Capitolo 53 [Bea]

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«Mi ha chiesto di accompagnarlo a Milano, domani, ma non so cosa fare» spiego a Marika.
«È una tua scelta, non sentirti costretta però se insiste così» dice «Sappi che se hai bisogno di qualche giorno libero, basta chiedere»

Sono a lavoro e la mattina è pesante stare dietro il bancone, almeno lo è per me. Con Marika però il tempo passa, per fortuna.

C'è tanta gente, forse troppa, ma tra tutti riesco a vedere Niccolò e con lui c'è anche Adriano. Mi fa piacere che stiamo risolvendo i problemi che c'erano tra noi. Spero vivamente che tornerà tutto come prima.

«Buongiorno signorina» mi saluta Niccolò.
«Buongiorno a voi!» dico io.
Sono felice di vederlo qui, come faceva sempre.
«Ci porti due caffè?» chiede Adriano.
Annuisco e comincio a preparare ciò che hanno chiesto, mentre intanto si mettono a sedere.

«Buongiorno» sento dopo poco, un'altra voce familiare.
Mi giro dalla macchinetta del caffè e trovo Alessio appoggiato con i gomiti al bancone.
Ultimamente sto vedendo spesso anche lui e ne sono felice. Si sta risolvendo tutto pian piano.

«Buongiorno Ale, che ti preparo?» chiedo.
«Caffè, ovvio»
«Arrivo subito» dico portando i due caffè a Nico e Adriano.

«Che sta facendo li?» chiede Niccolò appena arrivo al loro tavolo, riferendosi ad Alessio.
«Aspetta il caffè, che dici?» dico con fare ovvio.
«Mamma mia Nico, sei una vipera» scherza Adriano, così lo accompagno con una risata.

Torno dietro il bancone. Preparo il caffè anche per Alessio e poi mi prendo qualche minuto di riposo.
Niccolò continua a mangiarsi Alessio con gli occhi e non capisco quale sia il motivo, dato che io e lui non stiamo insieme.

«C'è il tuo ex, ho visto» dice guardando verso di lui «Ultimo»
«Si, Ultimo» ripeto.
I loro sguardi si incrociano più di una volta. Riesco a percepire la rabbia che Niccolò ha dentro. Se non la smette di farmi fare figuracce, glie ne dico quattro.

Io e Alessio parliamo del più e del meno, finché se ne va. Appena esce dalla porta Niccolò viene a pagare il conto.
«Hai finito di fissare quel povero ragazzo?» chiedo riferendomi ad Alessio.
«Potrò anche fare ciò che voglio, o no?» risponde con fare nervoso.
«Magari evitando di farmi fare figuracce, Nico»

Mi chiede il conto, cacciando poi quanto serve dal portafoglio.
«Vieni a Milano con me domani, allora?» domanda.
«Ci sto pensando» dico sorridendogli.
«Lo spero davvero» dice.
«Se aspetti qualche minuto, stacco da lavoro, così ne parliamo»
«Va bene, ti aspetto fuori allora» dice allontanandosi.

Faccio l'ultima lavastoviglie e finalmente posso togliermi il grembiule. Il mio turno è finito e non vedo l'ora di andare a casa.

Esco e trovo Adriano e Niccolò in macchina che mi aspettano.
Nico mi fa segno di entrare.

Accompagna Adriano a casa poi si dirige alla mia e parcheggia la macchina.
«Scusa per prima» dice lui.
«Per cosa?»
«Per Alessio...»
«Figurati, non preoccuparti» dico «Comunque penso di venire con te, domani, insieme a Spugna».

In un attimo nel suo viso si forma una curva pazzesca. Sono felice anch'io in realtà. Credo che potrà fare bene ad entrambi passare del tempo insieme. Mi è mancato tanto e non vedo l'ora di  poter passare di nuovo del tempo con lui.

Mi abbraccia, fortissimo. Mi ringrazia infinite volte. Sono contenta di vederlo così.
«Sarà il mio primo vero concerto e ho proprio bisogno di te» dice continuando a stringermi.

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NUOVO CAPITOLO PER VOI. 🗝️💓

I MIEI BIMBI.

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Buona serata a tutti!

La sua Wendy | Ultimo | #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora