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𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝗍𝗐𝗈: 𝗌𝗍𝗈𝗉 𝗍𝖺𝗅𝗄𝗂𝗇𝗀 𝖺𝖻𝗈𝗎𝗍 𝗉𝗋𝗂𝖽𝖾.』


Finn.

Scendo dall'auto, iniziando ad osservare le altre persone che hanno ricevuto la borsa di studio. Il mio sguardo si posa divertito su una di loro: Millie Bobby Brown, che appena si accorge di me alza gli occhi al cielo.

Inizia a fare delle scenate, entrando nella macchina e cercando di convincere l'autista a portarla a casa, ma la sua risposta rigida la fa tornare sui suoi passi.

Gli uomini ci portano all'interno dell'edificio, per un incontro con il preside che ci spiegherà come funziona qui dentro. Passiamo - tutti noi, quattro ragazzi e due ragazze - per il corridoio, mentre tutti gli altri ci osservano e squadrano.

E non mancano le ragazze che mi sorridono e salutano come se fossi il ragazzo più bello del mondo.

Modestamente, sono bellissimo.

Entriamo nell'ufficio del preside, che ci accoglie calorosamente e ci invita ad ascoltarlo, accomondandoci sulle poltrone situate davanti alla sua scrivania.

«Bene... benvenuti ragazzi.» esclama sorridendo, porgendoci un figlio da firmare, lo faccio senza esitare, - come gli altri - mentre Millie lo guarda stranita.

«Cos'è, monsieur?» domanda Millie, poggiando i piedi sulla scrivania iniziando, così, a fare la ragazza alfa. Lui si limita a guardarla scioccato da questo suo comportamento.

D'improvviso, sbatte "violentemente" il foglio sulla scrivania del preside, facendo balzare tutti dalla poltrona.

«Sa', signor preside, io non firmo nulla che non sia... legale, ecco.» gli fa un sorrisetto e, subito dopo, si siede sulla poltrona, osservando divertita le facce degli altri ragazzi. Sono rimasti tutti sconvolti.

Vedi cosa provochi, cara Millie?

«In realtà..» inizia il preside, un po' in difficoltà per la cosa appena successa e cercando di trovare le parole per parlare e non essere "provocato" dalla Brown.

«Sono solo documenti. Voi ci permettete di curarvi se vi sentite male.» esclama il preside, lanciando un'occhiataccia alla ragazza e lei abbassa lo sguardo, ormai in imbarazzo.

«Volevo soltanto dirvi che da ora in poi, prenderò in considerazione i vostri comportamenti, non avendo nessuna pietà. Le stanze devono essere sempre ordinate - tant'è che faremo dei controlli - e in esse troverete l'occorrente e le divise. In quanto alle camere e ai suoi componenti, sono scritti sulle chiavi. Tenete.» spiega brevemente l'uomo di fronte a noi, porgendoci le chiavi.

Starò in camera con il riccio Gaten Matarazzo. Mh, benissimo. Ammetto di aver pensato di peggio.

Meglio con lui, che con un insopportabile e odioso Noah Schnapp. Senza offesa per lui, ma non mi è affatto simpatico.

Il preside, improvvisamente, ci caccia quasi dall'ufficio, mandandoci in camera. Ha delle cose urgenti da fare e ci ha detto che il nostro anno scolastico inizierà la prossima settimana, magari per levarci dai piedi il più in fretta possibile.

Millie si presenta ai ragazzi, facendo finta che io non ci fossi. Quindi una domanda nasce spontanea dalla bocca della rossa.

«Vi conoscete già?» la ragazza dai capelli corti sino alle spalle, annuisce annoiata, come per dire "purtroppo sì".

Faccio come lei, non calcolandola affatto, e mi dirigo subito nella mia camera. Non starò lì impalato a farmi mettere i piedi in testa dalla Brown. No affatto. Questo non è Finn Wolfhard.

Prendo il portatile, scaraventandomi sul letto e chiamando subito Jack, uno sciocco con un sorriso contagioso, nonché mio migliore amico.

«Hey, Finn!» esclama contento di rivedermi, ma quando vede la mia faccia stufata mi domanda immediatamente cos'ho.

«Ti spiego.. sono arrivato qui, come sai anche un po' per distrarmi da tutto e tutti, e ho trovato Millie. Il fatto è che la Brown vuole comportarsi da ragazza alfa, ma non sa che riesce meglio a me che a lei.» gli spiego brevemente grattandomi la nuca.

«Secondo me, dovresti provare a trattare Millie in modi diversi, soprattutto perché se ti tratta male da tre anni è solo colpa tua e della tua "cotta", che si è poi rivelata una semplice cotta adolescenziale.»

«Il fatto è che ogni volta che la vedo rivivo i vecchi ricordi e non è che sia così semplice.»

«Finn, hai perso una ragazza fantastica come Millie per il tuo stupido orgoglio. Devi smetterla di essere così.»

«Forse mi sono comportato in quel modo solo perché lo volevo davvero, e non per orgoglio.»

«L'orgoglio ce l'hai ancora ora, Finn. A distanza di tre anni, non vuoi ammettere il tuo fottuto sbaglio con Millie.»

«Basta, Jack. Ci sentiamo stasera.» chiudo il portatile ed inizio a sbuffare.

Sono venuto qui per essere lontano da tutto e tutti e la cara Brown ha rovinato tutto. Come sempre, d'altronde.

E Jack, come sempre, difende lei al posto di difendere me, il suo migliore amico. Quel ragazzo non lo capisco proprio, a volte.

Improvvisamente, il ricciolo Gaten entra nella stanza con una scorpacciata di gelato.

«Potevamo fare ciò che volevamo, vero?» ghigna offrendomi del gelato.

Porto una mano alla fronte, ma alla fine lo mangio anche io.

Come faccio a non resistere davanti al gelato alla stracciatella?

✧ *:・゚✧ *:・゚✧

Spazio autrice.

il bello è che non so mai cosa scrivere, scrivo sempre la prima cosa che mi passa per la testa yee.!
comunqueee a voi piace il gelato a stracciatella? (panna con scaglie di cioccolato).

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora