ᴠɪɪ

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𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝗌𝖾𝗏𝖾𝗇: 𝖺𝗅𝗅 𝖺 𝗅𝗂𝖾? 𝗇𝗈, 𝗇𝗈𝗍 𝖺𝗍 𝖺𝗅𝗅.』

Finn.

«Ok, Gaten. Ricapitoliamo.» ripeto per l'ennesima volta al riccio, ormai stufato da tutto ciò.

«Andrai da Millie, dicendole che io sono un coglione. Poi le dirai che ho la testa da tutt'altra parte e che non la merito.» aggiungo, ripassando il piano che vede come protagonista la storia tra me e la Brown.

«Va bene, ma lo dico ancora: se lei dovesse prendere in considerazione ciò che le dirò, non venire a piagnucolare da me, visto che hai progettato tu tutto questo.» ripete, continuando a bere la sua tazza di latte caldo.

«Va bene.» dico convinto. Che male potrebbe mai farmi? Non ci parliamo da tre anni ed ora non sarà un male allontanarla una volta per tutte.

«Io vado a fare colazione, a dopo Gaten.» aggiungo mentre vado via.

«Aspetta, Finn!» urla il riccio dalla stanza, prima di raggiungermi.

«Non incendiare nuovamente la cucina.» continua scoppiando in una fragorosa risata. Mh, divertente. Intanto, quella sera, ho fatto una figura di merda mai vista.

Chi la dimenticherà? Di certo non sarà facile.

Vado in cucina, iniziando a mettere sul fuoco il latte, con cui farò colazione insieme ai biscotti con scaglie di cioccolato.

Devo muovermi, così vedrò tutto ciò che succederà tra la mora e il riccio. Sono così nervoso e non ne ho nemmeno il motivo.

«Già sveglio?» la sua voce mi riporta così facilmente alla realtà, Sophia. È da un po' che non la vedo.

«Sì.» rispondo, questa volta, spegnendo il fuoco e riempiendo la mia tazza di latte bollente.

«Devo dire che quella tua amica, Millie, è così acida e antipatica. Al contrario, Sadie Sink è gentile e simpatica.» ammette sbuffando.

«È vero. Sadie è una ragazza speciale ed unica, invece Millie è una bambina, che si comporta da acida con chiunque.» osservo l'orologio, capendo che è ancora presto.

La Brown si sveglierà verso le undici, ha la giornata libera e passerà - insieme a Gaten e la sua classe - l'intera giornata nel cortile scolastico, o almeno dovrebbe.

«Ti va di cenare insieme questa sera?» domando, mentre la mia mano trema incessantemente.

«Certo.» esclama sorridendo. Dopo un po' di tempo passato a parlare, Sophia torna indietro, nella sua camera condivisa con l'altra rossa e l'acida Brown.

Decido di prepararmi, visto che tra un po' la scena più memorabile dell'epoca passerà davanti ai miei occhi come se fosse una scena di un film.

Mi sistemo nella mia postazione, posizionando uno specchietto che mi permetterà di vedere quando arriverà Gaten.

Perché sei così pieno d'ansia, caro Finn?

Vedo la Brown alzarsi per buttare i rifiuti, quando arriva il riccio. Mi sistemo per osservare la scena nel migliore dei modi.

«Millie!» urla per farsi sentire, è così stupido.

«Ehi, Gaten.» lo saluta sedendosi accanto a lui, mentre io - a poco a poco - mi avvicino per sentire ciò che si dicono.

Non so perché, ma l'abbraccia. Che stai combinando, Gaten?

«È un coglione, Millie. Lascialo perdere.» dice fingendo di essere il ragazzo più serio del mondo. Che attore, ahaha.

«Chi? E perché?» domanda sempre più confusa.

«Finn, è un coglione. Ha la testa da tutt'altra parte e, fidati, non ti merita.» dice infine, lasciandole un bacio sulla fronte prima di raggiungermi.

