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"Oh oh! Che ragazzo fortunato! Prego, accomodati pure, da questa parte." aggiunse il cameriere, facendomi cenno di seguirlo con la mano.

Finalmente. L'interrogatorio era finito, non ne potevo più. Sperai con tutto me stesso di non ricevere più altre domande del genere, sarebbe stato troppo imbarazzante per me rispondere. Oltretutto, non sapendo mentire per nulla, avrebbe subito scoperto della bugia. A quel punto cosa avrei dovuto dirgli? Che ero lì perché avevo trovato un foglio in un romanzo italiano in cui c'era scritto di presentarsi in un parco in una notte di Luna piena?? Mi avrebbe preso per matto senza dubbio.

Passato qualche minuto decisi di ordinare qualcosa da mangiare: presi una zuppa di miso con verdure e udon accompagnata da una tazza di tè bianco.
Arrivò tutto quanto con una rapidità a dir poco formidabile, decisi dunque di gustarmi la cena con calma, senza avere fretta.

Una volta finita la cena mi avviai verso la cassa per pagare quanto ordinato. Ad attendermi al bancone c'era una ragazza, probabilmente poco più grande di me, e una signora anziana al suo fianco, presumibilmente la proprietaria del locale.

Posto il denaro sul bancone vidi che la signora iniziò a guardarmi con aria molto curiosa, sussurrando in seguito qualcosa alla ragazza in un linguaggio incomprensibile.
"Scusami, ha detto qualcosa su di me?" Chiesi alla ragazza.
"Sì, ha detto che in te vede qualcosa negli occhi, dice che sono tristi" rispose lei, con tono molto serio.
A quel punto intervenne direttamente la donna, parlando con molta fatica la mia lingua.
"Ragazzo, hai negli occhi tanta tristezza. Segui il cuore, saprà dove portarti."

Quella signora aveva maledettamente ragione, sembrava che sapesse cosa stavo passando. Ma come faceva a saperlo? Non era poi così evidente. Decisi di non pormi troppe domande, in quel momento avevo altro per la testa.

Presi il resto, ringraziai sia la ragazza che la signora e m'incamminai verso l'uscita, la prima cosa che vidi una volta varcata la soglia fu la Luna che era ormai divenuta alta nel cielo: era giunta l'ora, dovevo andare.

Se solo potessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora