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𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝗇𝗂𝗇𝖾𝗍𝖾𝖾𝗇: 𝗀𝖾𝗍 𝖺𝗐𝖺𝗒 𝗈𝖿 𝗆𝗒 𝗅𝗂𝖿𝖾.』

Una settimana dopo!

Sono seduta sulle scale del cortile, gli addetti stanno montando tutto ciò che serve per le olimpiadi scolastiche.

Non so se esserci o meno, ho scoperto che ci sarà anche Finn e, dopo ciò che ha detto una settimana fa, sarà strano averlo accanto.

Decido di tornare in camera, tenendo lo sguardo verso il basso. E, per colpa di ciò, vado a sbattere contro una persona: che figura di merda.

«Guarda dove vai, Bobby Brown.» questa voce potrei riconoscerla tra altre mille, una delle persone più antipatiche al mondo: Iris Apatow.

La osservo con un'espressione interrogativa, cosa ci fa qui?

«Sai, fino ad ora ho soltanto capito che sei nulla per tutti e questi ultimi ti usano. Soprattutto Finn, esatto, specialmente lui.» sorride beffarda mentre sul mio viso cominciano a scendere cascate d'acqua, sarà vero?

-

«Millie vuoi svegliarti?» urla ancora la rossa, ormai vicinissima alla mia faccia. Inizio ad urlare dallo spavento, non pensavo di ritrovarmela in faccia.

Sadie mi guarda con gli occhi sbarrati e un'espressione che parla da sé: "Che ti prende?" dice solamente con lo sguardo. Ormai la conosco bene quanto le mie tasche.

«Scusami, ho fatto un incubo, non volevo spaventarti.» ammetto alzandomi dal letto ed entrando nel bagno.

Mi getto immediatamente nella doccia, lavandomi velocemente, - anche i capelli - per poi uscire e asciugarmi. Prendo l'asciugamano e ci avvolgo i capelli dentro e dopo poco, esco dal bagno - con l'accappatoio - per prendere la divisa.

«Vado a prepararmi.» esclama la rossa, prima di precipitarsi in bagno. Mi ha rimasta così senza nemmeno un asciugacapelli? Dovrei ucciderla.

Improvvisamente, qualcuno bussa alla porta facendomi sobbalzare. Devo aprire per forza, non posso rimanere quel qualcuno lì fuori.

Apro la porta d'ingresso e vedo proprio lui: Finn Wolfhard. Beh, ripensandoci lo avrei rimasto qui.

Nonostante la mia "indifferenza" sul suo arrivo, sento le guance bruciare come fossero fuoco: ho aperto la porta senza nemmeno coprirmi un po' di più.

«Ehm.. volevo soltanto sapere se sareste venute alle olimpiadi.» afferma grattandosi la nuca, lo fa sempre quando è nervoso, ma proprio ora non ne capisco il motivo.

Mi limito ad annuire e a sbattere la porta, mi vesto velocemente e continuo ad aspettare la rossa, più lenta di sempre.

Bussano nuovamente, questo vizio sarà sempre con lui eh?

E, infatti, come previsto il ragazzo dietro la porta è proprio Wolfhard. Io non lo capirò mai.

«Tu mi farai impazzire.» afferma avvicinandosi, per poi osservare i miei occhi. In un solo secondo è riuscito a far diventare tutti i pensieri che ho per la testa un casino totale.

Io non rispondo, e invece lui prende il mio viso fra le mani e mi bacia. Non so perché l'abbia fatto, ma mi distrugge tutto ciò. I vecchi tempi riaffiorano nella mia mente e subito le lacrime si fanno spazio sul mio viso.

«Cosa succede?» domanda entrando e sedendosi sul letto di Sophia, facendo accomodare anche me. Istintivamente, gli lancio uno schiaffo in faccia, per poi continuare a piangere.

«Lo chiedi pure?!» urlo piangendo, sono stanca di tutto questo. Voglio mettere un punto a questa storia e cambiare libro, altrimenti impazzirò per il resto dei miei giorni.

«Dopo tutto ciò che mi hai fatto e la totale indifferenza in questi tre anni, improvvisamente vieni qui e mi baci?» non riesco più a contenermi, tanto che il mio respiro si affatica e cammino qua e là per la stanza.

«Millie, calm-»

«No, Finn. No.» continuo ad urlare, interrompendolo.

«Tu non capisci cos'ho passato. Devi smetterla di farmi impazzire in questo modo! Eri con Sophia? Resta con lei, per favore.» Wolfhard mi osserva incredulo, dopo poco si avvicina a me e prende i miei polsi.

«Millie, devi calmarti.»

«Calmarti un cavolo.» mi libero dalla sua presa e mi allontano il più possibile, rimanendo - però - nella stanza.

Lui cerca di avvicinarsi, ma lo fermo.

«Non avvicinarti, Finn.. io credo che questa "storia" o qualsiasi cosa sia, debba finire qui. Dobbiamo farci nuove vite. Non possiamo continuare ad avvicinarci e a respingerci continuamente.»

«Millie, sei tu che mi respingi, smettila. Voglio soltanto ritornare come una volta: solo io, te e la nostra storia. Nulla di più, nulla di meno.»

«Io non lo voglio. Sto bene così: sapendoci lontani sono più tranquilla. Voglio stare lontana da te una volta per tutte. Devi uscire dalla mia vita.» pronuncio, non ce la faccio più di questa vita, devo essere libera.

«Va bene, tutto ciò che vuoi.» afferma osservandomi, senza muoversi da lì.

«Ma sappi che nessuno dei due ci sarà più per l'altro.» continua, per poi andare via, sbattendo fortemente la porta.

Continuo a piangere e Sadie viene subito in mio soccorso.

«Shh, calma. È finito tutto, Mills. Ci sono io qui con te.» mi sussurra all'orecchio, mentre mi stringe tra le sue braccia.

Non potrei trovare conforto migliore.

✧ *:・゚✧ *:・゚✧

Spazio autrice.
questo è assolutamente uno dei capitoli più inaspettati del libro, menomale che c'è l'adorabile Sadie a consolare la nostra Mills!
e a questo punto, cosa succederà? 🤷🏽‍♀️
P.s. la tanto attesa "serata" si avvicina! 🤭

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora