Kol ❤

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Richiesta di maybach05

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Ti trovavi alla banca del tuo paese per ritirare dei soldi quando sentisti le porte automatiche chiudersi violentemente. Era la banca più grande del tuo paese e una delle più grandi anche nel mondo, tuttavia non erano mai successe rapine o cose del genere.
Un uomo stava sbraitando tutto d'un tratto. Diceva di mettersi in riga e di mantenere la calma se no avrebbe provveduto. Indossava una tuta rossa ed una maschera raffigurante il volto di un uomo. Non sembrava volere ferire nessuno, l'obiettivo doveva essere un altro.

《Ehi tu!》 Urlò ad un tratto. Effettivamente non ti eri mossa, eri presa dalla scena. 《HO DETTO IN RIGA!》

Senza pensarci un secondo alzasti le mani e ti misi in fila dietro ad un uomo.

《SILENZIO!》 Sbraitò ancora per silenziare gli ostaggi.

《Non ti preoccupare, non ci faranno niente. Sono qui per i soldi, non per uccidere...》 Ti sussurrò l'uomo davanti a te.

《TU!》 Esclamò ancora il rapinatore. 《Come ti chiami?》 Gli chiese mostrandogli un sorriso falso. 《Allora? Che hai? Hai perso la lingua tutto d'un tratto?》 Disse non ottenendo alcuna risposta.

《A-Arturo...》

《Bene Arturito, ti pregherei allora di lasciare qui in pace la zoccola e di chiudere quella bocca che tua madre puttana ti ha dato.》 Continuò a denti stretti.

Certo non ti piacevano quelle parole, e non piacevano neanche ad Arturo vista la sua reazione.

《Non ti permettere di chiamare così una donna. Che sia giovane o vecchia.》 Ribatté.

L'uomo rise. Sembrava realmente divertito dalla situazione.

《Va bene, va bene... allora facciamo un gioco... ti piace il cinema?》 Chiese tirando fuori la pistola.

《S-si...》Rispose tremando.

《Ora tu ti metti questi due giubbotti antiproiettile ed indovini il film a cui sto pensando...》 Disse allontanandosi. 《Hai sette secondi... allora, sono sun robot... uno... due... tre... quattro... niente? Allora un altro indizio... vengo dal futuro... cinque... sei... sette...》 Disse per poi fermarsi. 《Sono Terminator.》 E poi sparò.

Arturo cadde a terra anche se illeso.

《COSA GUARDATE TUTTI?! È L'ORA DI LAVORARE!》 Urlò. 《Nairobi vi spiegherà tutto.》

La ragazza, molto più pacata del compagno, vi divise in due gruppi. Uno andava a prelevare i soldi dalla macchina mentre l'altro passava i sacchi con dentro la somma totale. Tu fosti scelta per passare i sacchi dato il tuo corpo esile.
Nonostante la facilità della cosa però qualcosa andò storto. Ad un certo punto la tua vista si annebbiò e non vidi più niente. Svenni in poche parole. Persi i sensi e ti svegliasti solo dopo in una cella. Non sapevi esattamente dov'eri, sapevi solo che ti trovavi ancora nella banca. Doveva essere una delle celle dove tenevano dei soldi visti gli scaffali vuoti. Ti misi a sedere per schiarirti i pensieri e poi sentisti la porta aprirsi. Era una di quelle porte che si può aprire solo da fuori. Eri rinchiusa. L'uomo di quella mattina entrò con un vassoio ed una bottiglia pieni e li posò per terra davanti a te.

《Vedo che ti sei ripresa.》 Disse. 《Questo è il tuo pranzo.》

《Quanto sono rimasta addormentata?》 Chiesi.

《Quattro ore circa. Riprenderai il lavoro domani. Hai bisogno di riposare ancora.》 Disse.

《Come ti chiami?》

《Non sono informazioni che ti riguardano.》 Rispose senza alzare lo sguardo.

《Dovrò vederti ancora per molto se non sbaglio. Preferirei sapere come chiamarti in caso di emergenza.》

《Non ci sarà alcuna emergenza. Ma solo per informarti, Denver.》

《Non mi dirai mai il tuo vero nome, giusto?》

《Giusto.》 Disse alzandosi. 《Ora devo andare. Riposa.》

Si incamminò verso la porta blindata ma si bloccò presto. Non tentò neanche di aprirla.

《Merda...》 Sussurrò.

《Cosa succede?》 Chiesi cercando di non importunarlo.

《La porta non si apre. Merda.》 Rispose. 《Pare che passeremo del tempo assieme finché qualcuno non verrà qui.》

Non risposi, non sapevi cosa dire. Era una situazione di imbarazzo ed anche strana. Insomma l'ostaggio bloccato in una stanza con il rapinatore. Non era l'unico, c'erano altri rapinatori, ma "conoscevi" solo lui.

***

Dopo poco tempo cominciavi a sentire freddo. Così tanto freddo che cominciasti a tremare.

《Hai freddo?》

《Emh... sì...》 Risposi anche se un po' indugiando.

《Tieni.》 Disse porgendoti la sua tuta rossa.

Era rimasto con una canottiera e dei boxer.

《Grazie.》 Risposi arrossendo. Eri in molto imbarazzo ora.

Forse non se ne rendeva conto, ma avevi notato chiaramente che ti fissava. Ti stava fissando di sottecchi da sotto le braccia. Sembrava un predatore. E tecnicamente lo era. Nel momento in cui tirasti su tutta la zip distolsi lo sguardo e lo portasti al muro opposto. Cercavi qualcosa con cui distrarti quando notati che una mezzoretta dopo lui si era addormentato.

Oh mio Dio, stiamo apposto...

Poi vidi una specie di cacciavite di fianco a lui. Non era lì prima, forse se lo era portato dietro. Forse potevi provare ad aprire la porta con quello. Così lo presi. Certo non sapevi che avesse un sonno così leggero. Nel giro di cinque secondi ti aveva preso per entrambi i polsi. Eri immobilizzata.

《Cosa avevi intenzione di fare con quel cacciavite?》 Eracate a solo qualche millimetro di distanza.

Potevi sentire il suo respiro sulle tue labbra. Così tanto che non ti accorgesti neanche delle sue labbra sulle tue. Lasciasti cadere il cacciavite e portasti le tue braccia al collo.
Vi eravate lasciati ad un bacio passionale e potente. Poi le mani passarono al petto. La tuta scivolò via dal tuo corpo in men che non si dica mentre la sua camicia veniva sbottonata. Tu eri seduta su di lui, petto contro petto ed entrambi ansimavate. Ti teneva strette per le cosce mentre tu passavi le tue mani tra i suoi capelli. Poi ad un certo punto, proprio sull'orgasmo, ti sussurrò qualcosa all'orecchio.

《Il mio vero nome è Kol Mikaelson...》

Scusa per l'attesa, ma avevo finito le idee...
Avete visto la Casa Di Carta? Se sì potrete facilmente capire da cosa ho preso l'ispirazione 😂

Immagina The Vampire Diaries & The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora