Bussano alla porta. Come non immaginare che sia Niccolò a bussare.
Non ho intenzione di aprire, nonostante sta bussano dalle tre del pomeriggio, mentre già è ora di cena.Prendo il telefono. Tredici chiamate perse da Niccolò, ovviamente e non fa altro che continuare a chiamarmi.
Sono stufa adesso. Apro la porta, bloccandogli il passaggio per entrare.Ci guardiamo per diversi secondi e nessuno dei due ha il coraggio di fare il primo passo. Ho gli occhi pronti a esplodere dalle lacrime, ma sto riuscendo a trattenermi.
«Perchè fai così?» dice «Tu mi stai facendo andare fuori di testa»
Che razza di domanda mi ha appena fatto?
Spingo la porta con l'intenzione di sbattergliela in faccia, ma mi ferma.
«Possiamo parlare come due persone civili? Stai fraintendendo»
«Non sto fraintendendo una minchia Niccolò! Mi hai detto andavi in studio e invece eri con lei a fare un aperitivo» esplodo.
«Ci sono andato in studio, ma...»
«Ma cosa Niccolò? Sono giorni che stai fuori tutta la giornata e torni soltanto a cena» lo interrompo.
«Non pensare cose strane, sono stato davvero in studio, fammi spiegare perché mi hai visto con lei» dice prendendomi per un braccio.Spugna si affaccia col musetto, spingendo la porta con le zampe cercando di aprirla ancora un po', poi si fionda su Niccolò, che lo riempie di coccole.
Le lacrime scendono e stavolta a fermarle non riesco. Spugna è troppo importante per noi, forse è uno dei regali più belli che Niccolò poteva farmi e solo il pensiero che ora non potrà più vedere entrambi, mi uccide.
Spalanco la porta per bene facendo segno a Niccolò di entrare. Dobbiamo seriamente parlare e questo è il momento adatto.
Si siede sul divano e Spugna ovviamente lo segue, mentre io rimango in piedi, davanti a lui.
«Bea, se ogni volta fai così, tra noi non può andare bene niente» dice.
«Potresti essere meno bugiardo» dico piangendo.
«Ero con lei, semplicemente perché siamo tornati amici come prima e ha avuto dei problemi con Giorgio, niente di più» spiega.
«Certo, amici come prima, quando non facevate altro che scopare e lei ora lo fa anche solo guardandoti» dico.Non trova giustificazioni, perché non ce ne sono. Hanno avuto una relazione strana, sono stati insieme, poi non si è capito bene cosa sono stati l'uno per l'altro e infine lo ritrovo al bar con lei, mentre mi dice che è a fare altro.
«Nico, mi dispiace, non riesco a fidarmi» dico sedendomi affianco a lui.
«Ci ho creduto troppo che tra noi tornasse tutto com'era prima» dice mentre le lacrime rigano anche le sue guance.
Le sue parole mi fanno tenerezza, ma forse tra noi non può andare.Mi avvicino, asciugandogli le guance. Incassa la testa tra l'incavo del collo e avvolge le braccia attorno il mio corpo. Ricambio il suo abbraccio, accarezzandogli i capelli e stringendolo a me.
«Non volevo creare tutto questo, voglio stare con te, non mi importa di nessun altra e tu lo sai» dice tra i singhiozzi.
«Io non posso impazzire così però Niccolò»
«Neanchè io posso impazzire senza averti accanto, cazzo, pensa anche a me» dice.La pazienza mi termina, così mi alzo dal divano.
«Tu mi hai pensata? Hai pensato di dirmi la verità?» alzo la voce.
«Si, Dio! Ti penso sempre, Beatrice! Non te l'ho detto semplicemente perché ti saresti incazzata»Sentiamo bussare improvvisamente alla porta. Guardo nell'occhiello della porta, è il mio vicino. Apro, notando la sua faccia preoccupata.
«È tutto ok?» chiede, probabilmente riferendosi alle continue urla tra me e Nico.
«Si si, è tutto ok, grazie» dico aspettando che se ne vada, per poi chiudere la porta.Mi appoggio contro la porta. Ho caldo, per il nervoso che ho addosso. È incredibile.
Niccolò appoggia le mani sul tavolo reggendosi su di esse.«Niccolò, devi dirmi la verità» dico «Io me lo sento, sento che mi stai nascondendo qualcosa e insisterò finché non me lo dirai»
«Beatrice, a me non importa cosa è successo e cosa no, io voglio te, lo sai quanto sei importante»
«Quindi qualcosa è successo con lei» dico avvicinandomi a lui.Mi avvicino ancora, arrivando poco più su del suo mento.
«Cosa è successo?» dico scoppiando di nuovo a piangere.
Mi guarda con gli occhi gonfi, anche se sinceramente non mi sta facendo compassione ora.Si avvicina all'orecchio, lasciandomi piccoli baci tra questo e la guancia.
«Bea, ti amo, ti amo davvero»
«Dimmi cosa cazzo è successo» dico allontanandomi da lui.
«E va bene... Mi ha baciato, non sono riuscita a fermarla e non ho saputo proprio cosa fare...»
«Vattene» dico infuriata «Prendi tutto e vai via»~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
NUOVO CAPITOLO PER VOI. 🗝️💓
Sto piangendo raga.
Se vi é piaciuto votate e commentate!
Buona serata a tutti!
STAI LEGGENDO
La sua Wendy | Ultimo | #wattys2019
Teen FictionBea é costretta a trasferirsi insieme a sua madre a Roma, per questioni economiche. La protagonista incontra Niccolò, ragazzo duro come il ferro, ma più fragile di una rosa. Lei, la nota che fa uscire il capolavoro che é in lui, poeta che vive di vo...