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𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝗌𝗂𝗑: 𝗀𝖺𝗍𝖾𝗇 𝗁𝖾𝗅𝗉𝖾𝖽 𝗆𝖾?』


Non riesco a credere che Wolfhard abbia anche solo il coraggio di ridermi in faccia. Non potete capire l'odio che provo per lui: il ragazzo che mi fa sempre piangere, come ora.

Non dovrei farlo, ma ora sono qui e, per giunta, lo sto facendo per lui. Finisco sempre così e non dovrei.

Sobbalzo dal letto, nonappena sento la porta sbarrarsi. È Sadie.

«Mi spieghi cosa è successo tra te e F-» si ferma subito appena mi vede piangere e, al posto di chiedere spiegazioni, - come stava per fare - mi consola.

Mi rincuora sapere di avere un'amica del genere. Ci conosciamo da poco, ma abbiamo legato molto e in men che non si dica.

«Mills, ascoltami.» inizia mettendosi di fronte a me. Mi guarda negli occhi. Vuole stabilire un contatto di fiducia e sincerità.

«Non so cosa sia successo tra te e Finn, e non mi sembra nemmeno il caso di chiedertelo, ma va' avanti. Sei una persona fantastica e non hai bisogno di lui per continuare il tuo percorso.» aggiunge e, dopo un po', mi abbraccia, facendomi sentire molto meglio.

Il giorno dopo!

Veniamo svegliate dal preside, - entrato un bel po' di tempo prima, oltretutto senza permesso - che ci ordina di alzarci in piedi all'istante.

«Buongiorno, ragazze. Volevo dirvi che condividerete la vostra camera con una nuova alunna. Il suo nome è Sophia Lillis e, mi raccomando, accoglietela nel migliore dei modi.» annuncia il preside prima di andare via.

Dopo un paio di secondi, la ragazza entra dalla porta. È alta, ha i capelli corti e rossi e gli occhi di un azzurro ghiaccio.

Oddio, l'ho già vista. È la ragazza che è uscita dall'edificio con Finn.

No, no, no, altroché "migliore dei modi" io la odio.

Ammetto che non è gentile, ma non penso nemmeno due volte al fatto di sgattaiolare via dalla stanza, mentre le due rosse parlano.

Indosso la divisa, passo la piastra e mi trucco con un filo di mascara. L'unica cosa che avrei voluto fare è quella di andarmene, ma la cara Sadie decide di presentarmi all'altra rossa.

«Mh, certo, sono Millie Bobby Brown.» dico acidamente, prima di andare via rimanendo le due ragazze da sole.

Mentre faccio colazione alla mensa scolastica, un'idea entra nella mia astuta mente, devo soltanto metterla in atto tra un po' e poi sarà tutto fatto.

Mi alzo per buttare i rifiuti, quando un riccio mi ferma.

«Millie!» urla per farsi sentire, è così carino.

«Ehi, Gaten.» lo saluto sedendomi accanto a lui, sulle scale situate davanti alla porta del cortile.

Non so perché, ma mi abbraccia. Penso che lo abbia fatto istintivamente, se no perché? Non ho legato molto con i ragazzi, quindi non siamo così amici.

«È un coglione, Millie. Lascialo perdere.» dice diventando serio, non l'ho mai visto così, nemmeno alle lezioni di scienze, nonché sua materia preferita.

«Chi? E perché?» domando sempre più confusa, non ci sto capendo nulla.

«Finn, è un coglione. Ha la testa da tutt'altra parte e, fidati, non ti merita.» dice infine, lasciando un bacio sulla mia fronte prima di andare via.

Sbuffo, - come sempre - in attesa della campanella, che dopo un po' di tempo, suona.

Mentre tutti gli altri vanno in classe a seguire le lezioni, io - in "incognita" - mi precipito nella sala informatica. Essa è piena di computer ed è anche dotata di wi-fi.

Bene, proprio ciò che avevo bisogno di sapere.

Giro i tacchi ed attraverso il corridoio. Mi sento come se avessi vinto una gara di corsa. Però, qualcuno dice di fermarmi, e vi giuro che quella voce è così familiare che vorrei sparire.

«Cosa vuoi, Wolfhard?» mi giro ormai arresa, avvicinandomi a lui.

«Millie, voglio semplicemente tornare come prima.»

«Più facile a dirsi che a farsi, vero Finn?» lui mi guarda confuso e stanco di questa storia. Beh, alla fine quella che ci ha sofferto sono stata io, lui no.

«Cosa e chi mi dice che non lo farai altre mille volte? Io non riesco più a fidarmi di te, capisci cosa significa?» aggiungo, ormai, a pochi centimetri da lui.

«Gira pagina. Ti chiedo solo questo.» dice prendendomi per mano. Io mi stacco da lui, iniziando - a poco a poco - ad allontanarmi.

«Hai ragione, lo dicono tutti. Sarà meglio essere solo due compagni di scuola, semplici conoscenti. Ci vediamo.» vado via, in camera.

Almeno potrò confidarmi con Sadie.

«Sadie, non crederai mai cosa è succ-» mi fermo osservando lei e l'altra rossa ridere e scherzare. Mi rimpiazza così?

Corro via piangendo, non me lo sarei mai aspettato da lei. Mi ha delusa.

È possibile che non mi possa fidare di nessuno?

✧ *:・゚✧ *:・゚✧

Spazio autrice.
Sono diabolica, oddio.
Povera Millie, non può fidarsi di nessuno e appena lo fa, gli altri sono pronti a pugnalarla alle spalle.
Però preparatevi, perché nel prossimo capitolo a stare male, sarà qualcun altro.! 😝

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora