Klaus 💚

878 20 2
                                    

Richiesta di denisecoccinella

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

~ 1864 ~

Eri una donna di nobiltà. L'arte ti piaceva parecchio, perciò apprezzavi ogni artista che trovassi per le strade di Firenze. Ogni volta che ne trovavi uno ti fermavi e chiedevi di ritirarti. Se eri in compagnia chiedevi di ritrarti con questi, altrimenti ti accontentavi di essere sola.

***

《Buongiorno!》 Salutasti un giorno un uomo per strada. Era seduto su uno sgabello con una tela davanti ed era intento a disegnare il paesaggio. 《Posso vedere i suoi lavori? Sa, sono molto appassionata dell'arte.》

L'uomo ti squadrò prima di parlare. I suoi occhi sembravano avere vissuto le peggiori delle situazioni ma ti rispose comunque.

《Certo.》 Disse secco. 《Posso sapere come mai una donna del suo ceto si interessi ad un'attività così povera?》 Chiese mentre scrutavi le sue opere su tela.

《Oh, no. Non è affatto un'attività povera. È molto di più. Significa esprimere la propria anima attraverso immagini. Immagini che rispecchino se stessi. Spesso la bravura non è tutto. Bisogna essere anche sensibili ed intelligenti. Avere una cura e conoscenza degli oggetti che si ha a disposizione.》

《Mi spiace contraddirla, Madame, ma credo di non essere all'altezza delle sue supposizioni.》 Cominciò. 《Vede... credo di essere l'ultima persona che possa essere vista come sensibile. Per alcuni può essere necessario. Non per me.》 Ribatté abbassando gli occhi e continuando a pitturare.

《Non credo. Guardi questo suo dipinto. Quello del lupo. È bellissimo. Deve avere un significato molto profondo per lei, vero?》 Chiesi mostrandoglielo.

《No, no. È un semplice lupo che ho visto in un bosco. Mi piaceva ed attirava. Allora l'ho ritratto.》

《Solitamente non discuto su cose del genere. Preferisco apprezzare l'idea del creatore del prodotto. Ma su questo mi vedo costretta a ribattere, signore.》 Cominciasti. 《Il lupo solitamente si muove in branco. Questo invece è da solo. È sporco di sangue sulla bocca, forse perché aveva fame. Ma fame di cosa? Solo di carne? O forse era arrabbiato?》 Chiesi retoricamente. 《Forse questo lupo bianco rappresenta lei. La sua anima è arrabbiata, stanca e sola. Non ha compagnia e si ritrova a vagare per il mondo così.》 Spiegasti continuando ad osservare il dipinto. 《Ma non sono venuta qui per discutere su questo genere di cose.》 Dissi. 《Volevo un ritratto. Se ovviamente me lo permette.》 Continuasti sorridendo.

《Certo. Se questo è ciò che vuole...》

L'uomo cominciò a muovere la matita e poi il pennello sulla tela. Era veloce ma concentrato. Sembrava volesse catturare qualsiasi particolare della scena: volto, capelli, vestito e paesaggio di sfondo.

Ci volle più di un'ora prima che finisse. Non fosti spazientita, semplicemente sorpresa di quanto gli ci volesse.

《Va bene, Madame. Il tempo è giunto.》 Constatò voltando la tela dal lato opposto.

《Non ho parole signor...》 Ti interrompesti non sapendo il suo nome.

《Mikaelson. Niklaus Mikaelson.》 Rispose per te.

《Signor Mikaelson. È un dipinto bellissimo. Sarò sincera con lei: non è il primo a cui chiedo un ritratto, ma apprezzo veramente il suo. Quanto vuole?》

《Vista la nostra discussione glielo darei anche gratis.》

《No, mi rifiuto di non pagarlo. Tenga.》 Dissi porgendogli 100 lire.

《Oh, emh... grazie. Non me lo sarei aspettato. Prego, tenga anche questo. Sembra che lei si ritrovi particolarmente in esso.》

《Ma no, la prego. Non voglio provarla di una cosa del genere.》

《Faccia pure. Ne ho molti altri.》 Insistette sorridendoti e porgendoti definitivamente il dipinto. Fosti costretta a premerlo con sorriso.

《Grazie molte.》 Risposi già incamminandoti via. 《Ma mi tolga una curiosità.》 Dissi tornando indietro. 《Dove vive? Se posso chiedere, ovviamente. Non vorrei mancare di rispetto.》

A quella domanda indugiò un secondo e poi rispose. 《In una bottega lontana circa due chilometri di qui. Ci ho abitato fin dalla nascita e non ho osato abbandonarla.》

《Capisco la sua ansia e dispiacere nel farlo... non ho mai sentito parlare della sua famiglia, tuttavia... siete straniero?》

《Ho vissuto con una donna qui. Mi disse di avermi trovato abbandonato per strada e di avermi accudito. Preferiva pensare che fossi figlio di un nobile inglese di nome Mikael. Per questo mi chiamo "figlio di Mikael".》 Ti spiegò con un sorriso "malinconico".

《La prego di ospitarla nella mia abitazione. Posso tranquillamente fare preparare qualcosa a vostro gusto...》 Proposesti.

《Non vorrei disturbarla, non si preoccupi di me. E poi finirei tra qualche ora di lavorare. Non la voglio fare aspettare qui così.》 Si giustificò.

《Mi mancherà di rispetto non accettando l'invito. E tralaltro non mi disturba. Sono sola lì, ci sono solo alcune domestiche e non dispiacerà loro cucinare di più.》

《Allora, mi vedrò costretto farle compagnia stasera.》

《La prego, non si senta in colpa. Sono ben felice di ospitarla.》

***

Niklaus impiegò tre ore prima di terminare la sua giornata lavorativa.

Vi incamminaste verso la tua reggia, che per gran parte era tristemente disabitata dove mangiaste. Inizialmente regnò il silenzio, ma dopo avere trovato un argomento, cominciaste a parlare fluentemente.

Scusate ancora per il ritardo... spero che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso. (So che fa un po' schifino, ma era da un po' che non scrivevo.)

Immagina The Vampire Diaries & The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora