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𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝗍𝗐𝖾𝗇𝗍𝗒 𝖿𝗂𝗏𝖾: 𝖿𝗂𝗇𝗇'𝗌 𝖺 𝖽𝗈𝖼𝗍𝗈𝗋.』

Giro qua e là per la mia camera da più di un'ora, mentre Sadie cerca di calmarmi. Perché  sono così tesa? Stasera quel Finn rompipalle Wolfhard dormirà nella mia stessa camera ed io - sicuramente - non resisterò così tanto con lui nella mia stessa stanza.

«Mills, calmati. Sarà solo per questa sera, poi a fanculo il caro Wolfhard.» esclama la rossa, intenta a sistemare i vestiti nel suo armadio.

«No, non sarà solo per questa sera. Perché se passa più di un'ora insieme a me, mi perseguiterà per gli altri giorni a seguire.» dico nervosa, mentre mangio le mie unghie.

È come un vizio, le mordo ogni volta che sono nervosa.

Vedo la rossa che si avvicina, subito dopo mi blocca i polsi.

«Smettila. L'estetista, ovvero io, domani è impegnata.» dice sicura, osservandomi.

«Devo andare.» affermo, correndo via dalla porta. Prendere un po' d'aria nel cortile è diventato una buona parte della mia routine quotidiana.

Esco subito, e mi accorgo che la temperatura è cambiata tantissimo: dentro - con l'aria condizionata - si stava benissimo e al caldo; fuori - senza nemmeno il giubbotto, la sciarpa e i guanti - c'è un freddo glaciale.

Per un attimo, mi sento congelare, tanto che non riesco più a capire nulla. Sento che le mie gambe non riescono a tenermi in piedi e, poco dopo il vuoto.

Non capisco. Cos'è successo?

Sono viva?

Dopo un po' di tempo - che non saprei nemmeno decifrare - mi sveglio in una camera, una del college.

Non è l'infermeria, ma so riconoscere che la camera non è la mia, dove sono finita?

Mi siedo e inizio ad osservare che la persona che mi ha aiutata è stata molto gentile con me: mi ha munito di coperte calde ed ha acceso i riscaldamenti, che cosa dolce.

«Oh, hei. Ti sei svegliata.» non credo ai miei occhi. Chi ha fatto tutto questo per me è Wolfhard? Stiamo parlando dello stesso Finn di tre anni fa?

«Cosa ci faccio qui?!» sbotto, con l'intenzione di alzarmi, ma lui mi ferma.

«Ferma, Millie. Non puoi alzarti. Essendo uscita fuori senza nemmeno il giubbotto, devi restare al caldo, almeno per un po'.» afferma, porgendomi subito dopo una grossa tazza di cioccolata calda fumante.

«Ho fatto mettere anche i marshmallow, come piace a te.» aggiunge, sorridendomi.

Sento le guance andare a fuoco e, allo stesso tempo, mi maledico per ciò che sto pensando.

«Devo restare al caldo? Sai quanta aria condizionata c'è in giro per il college?» affermo, dovrò sopportarlo già questa sera, non ho voglia delle ore extra.

«Non puoi muoverti, le tue gambe non ne sono in grado.»

«Come?»

«Beh, fuori c'è la neve e tu sei uscita con i pantaloncini e maniche corte. È normale, in questo caso.»

«Sta' zitto. Ora mi aiuti a tornare in camera Wolfhard.»

«E se non volessi?»

«Devi, qualcuno entrerà sicuramente qui e ti assicuro che se è Gaten, lui lo dirà a Sadie, e lei ti massacrerà. Sai già com'è fatta.» aggiungo un ghigno, cercando di convincere più me che lui.

«E se ti dicessi che ho perso la chiave, dopo aver chiuso la porta?»

«Perché cazzo l'hai fatto?» urlo, ma dopo poco mi rendo conto che è un po' esagerato.

«Non l'ho fatto.» a questa frase, caccio un grosso sospiro di sollievo.

«Ma potrei.» aggiunge, alzando un sopracciglio.

«Ok, ok, ok. Basta, calmiamo gli ormoni. Dobbiamo solo aspettare la campanella di inizio lezione, allora potrai accompagnarmi.»

«Va bene. Hai fame? Se vuoi ti porto qualcosa da mangiare.» la sua disponibilità mi sorprende, non è mai stato così.

«Sì... ehm, una crêpe, se puoi.»

«Certo che posso.» si alza e si avvicina a me, mette la mano sulla fronte e fa una strana smorfia, dopo poco va via.

Perché tutto questo doveva capitare a me?

Dopo tempo passato ad osservare il panorama alla finestra accanto al letto di Finn, proprio quest'ultimo arriva.

«È suonata, dobbiamo muoverci.» afferma con la mia colazione tra le mani.

Un'attimo dopo ci troviamo a correre - o meglio, lui si trova a correre. La cosa più brutta è che lui mi ha tra le braccia - per i corridoi e, finalmente arriviamo alla mia camera.

Mi appoggia sul mio letto e mi osserva.

«Allora, cosa aspetti?» chiedo con - sicuramente - una brutta smorfia sulla mia orribile faccia.

«Volevo misurarti la febbre.» si avvicina a me ed estrae un termometro dalla tasca, lo avrà preso in infermeria lungo il tragitto per la mensa.

Dopo poco osserviamo il termometro, accorgendoci che ho la febbre a trentotto.

«Resta a riposo, dirò io alla professoressa del perché la tua assenza.» afferma, per poi andare via.

Benissimo, ora non mi basta che aspettare questa sera. Non voglio nemmeno immaginare cosa succederà.

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Spazio autrice.
buongiornoo! ho aggiornato, non è ciò che volevate, ma dai finn che aiuta millie è più che soddisfacente. Volevo fare tutto in un capitolo, ma non riuscivo a continuare, quindi al posto di tenerla nelle bozze per giorni, ho preferito aggiornare. PERÒ, VI PROMETTO che il prossimo capitolo sarà quello che aspettavate ora.
p.s. GRAZIE PER TUTTE LE VISUALIZZAZIONI, VI AMO. 😭❤

(volevo dedicare questo capitolo a cvtiesadie mi manchi aly, love u).

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora