Calgary è sempre stata una città molto animata, all'avanguardia su ogni cosa. Ho vissuto lì sin dalla nascita, quando eravamo ancora una famiglia unita e felice. Questo posto ha visto crescere me come io ho visto crescere lui.
Qui ho un ricordo nascosto all'interno di molti luoghi, in ognuno di essi giace tutt'ora un pezzo di me.
La mia casa si trova vicino al Prince Island's Park, un parco situato proprio in mezzo al fiume Bow, è il mio rifugio lontano da ogni cosa, quando tutto diventa troppo.
Andai lì anche la sera in cui mia madre se ne andò, restai fino all'alba seduto su una panchina ascoltando musica con l'mp3, ma il volume dei pensieri era sempre più forte di quello della musica.
Io e papà conosciamo ogni singolo posto di questa città, ogni tragitto nasconde sempre qualcosa di nuovo, proprio come quello verso la biblioteca, me lo ricordo ancora bene.Il viaggio proseguì indisturbato fino alla libreria, nessuno dei due aprì bocca durante il tragitto.
Una volta trovato parcheggio mio papà spense la macchina, si asciugò le lacrime con un fazzoletto di stoffa bianco che teneva sempre con sé e mi chiese, con tono gentile ma ancora dolorante: “Owen, per favore, non mettere mai più quella cassetta dentro l'autoradio, v-va bene?” singhiozzando alla fine della frase. Tutto ciò mi lasciò spiazzato, non avevo mai visto mio padre piangere in quella maniera.
“Papà, che succede?” chiesi, senza troppi indugi.
“Niente Owen, davvero, è solo che...” rispose lui, con tono molto languido.
“Solo che cosa?! Dimmelo, mi stai facendo preoccupare!” ribattei a gran voce.
“È solo che, quella canzone... Quella dannata canzone mi ricorda tua mamma. Era la nostra canzone – a quel punto s'interruppe per accendere l'ennesima sigaretta, per poi riprendere, sbuffando fumo dal naso – e nei primi anni insieme è stata la colonna sonora che ha accompagnato ogni momento importante della nostra vita insieme, persino i momenti durante la tua infanzia.”
Capii immediatamente il perché della reazione di papà a quel punto, e anche il perché della mia affezione nei confronti di quella canzone, ma non feci in tempo a riaprire bocca che subito ricominciò a parlare:“Non è stato molto semplice andare avanti, sapendo che una parte della tua vita che fino ad allora avevi dato per certa era andata in fumo, sparendo nel nulla. Io ho cercato di essere un buon padre e un buon amico per te fino ad ora, ma anche io ho i miei limiti, con essi anche le mie debolezze. So che puoi capire Owen, sei un ragazzo brillante per la tua età.”
Tutto questo mi lasciò con l'amaro in bocca, mi sentivo impotente. Quanto avrei voluto fare qualcosa per lui, ma che potevo fare, ero solo un ragazzino alla fine.
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Se solo potessi
General FictionDa qui iniziò ogni cosa. Ambientato in un paese del Canada immerso nell'inquietudine assente di ogni giorno si trova Owen, un giovane adulto che crescendo incontrò il suo destino attraverso un messaggio, ma non nel modo in cui avrebbe creduto. Musi...