Capitolo 3 [Bea]

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«Vuoi una sigaretta?»
«Non dovresti fumare»
Mi guarda con la sigaretta tra le labbra e sghignazza.
«Guarda che non c'è da ridere...»
Accende la sigaretta mentre guarda il paesaggio, Roma di sera è bellissima.

Siamo su un terrazzo dove si vede davvero tutto.
Poi guarda me, mi fissa... Odio quando qualcuno fa così:
«Basta guardarmi» mi allontano, ma lui continua a seguirmi.
«Ti si vede tutto con quel vestito»
«Cosa?!»
«É un po' attillato»
«Smettila, ti prego»

Non adoro questi commenti. Potrebbe non guardare troppo.
«Perché fai così?»
«Non mi piace essere guardata»
«Se ti guardo un motivo c'è» cosa sta cercando di fare questo ragazzo?
«Non c'è niente da guardare»
«Oh si, fidati»
Lo lascio perdere, la pazienza mi sta finendo.

C'è il tetto e Niccolò scavalca la ringhiera.
«Fermati!»
É altissimo, ma lui ride. La sua risata mi sta dando sui nervi. É pericoloso.
«Perché ridi in continuazione, mi spieghi?
«Hey, rilassati, sembri mia madre, lo faccio sempre» dice mentre cammina per il tetto come un disgraziato «Ti preoccupi e neanche mi conosci»
Adesso mi dice addirittura che sto esagerando.
«Senti, me ne vado, nel caso, io non ti ho visto cadere e non c'entro niente».
Ma in realtà non me ne sto andando.
Continua a ridere, non capisco, sono divertente da neanche accorgermene? Lui nel caso non lo è.

«Vieni» dice tra i tiri di sigaretta.
Continuo a dirgli che è pazzo. Soffro di vertigini e anche solo vedere qualcun'altro in un posto così alto, mi viene paura.
Torna sul balcone e si avvicina a me, buttando la sigaretta per poi prendermi le mani.
«Non ci pensare, non ti conosco neanche e dovrei fidar...».
Mi zittisce con una mano. Ci avviciniamo alla ringhiera, molto lentamente. Cosa sto facendo?
«Gioca con le tue paure» mi sussurra all'orecchio.

Un brivido mi percorre tutta la schiena. Si sta avvicinando troppo questo ragazzo. Scavalca la ringhiera prima lui, poi mi aiuta spiegandomi cosa fare.
«Metti il piede qui, ti tengo con la mano»

Mi sto fidando di una persona che ho appena conosciuto. Questo posto mi sta cambiando, ma magari in peggio.
Gli stringo la mano, fortissimo, per la paura di cadere e faccio come dice lui, metto il piede sulla tegola più vicina. Sto tremando dalla paura.
Ci sediamo in cima. Cerco di rilassarmi, ma se guardo giù ricomincia tutto da capo.

«Ti tengo io nel caso cadi eh» dice avvolgendo il suo braccio sul mio fianco.
«Emh...» levo il suo braccio dal mio corpo.
Lui fa finta di niente, continua a fumare, riaccendendo un'altra sigaretta e dopo poco inizia con le domande.
«Che facevi nella stanza di musica?»
«E tu che facevi li, invece di divertirti con tutti?»
«Non amo ballare e comunque è casa mia»
Posso anche stare zitta a volte... Mi spiega che abita qui con Giorgio e altri due amici, ha ventuno anni e ha finito scuola due anni fa. Mi spiega che canta e suona da quando è bambino e di avere un contratto con la Honiro. Mi dice anche di aver pubblicato una canzone una settimana fa, Chiave.

Rimango stupida, non pensavo lo facesse per davvero.
«Hai una faccia...» ride.
«Puoi fare quello che ti dico? Cioè di non guardarmi?»
Si mette le mani davanti agli occhi, come per prendermi in giro. Ogni tanto scansa una mano per guardarmi di nascosto e si compre subito, come un bambino.
Come fa ad avere sempre quel sorriso stampato in faccia? Non ha un motivo per smettere di farlo e stavolta strappa un sorriso anche a me.

