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𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝗍𝗐𝖾𝗇𝗍𝗒 𝗍𝗐𝗈: 𝗍𝗁𝖾 𝖽𝗂𝗇𝗇𝖾𝗋.』

Tiro un sospiro di sollievo mentre cammino per il corridoio: pensavo di non farcela ma alla fine - grazie alla rossa - sono anche in anticipo di un minuto!

Indosso un maglione arancione e sopra di esso ho messo una tutina di jeans e, ai piedi, dei semplici anfibi. Ho avuto anche l'idea d'indossare dei calzini di lana: visto che siamo a dicembre fa molto freddo.

E, infine, ho raccolto i capelli in una mezza coda.

Entro nella stanza iniziando a pronunciare il suo nome e, infatti, lo vedo dopo poco spuntare dalla cucina.

«Già pronta? Mi aspettavo facessi più tardi quindi, beh.. l'ho presa comoda.» ammette grattandosi la nuca.

«Non preoccuparti, vuoi una mano?» domando osservando la sua incapacità di preparare della semplice salsa.

«No, questa sera sei tu l'ospite.» mi sorride, per poi tornare a cucinare.

Non ascolto ciò che dice e gli vado accanto, prendendo comando ai fornelli.

«Va' a cambiarti, qui ci penso io.» ridacchio osservando la sua T-shirt sporca di salsa. Lui mi sussurra un "grazie" all'orecchio e va via.

Improvvisamente, si fa spazio nella cucina una voce piuttosto familiare, quest'ultima canta sulle note di una canzone, a me totalmente sconosciuta.

«Oh hey, Mills.» mi saluta non appena entra in cucina il mio amico, Noah. Non gli parlo da quando l'ho snobbato per ascoltare il litigio tra Finn e Sophia, e un po' mi sento in colpa.

«Ciao, Noah.» lo saluto sorridendogli, abbassando il fuoco della salsa per fare quattro chiacchiere con lui.

«Volevo scusarmi per l'ultima volta. Non avrei dovuto snobbarti così.» ammetto avvicinandomi a lui.

«Non importa, Mills, davvero. L'importante è che tu mi racconterai di tutta la serata con Finn!» afferma per poi ridacchiare all'ultima frase.

Finn? Per l'amor del cielo, chi farebbe una cena con lui?!

«Noah, non.. cenerò con Finn.»

«E con chi?» proprio in quel momento entra Jaeden dalla porta, rimanendo me e Noah a bocca aperta: indossa un jeans ed una camicia bianca.

Ma la cosa che mi ha fatto rimanere a bocca aperta è il fatto che ha sistemato i suoi capelli con del gel, facendo una carina e semplice pettinatura.

Sebbene sia semplice, impostata sulla sua testa è un'acconciatura mozzafiato.

«Mi sono perso qualcosa?» domanda osservando Noah, che ha ancora la bocca aperta.

«No, Noah stava andando via.» ammetto, facendo segno al mio amico di andare via. Lui fa come gli dico e ci lascia - finalmente - da soli.

Dopo aver finito di preparare la pasta e la salsa al pomodoro, ci accomodiamo a tavola, iniziando a mangiare l'antipasto.

Improvvisamente su di noi cade un velo di silenzio imbarazzante, che ci permette di sentire soltanto il rumore delle forchette che sbattono sul piatto.

«Allora.. vuoi parlare del bacio di oggi?» chiede puntando gli occhi su di me. Alla fine di quella frase sento le guance andare a fuoco.

Perché devo essere in situazioni del genere?

Raccolgo aria nei polmoni, per poi rimandarla tutta fuori. Non so cosa fare, ma decido di seguire il mio istinto.

Appoggio le posate sul piatto e punto i miei occhi nei suoi: voglio instaurare un rapporto di totale semplicità e beh, gli occhi non mentono mai.

«Jead, il bacio, l'atmosfera, non ho mai avuto un momento migliore..» inizio, accennando un sorriso e un tono dolce.

«C'è un ma, vero?» i suoi occhi puntati nei miei mi penetrano, è come se mi stesse leggendo l'anima.

«Ma non capisco se sia sincero.» pronuncio. A quelle parole vedo tutta la felicità sparire dagli occhi di Jaeden: ora ha gli occhi lucidi e il suo viso è vuoto, non mostra nessuna emozione in particolare.

Perché devo essere sempre una guastafeste? Ero felicissima di vederlo felice, ed ora è tutto cambiato. E, inoltre, è per colpa mia.

Sto per aprire bocca, quando nella stanza entrano due persone, queste ultime ridono a crepapelle e la cosa mi da sui nervi.

Mi volto e vedo Finn e Sophia. Beh, chi poteva essere?

«Avevamo prenotato la cucina.» il sorriso di Wolfhard si trasforma non appena mi vede.

È possibile che trasformo tutto e tutti solo con uno sguardo?

«Da quanto la cucina si prenota?» ammicco, lanciando uno sguardo di fuoco al Wolfhard.

«Da oggi. Ora andate via dai coglioni.» lo fulmino con gli occhi e mi maledico soltanto per averlo risposto.

«Vai tu via dai coglioni, Wolfhard. C'eravamo prima noi.» interviene Jaeden. Sophia gli lancia un'occhiataccia che chiunque avrebbe visto.

«Non metterti in mezzo, Jaeden. Non è affar tuo.» continua la rossa.

«Certo che è affar mio, chi tocca Millie deve passare prima su di me.» a quest'affermazione cala un silenzio nella stanza, ma poco dopo Jaeden mi prende per il braccio per portarmi via.

È possibile che tenga così tanto a me?

Mi porta nel cortile e si stende sull'erba, io sono seduta e guardo le stelle, senza parlare.

«Jaed, quello che volevo dirti è che..»

«Nulla, Mills. Ti capisco.» afferma interrompendomi, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.

«No, Jaed. Io so di averti ferito prima.» ribatto, voltandomi verso di lui.

Dopo poco, lui si siede di fronte e - finalmente - mi guarda negli occhi.

«Mills, ascoltami. Non volevo farti pensare che quel bacio fosse finto, o qualcosa del genere. Scusami se ho fatto qualsiasi cosa che ti possa aver ferito, io non posso vederti triste.» a queste parole scoppio in lacrime.

Non avrei mai pensato che un ragazzo come lui potesse tenere a me così tanto.

«Millie cosa succ-» lo abbraccio subito e lo stringo tra le mie braccia, starei così per ore ed ore.

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Spazio autrice.
ciaooo! è da più di un mese che non posto e mi dispiace tantissimo! cercherò di essere più attiva! Cosa ne pensate di Millie e Jaeden? Vi dico che il prossimo capitolo sarà: 🔥🔥! tenetevi pronti! 😏

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora