-

77 5 2
                                    

A quel punto divenne tutto più chiaro.
Non sono mai stati i ricordi, ma le sensazioni. Sì, le emozioni che avevo provato fino ad allora mi avevano reso la persona che sono adesso.

La notte intanto aveva preso il sopravvento, la luna era scomparsa lasciando spazio a nuvole scure tanto quanto il cielo su cui giacevano indisturbate. Io, ancora perplesso ma soprattutto scioccato, andai a farmi una doccia calda prima di andare a letto, dovevo lenire l'accaduto in qualche modo.
Mi svestii e iniziai a lavarmi, l'acqua scendeva calda dal soffione nella doccia ed il suo rumore si confondeva con quello del temporale appena fuori dalla finestra, non era diminuito affatto. Restai in silenzio tutto il tempo, non ero in grado di pensare. Ero arrivato a temere la mia stessa mente.
Tentennai nell'uscire, probabilmente per il freddo, forse anche perché temevo il dover affrontare di nuovo tutto quanto.
All'interno della doccia non avevo pensato nemmeno per un secondo, le emozioni si erano impadronite del mio corpo e le sensazioni erano tutto ciò che era rimasto, quasi come se la mia parte conscia si fosse presa una piccola pausa.

Dovevo riflettere, dunque agire.

Mi misi a letto cosciente del fatto che avrei dovuto cambiare la mia vita per poter sfuggire da questo vortice di noia, delusione e di occasioni mancate. Sì, dovevo agire, l'alternativa altrimenti sarebbe stata un'esistenza terminante nell'oblio.

“Agire, sì, ma come? Pensa Owen, pensa...” non ho fatto altro che ripetermi questa frase dentro la mente per tutto il tempo.
Nel frattempo si erano fatte le due del mattino, iniziai ad avere sonno. L'unica cosa ad aver turbato il mio riposo quella notte è stata mio padre quando rincasò palesemente alticcio dopo la serata con gli amici. Nonostante l'alcol nel corpo non fece molto rumore però, è stato in grado di svestirsi e di mettersi nel letto abbastanza silenziosamente.

Presto fu mattina.

Quel giorno non andai a scuola visto che era sabato, ciò nonostante mi alzai di buon'ora. La prima cosa che notai fu il cielo: era azzurro limpido, nemmeno una nuvola. Il sole era alto e fiero in cielo coi suoi raggi dorati che penetravano all'interno di ogni abitazione. Gli uccelli cantavano, il rumore dei rami degli alberi con le foglie fruscianti accompagnava un chiacchericcio molto squillante tra delle persone che proveniva dalla strada.
M'alzai sbadigliando per andare a fare colazione, mio padre era già in piedi, era in cucina e stava sorseggiando un caffè mentre, nella stessa mano con cui teneva la tazzina, reggeva tra l'indice e il medio una sigaretta appena accesa.

“Buongiorno papà!” dissi, accennando un lieve sorriso.
“Hey, buongiorno Owen, hai dormito bene questa notte?” replicó sorridendo.
“Diciamo... Ho passato nottate migliori. Tu invece? E com'è andata ieri sera?" chiesi.
“Ho avuto la solita nottataccia, in più ieri sera sono stato a cena a casa di Margot con suo marito e dei nostri amici, abbiamo alzato un po' il gomito visto che uno di loro ha avuto una promozione al lavoro, per tanti è stato un semplice pretesto per bere hahaha!” esclamò con molta vivacità.

Margot è da sempre la migliore amica di papà, si conobbero alle superiori e da lì instaurarono il loro rapporto di amicizia; passa molto tempo con lui e spesso viene anche a trovarci con suo marito qui a casa.
Lei è una donna veramente bellissima, la cosa che mi colpii fin da subito di lei furono i suoi occhi verde smeraldo, meravigliosi. Possiede un portamento molto femminile ed elegante accompagnato sempre dal suo inconfondibile sorriso smagliante, delle labbra carnose color ciliegia, dei lunghi capelli mossi color mogano e qualche piccola ruga di espressione, ma le donano anche quelle, non potrebbero fare altrimenti.
Il marito invece è un uomo non proprio di bell'aspetto, ha una personalità un po' scontrosa e la sua noncuranza verso la propria igiene personale mi ha da sempre lasciato inorridito e perplesso, non capisco come Margot abbia potuto scegliere un uomo del genere.

Se solo potessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora