Capitolo 3

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Passarono mesi dall'ultima volta in cui vidi Margot e Felix, era inverno inoltrato ormai.
Le strade avevano iniziato a tingersi di bianco da qualche settimana. Erano molto frequenti le nevicate a Calgary, il paese assumeva sempre un'atmosfera molto calorosa e malinconica allo stesso tempo, come se fosse andato via qualcosa che prima c'era. Qualcosa di simile all'amore, un senso di affetto ricordato con nostalgia che scaldava il cuore ogni volta che il ricordo dei tempi passati sorgeva spontaneo alla mente.

Non parlai a nessuno del messaggio trovato all'interno del libro. Era ancora lì, nel cassetto della mia scrivania, in mezzo ad altre cose. Il suo tormento non mi aveva abbandonato del tutto. Ero ancora curioso del significato celato dietro quelle parole. Volevo sapere, ma avevo molto timore della risposta che avrei potuto ricevere.

Mio papà non si era ancora ripreso del tutto dopo l'addio da parte di Margot, lo aveva lasciato distrutto. Come se avesse perso una parte di sé. Era impossibile per lui immaginare una vita senza di lei. Senza i suoi occhi che lo guardavano e senza le sue labbra sorridenti le giornate gli pesavano molto di più.
Diventò molto più irritabile per questo, era evidente che quanto accaduto lo aveva ferito profondamente. Tutto ciò rese il nostro rapporto molto più distante rispetto a prima.

Le giornate passavano lente e indisturbate, la malinconia si era impossessata del mio cuore. Restavo spesso a guardare le piogge di petali nevosi cadere lentamente dal cielo per poi appoggiarsi con dolcezza su ogni cosa: sulle panchine, sui davanzali dei balconi, sui tetti e su ogni superficie in grado di ospitarne una quantità esigua.
Mi rilassava farlo, sentivo di essere me stesso, anche solo per un piccolo momento. Solitamente mi perdevo in questi attimi ascoltando della musica dal mio mp3, unico compagno fedele durante molte situazioni.

Lo ricordo, era Gennaio, una giornata fredda e molto nuvolosa che non lasciava spazio ad alcun tipo di emozione. Solo allora presi una decisione.

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