ritorno in camera alle quattro di notte e ho solo due ore per dormire, però è sicuramente pericoloso e tutto ciò mi piace.

Ultimamente, indosso anche dei cappucci ed altro, per evitare di essere catturata dalla telecamere, ma so che non c'è da preoccuparsi, a quell'ora il preside dorme profondamente, proprio come un neonato.

«Millie, perché ultimamente sei più assonnata del solito?» chiede Sadie improvvisamente, mentre siamo in cammino verso le nostre classi.

«Non è vero, è tua impressione.» affermo mentendo, cercando di trattenere uno dei tanti sbadigli contenuti sin da questa mattina.

La rossa, però, se ne accorge e inizia a guardarmi con uno strano sguardo, come se volesse dire: "Davvero? Mi accorgo dei tuoi sbadigli nascosti."

Al suono della campanella, io e la rossa ci separiamo, andando una nella stanza opposta all'altra.

«Hey, Millie. Hai dormito poco?» chiede Schnapp, dopo che mi sono accomodata al banco. Si nota molto? Mi limito a fare cenno di no con la testa, per poi appoggiare la testa su quel freddo pezzo di legno.

Le lezioni, finiscono - per fortuna - molto velocemente e al loro termine, non tardo a raggiungere la mensa. Sto morendo di fame e, beh, sai che novità.

Arrivo in mensa e prendo un bel sandwich, il solito ripieno di prosciutto e formaggio, nonché il più amato dalla sottoscritta.

«Ciao, Brown.» un imbambolato Wolfhard si avvicina a me, limitandosi ad alzare la mano, che un attimo prima ha passato nei suoi folti e indomabili ricci.

«Hey, Wolfhard.» esclamo sorridendogli, ma smetto un secondo dopo. Anche se questo stupido sorriso sia durato pochi secondi, Wolfhard mi guarda con una faccia stupita.

Beh, in effetti, lo capisco. Non lo calcolo per tre anni e così, improvvisamente, gli sorrido? Sto - assolutamente - diventando pazza.

Prendo il mio adorato sandwich e, visto il silenzio calato tra di noi, decido di evaporare via, ma una frase che esce dalla bocca di Wolfhard mi ferma all'istante. Subito lascio il sandwich, lasciandolo cadere per terra.

«Quella gonna ti sta da dio.» afferma osservando verso il basso, con aggiunta di uno stupido sorrisetto. Le mie orecchie non credono a ciò che hanno appena sentito, mi sento come se il mondo stesse per cadermi addosso, ma nonostante tutto, mi faccio coraggio e mi volto verso di lui.

Il mio sguardo è quasi indemoniato, vorrei ucciderlo e far scomparire quell'orribile sorrisetto dalla sua faccia.

«Sei un pervertito, Wolfhard.» sussurro a pochi centimetri da lui lasciando, subito dopo, il marchio della mia mano sulla sua guancia.

Non rimarrò qui un secondo in più.

Sa che anche questa specie di "complimenti" mi fanno distorcere la realtà, facendomi correre a decisioni affrettate. Dopodiché le lacrime non tardano a scendere. Ed è proprio ciò che sta succedendo.

Mi chiudo in bagno, è l'unico posto di cui Sadie non ha una doppia chiave.

Poche gocce, susseguite da un'ondata di lacrime. Sembrano non finire più. Questa è l'ennesima prova della mia fragilità, ma cosa posso farci? Sono fatta così anche io, con i miei pregi e i miei difetti.

E penso che uno di questi difetti sia proprio il mio essere fragile.

Sobbalzo nonappena bussano alla porta. Chi è? La rossa che tanto adoro, che mi replica di aprirle la porta. Ormai sfinita, lo faccio senza esitare e lei mi fa uscire, facendomi accomodare sul suo letto.

«Millie, calma. Adesso respiri e mi spieghi tutto.» dice trasmettendo tranquillità a vista d'occhio. È sempre così calma e comprensiva, come ci riesce?

Le spiego tutto, facendo come mi ha detto lei. Alla fine della spiegazione l'espressione sullla sua faccia sembra come un'espressione normale.

«Non capisco cosa ci sia di male, dovrebbe essere un complimento.» afferma con un tono di voce normale e sereno, che mi fa infuriare ancora di più.

«Scherzi, Sadie? Sai che io non sono una ragazza che vuole mettersi in mostra e, di conseguenza, queste stupide parole messe insieme, mi fanno un male assurdo.» corro fuori, voglio prendere un po' d'aria.

Non sono assolutamente d'accordo con questi ragionamenti, cominciando con queste stupide frasette, senza avere da questa parte nessuna reazione, chissà dove si potrebbe arrivare? Ed io non voglio nemmeno pensarci.

Dopo un bel po' di ore passate ad osservare il paesaggio, - da sola - arrivano Gaten e Sadie, che si accomodano al mio fianco. Subito una faccia stranita appare sul mio volto, perché c'è anche Gaten? Cosa c'entra?

«Millie, ti ho già detto che quel Finn devi lasciarlo andare. Nessuna frase detta da lui dovrebbe interessarti. Perciò, Mills, inizia da ora. Non ti meriti tutto ciò.» esclama con tutta la sincerità di questo mondo, a questo punto lo abbraccio tenendo, però, le lacrime trattenute.

È stato così gentile: venirmi accanto per assicurarsi della mia indifferenza riguardo Wolfhard, mi ha fatta sentire protetta.

Gli sorrido, dopo che io e la rossa raggiungiamo la mia camera. Sadie si addormenta nonappena appoggia la testa sul cuscino, mentre io - dopo lo scoccare dell'una di notte - raggiungo il mio "posto segreto".

Mi precipito al primo computer che trovo, per poi andare su Skype e chiamare le mie care Lilia e Maddie. Iniziamo a parlare del più e del meno, ridendo e scherzando, fin quando non parlo loro di Finn.

«Cos'ha detto?» urla Lilia, rompendomi i timpani attraverso le cuffie. Povere le mie orecchie.

«Mills, ascoltami.» comincia Maddie. Ho paura, di solito i suoi monologhi sono interminabili, speriamo che questo non sia come quelli precedenti.

«Cambia pagina. Cerca di essere felice e di eliminare Wolfhard. Puoi farcela.» quest'affermazione quasi mi mette sicurezza.

«Bene, Mads. Farò come mi consigli.»

✧ *:・゚✧ *:・゚✧

Spazio autrice.
Cosa succederà adesso? Millie si deciderà ad ignorare Wolfhard? 😏🙆

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora