«Hai da fare l'esame di maturità e tu hai scelto di rimanere lì, a Roma, in una scuola completamente nuova per te. Io ho fatto quello che volevi, ti ho lasciato la casa che avrei potuto tranquillamente mettere in vendita. Non stai lavorando per mantenerti. Ti stai facendo trasportare da questo che nella sua vita canta e adesso hai anche da mantenere un cane!» dice mia madre con la rabbia negli occhi.
«Mamma, io so che a te non piace cosa sto facendo, che Nico non ti piace per via degli orecchini e i tatuaggi, perché il lavoro che fa non è un lavoro che porti guadagno sicuro» le dico con gli occhi lucidi «Ma puoi fidarti di me, come hai sempre fatto, davvero».
«Come fai a mantenere casa? Il cane? Se succede un imprevisto? Dove li prendi i soldi, Beatrice?»
Non ho mai visto mia madre così arrabbiata.«Mi sta dando una mano Nico...» dico guardando in basso.
«E quando se ne andrà chi ti manterrà Beatrice?» dice alzando la voce «io ho accettato che tu rimanessi a Roma a patto che tu trovassi un lavoro come mi hai detto».
«Nico non se ne andrebbe mai» dico cominciando a piangere.«Se ne vanno tutti, Bea» dice con tono ovvio.
«No...» dico ancora senza riuscire a trattenermi dalle lacrime.
«E tuo padre?».Rimango in silenzio alla sua domanda.
Mio padre se ne è andato per un'altra donna, quando avevo a malapena sei anni e da lì in poi non si è fatto ne più sentire ne trovare.Ho una rabbia dentro a ripensare alla sua faccia, che vorrei riempire di sberle e fargli male, quanto ne ho sentito io.
Mi rendo conto che mia madre ha ragione e che devo avere la sicurezza che qualsiasi cosa succeda io possa avere le mie sicurezze.
«Farò il possibile» dico dopo qualche secondo di silenzio.
Mia madre mi abbraccia, ma non è l'abbraccio affettuoso che c'è sempre stato tra noi due.Mi asciugo le lacrime, aspettando che si calmino un po' gli occhi, per poi tornare in salotto insieme a mia madre.
Mi siedo sulle gambe di Nico, tenendomi al suo collo.«Tutto bene?» sussurra lui, accorgendosi probabilmente dei miei occhi.
Annuisco sorridendogli, anche se lui non ci crede molto, lo vedo.«Ragazzi credo sia ora di fare pranzo!» dice mia nonna alzandosi.
«È vero, ti do una mano nonna!» dico anch'io seguendola.
«No! Resta lì col tuo ragazzo! Qui è già tutto pronto, ci ho pensato prima!» dice preoccupandosi per Nico. «Piuttosto fagli vedere la camera!».Mia madre continua a guardarlo male, anche se a lui non importa.
Faccio cenno a Nico di seguirmi.La mia cameretta del tutto rosa... Mi sto vergognando da morire.
«Non ti piace il rosa» mi dice sorridendo.
Che imbarazzo. Lui nota il mio rossore.
«Ti descrive esattamente» dice.
«In che senso?»
«È la camera che ogni bellissima bimba avrebbe» dice avvicinandosi e lasciandomi qualche bacio.
Ci coccoliamo un po' su questo letto, sicuramente più comodo di quello che ho a Roma.Sento Spugna piagnucolare seduto affianco al letto, lo prendo e lo posiziono tra me e Nico. Ha un dannato bisogno di essere coccolato È già un viziato.
«Comunque amo tua nonna e lei ama te» dice.
«E ama anche te!»
«Come si chiama?» chiede ridacchiando.
«Nonna Romina» dico sottolineando il nome.«Che è successo prima?» dice improvvisamente, appoggiando la testa sulla mia pancia.
«Niente, perché?»