«Hai il ragazzo?» mi guarda molto intensamente. Ha degli occhi fantastici, nonostante è buio, brillano.
Scuoto la testa e faccio a lui la stessa domanda, anche se la risposta la so già.
«No» risponde lui.
«Che vuol dire?»
«Vuol dire che non ho una ragazza, cosa c'è da capire?»
Sono perplessa, non capisco.
«Giulia è un amica, se intendevi questo» dice guardando in basso.
«Ho visto...» bisbiglio tra me e me.
«Ti ho sentita».
Mi faccio riconoscere ogni volta che apro bocca.
«Quindi tratti così le tue amiche?»
«No, non mi sembra di aver detto questo»

Questo ragazzo ha qualche problema. Mi alzo con attenzione per non cadere e torno sul balcone, sono disgustata. Tutta questa voglia di conoscermi solo per certi suoi interessi, ne sono certa.

«Dove vai?» mi segue.
«Con me non ci riesci, non perdere tempo»
«A fare cosa?»
«Torno a casa, ci si vede in giro»
«Qual'è il problema? Che ho detto di sbagliato?» mi afferra per un braccio. Stringe con la sua mano, è enorme.
«Sei troppo vicino per i miei gusti, non ci conosciamo, ricordatelo»

Come per dispetto avvicina sempre di più il suo petto al mio, fino a farmi attaccare contro un muro. Sento il suo odore di fumo e alcol e il suo respiro che batte contro il mio viso, a causa della mia misera altezza. Il mio cuore batte all'impazzata. I nostri corpi ora quasi si toccano.

«Nessuno ti è mai stato così vicino»
«Come...come fai a dirlo con certezza?»
«Guardati»
Riesco solo a tenere gli occhi chiusi, non rispondo.
«Smettila» me ne vado.
Cerca di fermarmi per avere qualche contatto per sentirci, ma non mi fido, non lo conosco bene. Mi sembra un ragazzo non tanto apposto. Forse ha bevuto qualcosa di troppo.

É vero, adesso avere la scopamica è una cosa normale, anzi, spesso è una cosa per cui vantarsi, ma io non sono d'accordo e una persona così non la voglio neanche sentire.

Esco da casa per cercare Alessio. C'è troppa gente e lo chiamo al telefono. Entriamo in macchina. Mi racconta di aver ballato con una ragazza bellissima e di avere preso il suo numero. Non vede l'ora di uscirci e portarla a cena.

Io invece gli racconto di Niccolò.
«Stai attenta Bea...»
«Perché?»
«Di solito non è molto serio con le ragazze»
«Questo l'avevo capito...»
«E Giulia ti ucciderebbe»
«Non è la ragazza»
«Ma lei è innamorata, persa»

Che persona orribile. A lui non importa niente di nessuna. Si diverte facendo male ai sentimenti delle altre. Giulia sembra una persona fredda di cuore, ma anche non conoscendola, credo soffra molto per Niccolò.

Sono stanchissima, Alessio mi lascia davanti casa. Entro, dopo otto piani di scale misti al sonno che ho addosso, arrivo a casa.

Mia mamma è sul divano, mi stava aspettando. Gli do una carezza e si accorge di me, poi richiude subito gli occhi. Gli metto una coperta addosso e vado a sistemarmi per andare a letto.

Guardo il telefono e sono le due di notte. Il tempo ha corso così veloce.
Tutto considerato, è stata una bella giornata oggi, ho conosciuto tantissime persone e sono stata ben accetta.

Niccolò, mi ha colpita. Riesce a rapirti con quei occhi. É un ragazzo così poetico, forse é uno dei tratti che piace alle ragazze, ma dietro quegli occhi dolci, si nasconde la sua freddezza. Non cadrò nella sua trappola come le altre.

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NUOVO CAPITOLO PER VOI. 🗝️💓

Io sarei già innamorata dei modi di questo ragazzo al posto di Bea😍
E voi?

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La sua Wendy | Ultimo | #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora