xxᴠɪɪ

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𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝗍𝗐𝖾𝗇𝗍𝗒 𝗌𝖾𝗏𝖾𝗇: 𝗂 𝗐𝖺𝗇𝗍 𝗒𝗈𝗎.』

Improvvisamente sento un rumore provenire dal retro. Cerco di non cacciare un urlo, chiunque sia, non voglio che mi scopra a mandare e-mail alle mie amiche.

Mi allontano dal computer sedendomi accanto a delle scatole, ma - tutto ad un tratto - sento qualcuno dietro di me, furtivamente prendo una di quelle mazze che la professoressa di informatica usa per indicare alla lavagna, e mi volto chiudendo gli occhi.

«Io ho questa.. cosa.. va' via o ti farò del male.» affermo tremando, ma la persona di fronte a me ride dolcemente.

Apro lentamente gli occhi e vedo un Wolfhard che si passa la mano tra i capelli. Ma cosa ci fa qui?!

«Finn?» alzo un sopracciglio, pensando alla frase che ho detto poco fa, che figura di merda.

Appoggio la mazza a terra, in attesa di una sua risposta, ma sembra che abbia solo voglia di ridere alle mie parole.

«Cosa ci fai qui, Brown?» domanda, mentre io vado verso il mio amato computer. Non lo risponde, non ne ho voglia. Mi ero detta: non calcolare Finn Wolfhard, giusto? Dimenticarlo. E lo farò.

Mi segue ed osserva ciò che scrivo.

«Parli con quelle tue "amiche"?» chiede, alzando gli occhi al cielo e mimando le virgolette. Qual è il suo problema?

«Quelle mie "amiche" hanno dei nomi.» ribatto, guardandolo in malomodo.

«Ok, ok. Come vuoi.» afferma alzando le mani, per poi sedersi su una delle sedie, appoggiando i piedi sul tavolo.

Beh, dopotutto, è sempre Finn.

Ho quasi finito di scrivere l'e-mail a Lilia e Mads, quando sullo schermo appare uno schermo nero, facendo buio in tutta la stanza.

«Cazzo.» impreco, schiacciando tutti i tasti per cercare di riaccenderlo.

«Cosa fai?» ridacchia Wolfhard, dall'altro lato della stanza, ha uno spinotto tra le mani. Che coglione.

«Puoi riattaccare la spina? Graz-»

«No, dov'è finita la socializzazione?» mi volto verso di lui con un'espressione stranita.

«Vuoi socializzare? Al buio?» incrocio le braccia, osservando di fronte a me.

«Beh..» l'ultima parola che sento, subito dopo il silenzio totale.

«Ah ah!» quasi urla quello stupido, mi ha fatto prendere un colpo. Come mai è così felice? Ha trovato una torcia. I bambini sarebbero meno entusiasti.

«Ora non c'è più buio.» afferma, sedendosi di fronte a me, appoggiando la torcia sul tavolo.

«Cosa vuoi?»

«Solo parlare.»

«Beh, fallo allora.»

«Smettiamola di.. allontanarci l'uno con l'altra ok?»

«Cosa? Ti ricordo che il primo ad allontanarsi sei stato tu.»

«E sono stato uno stupido ok? Magari non dovevo lasciarti andare.»

«Ma l'hai fatto Finn, l'hai fatto.»

«Beh, scusami.»

«No, non ti scuso. L'hai fatto e magari è stato meglio così, non siamo fatti per essere compatibili.» affermo, alzandomi velocemente dalla sedia, ma - il solito - Wolfhard mi afferra il polso, per poi alzarsi ed avvicinarsi.

«E questo chi lo dice? Se non ci proviamo non lo sapremo mai.»

«Lo dice il tempo, Finn. Ciò che mi hai fatto. Questo lo dice. E lo sai, ci abbiamo già provato tre anni fa, non ricordi?» lui molla la presa e punta gli occhi nei miei, vorrei tanto distogliere lo sguardo, ma non posso. Non voglio. Non ci riesco. I suoi occhi sono una calamita indispensabile per me.

«Certo che ricordo, Mills.» da quando tempo è che non amo questo nomignolo detto lui? Ora, però, è diverso. Tanto diverso.

«Ma sono stato un coglione. Ero diverso e sono diverso.» afferma, prendendomi la mano.

Basta, Millie. Non farti illudere ancora. Ti farà soffrire, come ha sempre fatto. Ti farà piangere. Smettila.

Non cadere nuovamente nella sua trappola, non credo li meriti, vero? Hai sopportato tanto in questo tre anni, hai sofferto troppo.

E a lui è importato? No. Ti ha rimasta a piangere, a soffrire, a combattere per lui, a pensare a lui e nel frattempo lui era da qualche parte a ridere con qualcuna.

Tiro via le mani, con le lacrime agli occhi. No, Millie. Non di nuovo.

«Smettila, smettila, smettila. Non ne posso più di te.» dico, quasi in un sussurro a Finn. Puoi sembra essere dispiaciuto, ma non m'importa. Mi ha fatto un male orribile, ed ora merita di sapere cosa significa.

«Millie io-»

«Basta, Finn. Basta.» lo interrompo, mentre le lacrime scendono sulle mie guance.

«Mi hai fatto provare tutto il male del mondo e voglio che lo prova anche tu. Finché non lo proverai, non capirai mai cosa significa.» inizio a camminare, andando verso una meta non precisa.

Cammino e basta, cammino per dimenticare, ma lui - ovviamente - mi segue.

Sono arrivata alla mensa, quando mi accorgo che non posso uscire, o la febbre si alzerà ancor di più.

Mi prende, ancora una volta, il polso per fermarmi.

«Cosa vuoi ancora?» chiedo, stufata.

«Voglio te.» afferma puntando, come prima, gli occhi nei miei.

Cosa?!

✧ *:・゚✧ *:・゚✧

Spazio autrice.
capitolo bomba ehehe...
cosa succederà nel prossimo capitolo?!
quale sarà la reazione di millie? 🤔🤔

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora