Se solo potessi

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Il viaggio fu breve, presto mi ritrovai tra i banchi di scuola per subire un'altra giornata da passare tra professori, compagni e libri.
Ad attendermi di fianco al mio banco c'era Rae, visibilmente stanca e provata fisicamente.
“Buongiorno Rae, come stai?” dissi, avvicinandomi a lei.
“Buongiorno Owen, sono molto stanca a dire il vero, non ho chiuso occhio tutta notte... Tu come stai invece?” rispose Rae, accennando un lieve sbadiglio.
“Sto bene, grazie per avermelo chiesto. Senti, c'era una cosa di cui volevo parlarti, ho trovat-” a quel punto m'interruppe il suono della campanella. Erano le 8:00 ormai, le lezioni dovevano iniziare.
“Me lo dirai dopo, va bene? Ti aspetterò al cancello della scuola finite le lezioni.” bisbigliò Rae, attenta a non farsi sentire dal professore appena giunto in classe.

Durante quelle ore di lezione passai il tempo ad osservare il paesaggio fuori dalla finestra, non avevo la giusta concentrazione per poter seguire le lezioni.
Il tempo scorreva molto lento, le lancette dell'orologio sopra la lavagna sembravano bloccate, come se il tempo all'interno di quella classe si fosse dilatato fino al punto di fermarsi.
In qualche modo arrivò l'ora di pranzo, con essa anche il termine delle lezioni per quella giornata.
Suonò vigorosamente la campanella, presi le mie cose e mi avviai verso l'uscita, dove ad attendermi c'era Rae.
La raggiunsi con molta fatica, ero veramente agitato, non trovavo le parole giuste per spiegare l'accaduto.
“Allora Owen? Che cosa dovevi dirmi?” chiese Rae, con aria curiosa.
“Ecco, io... Io... Insomma, volevo dirti che...” dissi, con un nodo stretto alla gola.
“Che cosa Owen? Cosa devi dirmi? Perché questa agitazione, stai cercando per caso di dirmi che ti piaccio?” disse lei, arrossendo lievemente sulle guance.
“No, non si tratta di questo. – a quel punto tirai un sospiro profondo e vuotai il sacco – è che ho trovato un messaggio all'interno del libro acquistato in quella libreria in cui ci incontrammo per caso mesi fa, solo che ora è sparito.”