Gli do una pacca sulla spalla, felice di come abbia portato il piano al termine, ma lui sembra essere.. incazzato?

«Se succederà qualcosa con Millie o le farai ancora del male, te la vedrai con un bel po' di persone, Wolfhard.» esclama, prima di andare via a testa alta.

Ma che gli prende? In fondo, poteva benissimo dire di no e, invece, ha accettato, quindi perché se la prende con me? Certe volte questo ragazzo è davvero incomprensibile, ci vorrebbe solamente una ragazza che gli faccia schiarire le idee.

Torno in camera per consultare qualche ricetta per la cena di questa sera, dopotutto non so cosa cucinare e nessun cameriere è in servizio a quest'ora.

Inizio a preparare la cena a mò di ristorante: buffet, antipasto, primo piatto, secondo piatto e, infine, dolce al cioccolato.

Sono arrivato in cucina due ora prima per preparare la cena al meglio. E devo dire che nemmeno l'atmosfera - creata con un tavolo al buio circondato da candele - è male, anzi.

Guardo l'orario e, accorgendomi che è tardi, corro in stanza a prepararmi.

«Cosa indosso, cazzo.» sussurro, dopo essermi lavato e mentre controllo qualche vestito decente nel mio stupido armadio. È la prima cosa che mi è venuta in mente appena sono tornato in stanza.

Scelgo - dopo un bel po' di tempo - un jeans ed una giacca nera, per non essere nè troppo elegante, né troppo sportivo.

Cerco di sistemare i miei ricci ribelli, ma - purtroppo - non ottengo nessuno dei risultati sperati.

Preparandomi, il tempo è passato ancor più velocemente e Sophia è sicuramente lì ad aspettarmi. Corro velocemente fra i corridoi, ma la scena che vedo mi blocca nonappena arrivo alla porta della sala pranzo.

Sophia è lì, - come previsto, d'altronde - ma non è sola. È in compagnia di un ragazzo. Non sapete quanta rabbia mi faccia, ed io che pensavo di poter avere almeno una speranza con lei, ma mi ha solamente illuso.

Resto impalato lì per un po', ma appena Sophia e il ragazzo si accorgono della mia presenza, vado via.

Corro velocemente, senza avere una meta. Però, appena mi ricordo del cielo stellato che posso vedere dal cortile, lo raggiungo.

La sera è la cosa che più mi rilassa. Tranquilla e silenziosa.

E con essa, le stelle. Piccoli e microscopici puntini luminosi sparsi nel cielo. Starei sotto a questo cielo per ore ed ore, se non fosse per le voci provenienti dalla scalinata.

«Hey, Noah.» è Millie, con quel nano di Schnapp.

«Hey, Mills. Cos'hai?» Mills? Solo io posso chiamarla così. La Brown scoppia improvvisamente a piangere, come se dovesse scacciare tutto il male che porta dentro di sè.

«Sento tutto il mondo crollarmi addosso, Noah. Non posso fidarmi di nessuno che, appena mi distraggo, mi pugnalano tutti alle spalle. Io non ce la faccio più.» ammette continuando a piangere.

«Vieni qui, Mills.» dice, prima di abbracciarla. Le sussurra, dopo un po', qualcosa all'orecchio e la Brown sorride.

Non so perché, ma appena il nano abbraccia la Brown, sento una strana sensazione, come se avessi fuoco in tutto il corpo e avrei voglia di reagire, ma non ci riesco.

Cosa le ha mai detto?

Dopo quella patetica scena di amicizia e bla, bla, bla, me ne torno in camera. Mi cambio ed indosso il pigiama, dopo mi butto a peso morto sul letto.

Sarà che Millie si sia sentita così umiliata come io questa sera con Sophia?

✧ *:・゚✧ *:・゚✧

Spazio autrice.
hey, hey! ce l'ho fatta a pubblicare, ed eccovi un capitolo di 1098 paroleee! ✏
cos'è quella sensazione che ha provato Finn?😏
cos'avrà detto Noah a Millie? 😊

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora