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𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝗈𝗇𝖾: 𝗍𝗁𝖾 𝗁𝖺𝗍𝖾𝖿𝗎𝗅 𝖿𝗂𝗇𝗇 𝗐𝗈𝗅𝖿𝗁𝖺𝗋𝖽.』


10 settembre 2020!

«Sveglia, dormigliona!» urlano le mie migliori amiche. Sono rimaste a dormire qui, dopo l'intera giornata di ieri trascorsa con loro.

Mi alzo di malavoglia, dirigendomi verso il bagno. Devo fare lo shampoo prima che l'autista venga a prendermi.

Mentre asciugo i miei capelli, lunghi ormai fino alle spalle, Lilia e Maddie mi preparano la colazione. Avrebbe dovuto essere una sorpresa, ma le ho scoperte prima del tempo.

Scendo dalle scale, dopo aver indossato un pantalone a vita alta nero - strappato solamente sulle ginocchia - e una maglia rosa. Non copre la pancia e ha le maniche corte.

«Bon appétit.» esclama Maddie con l'acquolina in bocca solo a veder le delizie poste davanti a lei.

Iniziamo a mangiare e, nello stesso tempo, a goderci questi ultimi momenti insieme. Non so cosa accadrà lì dentro, nè se tornerò per le vacanze natalizie. So solo che mi mancheranno tantissimo.

«Millie, l'autista che ti porterà al college è qui fuori.» annuncia la mamma - dopo un bel po' di tempo - entrando in salotto.

Esco con le mie amiche sotto braccio che, subito, scoppiano in lacrime e così faccio anch'io. Sarà difficile vivere quest'esperienza senza le mie compagne di vita, ma vabbè, manderò loro qualche sms o qualche e-mail.

«Ci mancherai.» esclamano in coro con le lacrime agli occhi, mentre sono tra le mie braccia.

«Anche voi, tantissimo.» rispondo, mentre delle lacrime iniziano ad invadere il mio viso.

«Prometti che ci manderai lettere, messaggi, e-mail e tutto ciò possibile e inimmaginabile.» aggiunge Maddie, visto che Lilia è ancora tra le mie braccia e non riesce a parlare per le troppe lacrime.

Faccio cenno di sì con la testa. E, dopo aver salutato anche mia madre, sono costretta ad entrare in quella bella e grande macchina nera.

Solo ora mi accorgo che l'autista ha visto tutta la patetica scena. Prima figura di merda, segnamola fatta.

Prima di entrare in auto, saluto per l'ennesima volta le mie amiche e mia madre e finalmente entro. La macchina va subito via, senza permettermi di salutarle dal finestrino.

Suppongo che l'autista si sia annoiato di tutti questi saluti.

«Signorina Brown, allacci le cinture di sicurezza e metta le cuffiette. Il viaggio sarà molto lungo.» m'informa l'autista, senza voltarsi a guardarmi. Ha, invece, gli occhi puntati sulla strada.

Faccio come mi ha detto, mettendomi attaccata al finestrino. Nonostante ciò, non guardo fuori, ma chiudo gli occhi, cercando di dormire.

Non mi sono svegliata prestissimo, ma ho ancora sonno. Ora sapete perché le mie amiche mi hanno dato della "dormigliona", e hanno ragione. Probabilmente, se fosse stato un giorno festivo, mi sarei svegliata tardissimo, tanto tardi, che il pranzo sarebbe già a tavola.

«Signorina Brown, si svegli.» ripete, sicuramente per l'ennesima volta, l'uomo che mi ha portata qui. Dopo essermi svegliata, scendo dall'auto e inizio a contemplare il posto in cui mi trovo.

Noto che è completamente isolato, nessuna casa, nè palazzi, nè hotel o altro. Mi volto sulla tanto attesa struttura e devo dire che è bellissima.

È grandissima ed è interamente di un bianco metallizzato, come se soltanto questa parte del mondo si sia rivoluzionata a nuove tecnologie. È recintata e c'è una grossa insegna con su scritto "Armstong Academy".

«Non.. entriamo?» domando confusa. Chi stiamo aspettando?

«No.» risponde continuando a fissare il sentiero dietro di noi.

«Sa', signorina, oltre a lei, anche altre persone hanno vinto una borsa di studio. Precisamente, altri cinque.» aggiunge indicando le macchine nere che si vedono in lontananza.

Beh, speriamo che non siano tutti ragazzi e che riuscirò a farmi degli amici.

Le altre macchine parcheggiano in fila accanto a quella che ha accompagnato me.

Dalla prima esce un ragazzo abbastanza alto. Ha i capelli ricci e un fisico normale; dagli altri due veicoli escono altri due ragazzi: uno è più basso del primo, più magro ed ha i capelli un po' incasinati; l'altro è diverso dai due precedenti, ha la pelle scura ed è alto e snello.

Dalla penultima macchina, invece, esce una ragazza davvero carina. Ha i capelli rossi e gli occhi azzurri, il suo fisico è simile al mio: è magra e abbastanza alta.

Improvvisamente, - dopo che vedo chi esce dall'ultima macchina - nella mia testa, arriva il brutto tempo.

Solo lui ci mancava per rovinarmi quest'esperienza.

Inizia ad osservarmi divertito, mentre io alzo gli occhi al cielo. Mi rimetto in macchina e resto lì seduta. Altroché college, io me ne vado a casa.

Chi sopporterebbe l'odioso Finn Wolfhard tutti i nove mesi di scuola? Nessuno.

✧ *:・゚✧ *:・゚✧

Spazio autrice.
buongiorno con un nuovo capitoloo! Cosa farà l' "odioso Finn Wolfhard"? hihihi

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora