xɪᴠ

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𝙴𝚅𝙴𝚁𝚈𝙳𝙰𝚈 𝙵𝙸𝙻𝙻𝙸𝙴.
『𝖼𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 𝖿𝗈𝗎𝗋𝗍𝖾𝖾𝗇: 𝗍𝗁𝖾 𝖼𝗅𝖺𝗋𝗂𝖿𝗂𝖼𝖺𝗍𝗂𝗈𝗇.』

Finn.

«Parlare da "uomo" a "uomo".» pronuncia, per poi sedersi sul letto di fronte al mio. Dopo questa patetica frase inizia a guardarmi con le braccia conserte, mentre io aspetto che dica ciò che vuole dirmi.

«Allora, Finn. Se non ti ricordi di me, ti dico che sono il ragazzo che hai visto con Sophia, quella sera.» inizia gesticolando. No guarda, non lo avevo capito.

Mi limito ad annuire, non ho voglia di tirarla per le lunghe.

«Vai dritto al punto, Jaeden. Cosa vuoi?» mi affretto a dire, ricevendo dall'altra parte un'orribile occhiataccia.

«Senti, Wolfhard. Ci ho messo mezz'ora per farmi dare le chiavi da Gaten, lui e la Sink erano attaccati come sardine. Siccome ci è voluto un sacco di tempo, ora apri le orecchie e ascoltami. Non starò per un'eternità, anzi.» afferma alzandosi dal comodo letto di Gaten per avvicinarsi a me.

«Non sono qui per litigare o fare a botte, bensì per parlarti di Sophia.» inizio a sbuffare come una macchina a vapore. Si può sapere perché il discorso va a cadere sempre su di lei?

«Ascoltami, Finn. Non devi prendertela con lei. Io le sono andato accanto per chiederle di Millie e, nonostante questo, non ha mai fatto ricadere la colpa su di me, ma mi sembrava ingiusto dare la colpa a lei.» aggiunge sorridendomi.

Per chiederle di Millie?! Cosa vuole dalla Brown?

«E quel bacio?» domando, senza dare a vedere di aver dato importanza alla frase in cui è presente il nome "Millie".

«Quale bacio?» mi sta prendendo in giro questo qui?

«Oh. Hai frainteso, io le ho soltanto dato un bacio sulla guancia per ringraziarla, ti sarai impressionato.»

Ora è tutto più chiaro. Oh, cavolo. Ho capito perché continuava a rompermi con i suoi "voglio parlarti", ma non l'ho mai ascolta e - anzi - ho rincorso la Brown per ricevere una sberla.

«Grazie, Jaeden, per avermi spiegato tutto.» affermo felice. Che sarà la mia occasione di chiarire tutto con la Lillis?

Dopo i "ringraziamenti" usciamo entrambi dalla stanza ed io mi dirigo in quella di Sophia, non vedo l'ora di scusarmi, per poi averla tra le mie braccia.

O almeno, questo è ciò che penso finché busso alla porta.

«Cosa vuoi, Wolfhard?» una Millie Bobby Brown come non l'avevo mai vista: ha delle occhiaie che fanno paura.

«Cosa ti è successo?» domando preoccupato, è molto inquietante.

«Nulla. La professoressa mi ha vista entrare con queste occhiaie in classe e mi ha dato una settimana di riposo. Ora se non ti dispiace...» dice, cercando di chiudermi la porta in faccia, ma la fermo appena.

«Dov'è Sophia?» chiedo, andando direttamente al punto. So che non vuole vedermi un minuto di più.

«Non m'interessa, non voglio saperlo.» mi regala uno dei sorrisi più finti mai esistiti sulla faccia della terra, per poi chiudermi la porta in faccia. Che sgorbutica.

Decido di andare verso la sua classe, la aspetterò fino alla fine della lezione qui fuori, anche se vorrà dire aspettare un ora con la testa al muro, seduto su un pavimento molto freddo.

La campanella - finalmente - suona, dando sollievo a tutti gli alunni di uscire dalle classi e, di conseguenza, anche a Sophia.

Sobbalza non appena si accorge di me ed ha ragione, appaio appena esce dalla porta dell'aula, magari si starà anche chiedendo cosa voglia io - colui che l'ha sempre, o quasi, respinta - da lei.

«Oh. Ciao, Finn.» esclama la rossa non appena si calma.

«Ciao, Sophia. Posso parlarti?» le domando, mentre osservo i suoi occhi, ormai lucidi. Spero che non mi respinga come ho spesso fatto con lei, sono stato stronzo, lo so, ma spero di chiarire - almeno con lei - una volta per tutte.

«Certo, perché no?» risponde a sua volta, mentre quegli occhi splendidi e lucidi si riempiono di speranza ogni volta che pronuncio una frase.

«Allora seguimi.» le dico. Lei fa cenno di sì con la testa sorridente, come per darmi il permesso di fare quella pazzia. Le prendo la mano e inizio a correre come non mai, dirigendomi verso il cortile.

Arrivati lì ci fermiamo, iniziando a prendere fiato. Lei si stende a terra, sull'erba, sotto al sole ed io affianco a lei. Inizio a scrutarla dalla testa ai piedi, finché lei si volta e inizia a guardarmi negli occhi, con il sorriso stampato in faccia.

«Cosa volevi dirmi, Finn?» continua a sorridere e a penetrarmi con quegli occhi azzurro ghiaccio, quelli in cui mi ci perdo ogni volta che li osservo.

«Sophia, Jaeden mi ha detto tutto e devo scusarmi. Se per una volta ti avessi ascoltata, il nostro rapporto non si sarebbe rovinato così tanto.» faccio un respiro profondo, sono in piena ansia. È possibile che non riesca più a continuare.

«Il fatto è che tu..» le parole mi si bloccano in bocca, come se avessi un nodo alla gola e non riuscissi a parlare. Ma che mi prende?

«Sì?»

«Tu mi piaci.» riesco finalmente a dire. Le sorrido e la guardo negli occhi, senza distogliere lo sguardo, nemmeno per un secondo.

✧ *:・゚✧ *:・゚✧

Spazio autrice.
ehii, buongiorno !
ecco qui un bel capitolo succoso, mlmlml.
cosa avrà risposto Sophia? 🤭♡

𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐝𝐚𝐲.     ❪ fillie ❫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora