«Nico» mi sento chiamare «Amore, dai, svegliati»
«Ma che ore sono, amore?» chiedo.
«Le quattro, tra non molto c'è l'alba, andiamo fuori»Penso a quanto sia dolce questa ragazza con me, ma nello stesso tempo la sto odiando un po', per il sonno tremendo che ho.
«Ti porto al mare» dico strofinandomi gli occhi.
Noto il suo sorriso, non riesco mai a stancarmi di renderla felice.
La aiuto a vestirsi, mi vesto anch'io e prendo Spugna.
Prendiamo l'ascensore e scendiamo.Entriamo in macchina. Quel sorriso gli rimane continuamente stampato in faccia.
«Andiamo a Lido di Ostia, ci vorrà un po', ma corro» dico mettendo la macchina in moto «Con quel sorriso sembri una bimba, farei di tutto»
«Ti amo» dice lasciandomi un bacio a stampo.
«Anch'io bimba».Imbocco il raccordo anulare. Non c'è traffico in questo momento quindi si può arrivare tranquillamente anche in mezz'ora.
Accendo la radio, per paura di addormentarmi. Vasco. Non c'è compagnia migliore.«Quasi arrivati, amore» dico, ma noto che si è addormentata.
Altri dieci minuti di macchina ed eccoci qui.«Eccoci, bimba» dico slacciando le cinture di entrambi.
«Amore, scusami» dice prendendo le stampelle.
«Tranquilla piccola, siamo stanchi, guarda che ore sono»
La aiuto a scendere, poi prendo Spugna.Ricordo che nel portabagagli porto sempre un asciugamano, che ci servirà a metterci a terra.
«Cosa ci fa un asciugamano nella tua macchina?» chiede guardando le mie mani.
«Nel caso servisse» rispondo «Ad esempio con te»
«Niccolò!» si mette a ridere.Ci avviamo verso la spiaggia libera più vicina. C'è una pace assurda. Non c'è traccia di nessuno. Starei qui, tutta la vita. Poggio l'asciugamano sulla sabbia e ci mettiamo comodi, mentre Spugna si fa un giretto per sfogarsi un po'.
Si comincia ad intravedere il sole.
«Amore, guarda che bello!»
«Già»
La metto comoda tra le mie braccia. Voglio godermi questo momento con lei, il più possibile.Non so come ho fatto ad averla lontana per tutti questi giorni, che numericamente sono pochi. Molti direbbero che è stato un rapido bisticcio, ma il tempo senza lei sembrava fermo.
«Nico» attira la mia attenzione «Hai detto ai tuoi che starai da me?»
«In realtà no»
«Perchè?» chiede.
«Perchè devo ancora fare un sacco di cose, Bea...»
«Cosa dovresti fare?»
«Fammi una promessa»
«Quale promessa?»
«Non metterti a ridere per favore» dico «Posso portare anche il mio pianoforte?»
Mi guarda sorridendo, so che lei mi capisce.
«So che sono insistente» continuo «Ma è fondamentale per me»
«Certo che puoi farlo, amore»Mi bacia, poi di nuovo. Mi bacia ancora.
«Togliti questa maglia» dice cercando di sfilarla dal mio corpo.
«Per quale motivo?»
«Siamo al mare!»
«Capisco»Sto al suo gioco. Le sfilo la maglia anche a lei dato che siamo al mare. Arrivo poi ai pantaloncini.
«Che stai facendo?» chiede.
«Io non ho mai visto una donna la mare con i pantaloni» dico.
Sorride e si fa togliere anche quelli.
Con questa coscia fasciata mi fa tenerezza, non se lo meritava proprio.Il sole comincia ad alzarsi, sempre di più. Passiamo il tempo a coccolarci e baciarci. Facciamo buche e castelli di sabbia, come due bambini, oltretutto sporchi.
Il sole ormai è alto, decidiamo così di riprendere Spugna e tornare a casa, anche perché odio questa sabbia addosso e credo sia il caso di fare una doccia.
Quindi ci rivestiamo e ci avviamo in macchina.Ripartiamo. Stavolta comincia ad esserci traffico a causa della gente che va a lavorare.
«E tu quando puoi tornare a lavorare?» chiedo incuriosito.
«Già non mi sopporti più?»
«Sai che sono il primo che non vuole che tu lavori» dico.
«Tra una settimana vado a levarmi i punti e quindi potrò tornare a lavorare»Credo che anch'io dovrò trovarmi un lavoro, il prima possibile. Il disco non sono certo che andrà bene e ora che ho deciso di vivere con Beatrice, pagherò io le spese, come è giusto che sia.
Torniamo a casa. Chiamo, senza altra attesa, una ditta di trasporti per pianoforte, che arriverà nel pomeriggio appena libera.
Vado in bagno e noto Bea seduta in doccia in difficoltà, con un panno in mano. Non può farsi la doccia del tutto, perché non può bagnare la ferita.
«Potresti anche chiamarmi» dico togliendomi i vestiti.
«In realtà il mio intento era lavarmi da sola» dice sorridendo appena mi guarda togliere tutto.
«Invece lo faremo insieme»Prendo il panno lo bagno e glie lo passo sopra in modo da non bagnarle i punti chirurgici ancora freschi.
Le lavo i capelli e poi glie li asciugo. È troppo bella, pensare che è mia.Mentre le asciugo i capelli mi arriva una chiamata. È Adriano.
«Amore mio, mi pensi anche appena sveglio?»
«Nico, vieni a casa, muoviti» dice eccitatissimo.
«Che succede?»
«Ho una notizia paurosa, per te»
«Di cosa parla?» dico lasciano il phone.
«Vieni a casa che ti spiego meglio!» dice e riattacca.
Ho un ansia incredibile addosso. Adriano ci riesce sempre. Non posso lasciare Bea, da sola a casa così.«Hey, devo andare da Adriano, deve parlarmi di una cosa, vieni con me?» chiedo.
«Nico, scusami credo di riposarmi un po', ci siamo alzati presto stamattina» dice.
«Ma come fai con le stampelle a muoverti per casa?»
«Nico, ce la faccio, nel caso ti chiamo ok?»
L'ultima cosa che voglio fare è lasciarla da sola, ma ne sono costretto se lei non vuole venire con me.«Mi raccomando» dico lasciandole un bacio.
Lei lo ricambia e finisce di asciugarsi.Esco di casa, prendo di nuovo la macchina e vado a casa di Adri. Credo che oggi starò più tempo in macchina che in casa.
Arrivo da Adriano che vedo fumare al balcone. Mi apre ed eccomi in casa sua.
Lo abbraccio e ci sediamo a tavola per prendere il caffè.
«Allora questa notizia?» chiedo.
«Tieniti pronto» dice tenendomi un braccio.Attendo la sua risposta. Se non si sbriga tra non molto impazzisco.
«Adriano parla, cazzo»
«C'è bisogno di una nuova canzone, fuori dal disco»
Rimango perplesso.
«Perchè?»
«Sei stato preso a Sanremo Giovani»~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
NUOVO CAPITOLO PER VOI. 🗝️💓
Il nostro Nico!😍
Voi andrete a qualche data nel 2020?Se vi é piaciuto votate e commentate!
Buona serata a tutti!
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La sua Wendy | Ultimo | #wattys2019
Fiksi RemajaBea é costretta a trasferirsi insieme a sua madre a Roma, per questioni economiche. La protagonista incontra Niccolò, ragazzo duro come il ferro, ma più fragile di una rosa. Lei, la nota che fa uscire il capolavoro che é in lui, poeta che vive di vo...