«Ho sentito tua madre abbastanza nervosa» dice guardandomi «e più tardi avevi gli occhi gonfi, quindi qualcosa deve essere successo»
«Niente Nico, davvero» rispondo cercando di trovare un discorso da aprire, quando, per fortuna, ci interrompe mia nonna:
«Bea! Venite a tavola!».Ci sediamo a tavola. Mamma affianco a me e Nico vicino alla nonna.
Ci sono i cibi tipici di Bari, che Nico non ha mai provato: orecchiette, melanzane ripiene, polpette di pane e la focaccia barese.
È tutto così buono.Per tutto il resto del pranzo, mia mamma rimane in silenzio, mentre la nonna ci fa mille domande.
Sono venuta qui, soprattutto per mia madre e adesso mi tratta così, che schifo.Dopo pranzo, io e Nico decidiamo di farci un giro a Bari, dato che non l'ha mai vista prima d'ora. Portiamo anche Spugna, per farlo divertire un po'. Andiamo a vedere il castello, uno dei miei posti preferiti.
Ci sediamo sulle scalette dell'entrata e lasciamo scorazzare per il piazzale.
«È fighissimo questo posto» dice cacciando le sigarette dalla tasta dei pantaloncini.
«Infatti, potresti almeno non buttare cicche qui?» dico invitandolo a rimettere apposto le sigarette.Capisce qual è il mio intento, dicendo: «La butterò quando torniamo al parcheggio».
Sorride compiaciuto. Non resiste senza fumare una sigaretta ogni ora o due, ma sono disposta a tutto pur di farlo smettere.«Quindi cosa è successo con tua madre?» dice insistendo.
«Niente Nico, te l'ho detto» dico.
«E tu sei una bugiarda» dice accendendo la sigaretta.Mi conosce già troppo bene. Non gli sfugge niente. Faccio un sospiro, prima di raccontargli tutto, con la paura che potesse prenderla male.
Poi prendo coraggio.«Te l'ho detto che era meglio venivi qui da sola» dice dopo avermi ascoltata.
«Nico, forse ha ragione un po'»
«Ha ragione su cosa?» dice leggermente innervosito.
«Che devo trovarmi un lavoro e mantenere casa da sola...»
«Finché non finisci gli esami non se ne parla» dice.
«Ok, ma appena terminato tutto, troverò un lavoro».
«É una tua scelta» dice «Io sono il tuo ragazzo e se voglio darti una mano, te la do, che tua madre voglia o no e stessa cosa per te»Lo abbraccio, attorcigliando le gambe attorno a lui. Gli lascio infiniti baci, su tutto il viso, sempre di più.
«Non respiro!» dice cercando di allontanare per un secondo la mia faccia dalla sua e scoppiano a ridere.
Lo amo, tantissimo.Riesce a prendere il mio viso tra le mani.
«Voglio vivere con te, completamente» mi dice guardandomi negli occhi.
Rimango stupita dalle sue parole.«Nico, ma mia madre...» tento di finire la frase.
«Puoi smetterla di pensare a tua madre?» dice «Vuole che tu stia lontano da me, non far finta di non aver capito, Bea»
«Nico, stiamo correndo troppo» dico alzandomi dalle sue gambe.«Lo so che stiamo correndo troppo, ma cosa devo farci se non riesco a dormire neanche più a casa mia?» insiste alzando la voce «Ormai dormiamo quasi ogni sera insieme, è come se lo stiamo già facendo»
È nervoso e non poco. Forse non dovevamo venire qui.
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NUOVO CAPITOLO PER VOI. 🗝️💓
Questi due mi faranno impazzire! Li adoro.
Sopporterete mai un ragazzo dal carattere come quello di Nico?
Comunque sto revisionando tutti i capitoli per rendere questa storia migliore😁Se vi é piaciuto votate e commentate!
Buona serata a tutti!
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La sua Wendy | Ultimo | #wattys2019
Novela JuvenilBea é costretta a trasferirsi insieme a sua madre a Roma, per questioni economiche. La protagonista incontra Niccolò, ragazzo duro come il ferro, ma più fragile di una rosa. Lei, la nota che fa uscire il capolavoro che é in lui, poeta che vive di vo...