Racconterò a mio figlio che i tuoi occhi sono grandi
Che hai colorato un senso tra i miei giorni più importanti
Che sei bella e non l'ho detto quando avevo l'occasione
Gli spiegherò che esistere è anche fare ciò che vuoleMi trovo in studio, scrivo su un pezzo di carta e suono qualche accordo al pianoforte, l'unico a capirmi davvero. Basta sedermi qui e le mani iniziano a suonare e le parole escono, da sole.
Bea domani se ne va e io non ho potuto far niente. È testarda, come me oltretutto.
Vorrei tornare indietro e risolvere ogni cosa, farla felice e sentire unica.Lei per me è l'unica, voglio lei. Glie l'ho detto tante di quelle volte che non ne ricordo quante.
Racconterò di te ad un passante
E se mi chiederà il perché non è importante
E se il destino sfida mischierò le carte
Con il trucco di chi ad occhi chiusi parte
Lontano infondo agli occhi c'è una stanza
E a volte perdersi ha la sua importanza
E scriverò per chi non è abbastanza
E quando non potrò più vivere racconterò di te
Racconterò di te, racconterò di teSuono qualche accordo, poi provo col testo. Ricomincio e questa canzone mi convince sempre di più.
A quanto pare convince anche Adriano: «Che parole, Nico»«Com'è?»
«Perfetta per inserirla nel disco»
Non so ancora se inserirla nel disco o meno. É difficile per me, pubblicare canzoni così intime.Arrivano i musicisti e il fonico. Saluti tutti e ci mettiamo subito a lavoro. Oggi registriamo Ovunque tu sia, Sogni appesi e Sabbia. Tre brani troppo importanti per me.
Iniziamo a registrare. Non sto andando bene, il fonico mi chiede più volte di ripetere certe parti di canzone.
«Niccolò concentrati, la voce deve essere decisa e non lo sei...»
Ci credo che non lo sono.Mi concentro. La penso. Più lo faccio, più mi sento forte. Passano due ore, se non di più, senza rendermene conto.
Per oggi abbiamo finito.«Sei andato bene Nico» mi colpisce la spalla Adriano.
«Certo» dico ironicamente.
Ho messo Adriano in una delle condizioni più difficili per lui: stare zitto, ma bastano pochi minuti a tornare come prima.«Posso chiederti una cosa?» chiede mentre entriamo in macchina.
«Forse, dipende l'argomento da affrontare»
Accendo la macchina e accendo la sigaretta. Solita mossa.
«Tu ti sei innamorato di...»
«Non sono innamorato»Mi guarda, convinto che quello che ho appena detto sia falso. Mi sta facendo alquanto innervosire.
«Comunque sia, innamorato o no, sei pazzo di lei, che conosci da neanche una settimana»
«Fino a qui è giusto» dico spronandolo a continuare.
«Non ti riconosco... Hai sempre avuto paura di fidarti delle persone, sei sempre stato attento e ora invece, stai giocando con lei, sui tuoi sentimenti»Non capisco cosa sta dicendo, se sono stato io il motivo per cui abbiamo litigato.
«Cosa vuoi dire?»
«Che Giulia è ancora qualcosa per te Nico, altrimenti non avresti parlato di lei da brillo» dice con aria ovvia.
«Ti assicuro che non è così» dico sorridendo, ma è un sorriso abbastanza infastidito.Giulia non mi manca, anche se farà sempre parte della mia vita, perché lo è stata, ma non si può paragonare a Bea. Nulla di quello che è stato con la mia ex, si può paragonare a Beatrice.
«Nico non starci male però» dice «Appunto perché la conosci da poco, magari hai capito che tra di voi non può esserci niente»
«Io voglio però, che ci sia qualcosa tra noi»
«Nico, ma non la puoi obbligare»
«Lo so, cazzo»So che Adriano mi vuole bene, ma non può capirmi in questo momento. Non mi sono mai sentito così solo. Metto un po' di musica, per cercare di cambiare pensiero.
Sono le tre del pomeriggio e non abbiamo fatto ancora pranzo. Decidiamo di andare a mangiare da me.
Arrivati. Parcheggiamo la macchina, ci incamminiamo verso l'entrata. Sento il nome di Bea. É Giorgio che parla, dalla camera sua.
«Adriá» dico sottovoce per ascoltare quello che dice Giorgio.
Ci abbassiamo sotto la finestra di camera sua e stiamo attenti a ciò che dice.«Non ho saputo più niente Giù, credo che hanno già finito la loro storiella. Poi dopo ieri, per quanto l'ho fatto bere».
Non pensavo Giorgio fosse una persona del genere. Arrivare a sparlare con Giulia di me... Non lo avrei mai pensato minimamente da parte sua.
Adriano non crede a ciò che sentono le sue orecchie, ma mai quanto me.Continua a parlare: «Si stuferà quando tornerà qui da Niccolò e per puro caso, ci sarai tu»
Vorrei andare lì e riempirlo di botte. Adriano mi ferma per un braccio, facendomi segno di ascoltare ancora.
Resisto, ma fin poco.
«Scherzi? Sbotterà più di quanto ha fatto al pub»É stato tutto organizzato. Quando uscivo o ero in casa con Bea, Giulia lo veniva a sapere da Giorgio.
Non resisto più. Passerei anche per la finestra, ma le serrande sono abbassate.Entro in casa, mi fiondo nella sua camera e gli vado addosso.
Adriano riesce a fermarmi solo più tardi.
«Mi fai schifo, sei una merda. Sei un grande amico Giò! Una gran testa di cazzo» gli urli contro.
«Ti vuoi calmare? Coss ti ho fatto?»
«Non fare il finto tonto, per piacere. Ti abbiamo sentito qui fuori, al telefono con Giulia»
Esco dalla camera, mentre Adriano rimane a parlare con Giorgio.Me ne vado da qua. Torno dai miei. Non ci si può fidare di nessuno.
Conosco Giorgio da una vita.
Hanno cercato di fare di tutto per allontanarmi Bea e ci sono riusciti.Vado in camera mia, prendo la mia valigia e i miei vestiti.
«Che sta succedendo?» sento una voce da dietro.
É Alessandro. Gli spiego il tutto, sperando ci abbia capito qualcosa. Non sono bravo a farmi capire quando parlo, figuriamoci quando sono anche incazzato.
«Non ci credo...» è sbalordito.
«Neanche io» dico continuando a riempire la valigia.Prendo più cose che posso, anche se dovrò tornare a riprendere il resto.
Faccio scelte affrettate, ma posso più fidarmi di Giorgio, non posso stare qua. La cosa migliore, è stare lontano da questo tipo di persone.~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
NUOVO CAPITOLO PER VOI. 🗝️💓
Ve lo aspettavate da Giorgio? A volte gli amici si rivelano per quello che sono davvero.
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La sua Wendy | Ultimo | #wattys2019
Roman pour AdolescentsBea é costretta a trasferirsi insieme a sua madre a Roma, per questioni economiche. La protagonista incontra Niccolò, ragazzo duro come il ferro, ma più fragile di una rosa. Lei, la nota che fa uscire il capolavoro che é in lui, poeta che vive di vo...