L'ho convinta. L'abbiamo chiamato Spugna, per il mio amore per la storia di Peter Pan. Dopo Wendy e Peter, Spugna non poteva mancare.
«Amore, grazie...» mi ringrazia per l'ennesima volta.
Sa che non c'è bisogno di farlo, farei di tutto per lei.
«Se ti va partiamo domani per andare da tua madre» dico «Ho affrettato l'arrivo di Spugna apposta per questo»
Mi sorride, è così bello vederla così.Partiremo domani alle cinque del mattino, considerando che per le nove circa saremo arrivati. Il viaggio sarà abbastanza lungo, ma nonostante ciò porteremo anche Spugna.
Presentiamo Spugna ai miei genitori. Se non l'avessi tolto dalle mani di mia madre, se lo sarebbe anche portato via, per quanto ne è già innamorata.
Tengo in braccio Spugna e andiamo in macchina:
«Andiamo a comprare le cose per Spugna, domani verrà con noi» dico mettendo il cucciolo sulle gambe di Bea.Metto in moto la macchina, diretti verso un pet shop di Roma, di cui si che parlano bene.
Parcheggio fermandomi poi a guardare quanto sia bella la mia ragazza giocare come una bambina.
«Ti amo» le dico lasciandogli qualche bacio.
Non risponde, mi prende il viso lasciandomi un bacio assurdo e divertendosi a mordicchiarmi le labbra.«Mi fai impazzire» le dico.
«Lo so» dice continuando a stuzzicarmi.
«Sto fermo solo perché Spugna è troppo piccolo per vedere queste cose».
Comincia a ridere a crepapelle.
«Ma cosa dice papà?» dice riferendosi al cucciolo.
«Non credevo fosse mio figlio, a vederlo» dico.
Continua a ridere ed è bello esserne la causa.Entriamo nel negozio. Prendiamo un guinzaglio, una pettorina, la spazzola per il pelo, delle ciotole per cibo e acqua, le crocchette, una cuccia morbida e una coperta.
Pensiamo di aver terminato la spesa, finché non notiamo i giubottini per cani. Ne prendo uno rosso e lo provo addosso a Spugna.
«Lo prendiamo assolutamente» dico.Bea ha un espressione preoccupata e il motivo è che non vuole che io spenda tutto per lei. Ma dovrà mettersi in testa, che la mia intenzione è avere una vita insieme a lei e tutto questo lo sarà ogni giorno.
Andiamo alla cassa, pago il tutto e decidiamo di andare in un parco qui a fianco. Bea gli infila subito la pettorina e il giubbotto rosso.
Fa un po' ridere, dato il modo paffuto di camminare di Spugna e il fatto che assomigli più ad un pupazzo così.
Del guinzaglio non ce n'è bisogno, ascolta ad ogni richiamo, nonostante si allontani per giocare ogni tanto.Ci facciamo delle foto con Spugna, pubblicandole su Instagram. Riceviamo subito tanti complimenti, soprattutto io, ovviamente.
«Ma quanta gente ti segue?» dice stupita dal mio numero di followers.
«E quante belle ragazze mi scrivono!» dico scherzando.Mi prende il telefono, entrando nella zona direct di Instagram. Non li ho mai letti, o almeno non ho mai risposto a nessuna, per suo rispetto.
Ne approfitto per sbirciare dato che sta aprendo le chat. Certe ragazze sono davvero incontenibili. Poi io ci scherzo, ma cosa ho di così bello? Sono un ragazzo normale e soprattutto, c'è di meglio.
Leggo messaggi come "Sei bello da morire" oppure "Sei da stuprare".
É tutto abbastanza imbarazzante.Mi porge il telefono senza dire niente. Torna a controllare Spugna che non scappi, con uno sguardo serio.
«Non c'è da preoccuparsi, amore» dico cercando di avvolgere un mio braccio attorno a lei, ma subito lo toglie.
«Neanche da vantarsene, Niccolò» dice alzandosi.
Si riferisce alla frase di prima.
Cazzo, ma scherzavo. Capisco la gelosia, ma ha visto anche lei che neanche ho mai aperto quelle chat ed è la prima volta che leggo messaggi del genere.«Amore, lo sai che ho occhi solo per te» dico raggiungendola.
É inutile, non mi ascolta. Quando si punta, é finita.
«Devo studiare, puoi accompagnarmi a casa?» chiede.
Sospiro, facendo di si con la testa. Come se non si capisce che è soltanto una scusa.Andiamo in macchina e mi avvio verso casa sua. Gli squilla il telefono. Non riesco a vedere chi è, dato che ha risposto velocemente.
La sento parlare: «Certo, mi fa piacere. Puoi venire anche a casa».Quando finisce la chiamata le chiedo:
«Chi era?».
«Alessio» risponde.Alessio a casa sua? Benissimo. Quanti diamine può essere dispettosa a fare una cosa del genere? Stavolta sta esagerando. Per dei messaggi da persone che non so nemmeno chi siano, prende gusto a farmi innervosire, invitando il suo amichetto del cazzo a casa.
Tiro un pugno contro il volante. Non riesco proprio a trattenermi.
«Che hai?» mi chiede.
Ora fa anche finta di non capire. A volte riesce a farmi incazzare così tanto, da farmi piangere dal nervoso.«Ma figurati, niente» dico «Ti invito da me a pranzo, ti regalo un cane, compro tutto ciò che serve, fino a poco fa "ti amo" di qua e di là, ora torni a casa dopo aver visto dei messaggi di merda, per studiare, da come dici, ma con Alessio».
Per lei è tutto così normale. Stavolta sono sicuro di non essere io il problema e non può trovare nessuna scusa.
«Abbiamo l'esame orale lo stesso giorno, volevamo ripassare» dice.
«Giusto, ti è passato per la testa immediatamente dopo aver visto due o tre bambine con gli ormoni a palla che mi scrivono cagate» dico alzando la voce.
«Mi sembra che non ti ho detto di andare via, dato che puoi venire quando vuoi! Le chiavi non te le ho date a caso!» insiste alzando anche lei il tono.Vuole avere ragione, ma non la ha cazzo, no.
Spugna comincia a piagnucolare, forse impaurito dal fatto che stiamo urlando come due matti.
Così non rispondo.Arriviamo davanti il palazzo di casa sua:
«Lasciami Spugna, ci andiamo a fare un giro» gli chiedo.
«Sali, per favore» mi scongiura.
«Voglio stare da solo» dico prendendo Spugna dalle sue braccia.Mi guarda per qualche secondo, finché esce dalla macchina, prendendo le sue cose, senza neanche salutare.
Faccia tosta. Capisco di essere ossessivamente geloso e che anche lei lo è un po', ma questa volta è il modo di comportarsi che mi ha fatto partire.
Mi farà andare fuori di testa, è così pericolosa per me.
Amore e odio.
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NUOVO CAPITOLO PER VOI. 🗝️💓
"Spugna è troppo piccolo per vedere queste cose"
Povero Spugna che dovrà sopportare questi due😣Se vi é piaciuto votate e commentate.
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La sua Wendy | Ultimo | #wattys2019
Teen FictionBea é costretta a trasferirsi insieme a sua madre a Roma, per questioni economiche. La protagonista incontra Niccolò, ragazzo duro come il ferro, ma più fragile di una rosa. Lei, la nota che fa uscire il capolavoro che é in lui, poeta che vive di vo...