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Prego Margot, entra pure!” dissi, facendole cenno di entrare.
A quel punto andò in cucina a salutare mio papà, si strinsero in un forte abbraccio. C'era qualcosa nei loro occhi quando incrociavano gli sguardi.
In seguito misi un po' di musica leggera, giusto per dare animo alla serata, poi sedetti sulla poltrona.
Avevo messo Don't know why di Norah Jones, volevo dare un po' di atmosfera.
Ascoltando quella canzone ricordo di essermi assopito tra i miei pensieri, rimembrando ancora una volta le frasi di quella lettera.
Era una lotta continua con me stesso, la curiosità stava prendendo il sopravvento. La folle idea di voler approfondire la questione era come un tarlo che si era insidiato all'interno della mia mente.
Volevo sapere, volevo vivere il rischio.

Non passò molto tempo e la cena fu presto pronta. Mio papà si era dato molto da fare per l'occasione: aveva preparato una zuppa di riso e verdure, delle bistecche grigliate accompagnate da verdure al vapore, un tagliere di affettati misti e come dolce aveva fatto una torta al cioccolato. Una delle mie preferite, tra l'altro.
Tra una chiacchierata e l'altra arrivammo alla fine della cena, con la fine di essa arrivò anche il momento di scoprire la fatidica notizia.
“Allora Margot? Che cosa dovevi dirmi?” le chiese mio padre, con tono incuriosito.
“Siete pronti? Dunque, è da tanto tempo che io e Felix avevamo in mente questa cosa, ora è giunto il momento di dirla: abbiamo trovato una casa enorme in cui trasferirci molto presto! Si trova a Richmond, vicino a Vancouver, sono veramente felice!”
M-ma, Margot... È a mille chilometri da qui. Questo significa che...” – a quel punto mio padre s'interruppe per accendersi una sigaretta, riprendendo subito dopo – non ci vedremo più, non è così?”
Elliot, sai che questo momento sarebbe arrivato prima o poi. Tornerò qua, promesso. Ci vedremo meno spesso, però questo non sarà un addio, te lo prometto.”
Calò il silenzio per molto tempo, mio papà è Margot passarono il resto della serata senza dire una parola e guardandosi a vicenda. Regnò la quiete fino a che, ad un certo punto, lei gli prese la mano, accarezzandola dolcemente.
Mio papà non prese molto bene la notizia, ne rimase distrutto.
Erano così felici insieme, perché decidere di andare così lontano quindi? Dietro tutto ciò c'era la mano di Felix, non avevo alcun dubbio.
Al momento dei saluti Margot se ne andò stringendo mio papà in un solenne abbraccio e dando un bacio sulla fronte a me. In quell'attimo una lacrima le cadde, bagnandomi la guancia.

Se solo potessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora