15.

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Stavo cercando di sistemare gli abiti che avevo sparso nella mia stanza, fuori pioveva ed il terreno si era bagnato, riportando a galla il solito caldo che mi faceva sentire appiccicosa. Non avevo dormito, e mi ero rifiutata di mangiare per tutto il giorno. Avevo lo stomaco chiuso, e quella frase di Ellie impressa nella mente.

-È innamorato perso di te-

No non lo era, altrimenti non mi avrebbe detto quelle cose o semplicemente non le avrebbe pensate. Dannys stava provando a chiamarmi, ma io avevo spento il telefono, non volevo sentire nessuno. Volevo rimanermene tranquilla nella mia stanza, senza che qualcuno venisse a rompere le scatole.

Ma quando sentii bussare alla porta, sbuffai pesantemente e mi coprii gli occhi con le dita. Eppure avevo avvisato sia zia Margaret che Nonna Cassie, sul fatto che volessi starmene per conto mio. Ma niente, non avevano recepito il messaggio.

Così mi alzai e battendo i piedi sul parquet lucido, mi avvicinai all'entrata e con uno scatto di serratura aprii la porta. Mi si spalancarono gli occhi e la mascella per poco non cadde sul pavimento.

"Jordan?" Chiesi corrugando la fronte.

Lo vidi accennare un sorriso e poggiarsi allo stipite come se stesse a casa sua.

"Ciao Margot" esclamò mordendosi un labbro.

Era l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere, non per il fatto che non stessimo insieme, ma per il fatto che non aveva per niente senso avermelo ritrovato avanti.

"Cosa diavolo ci fai qui?" Chiesi corrugando la fronte.

Aveva cambiato profumo e lo aveva sostituito con uno molto più pesante, oltre al fatto che la sua abbronzatura finta stonava con i suoi jeans troppo stretti e la sua camicia avvitata.

"Mi mancavi, e così ho preso il primo aereo per il Tennessee" affermò alzando le spalle.

Sarei voluta scoppiare a ridere, ma mi trattenni e cercai di non essere troppo scortese.

"Ma vattene a fanculo" Dissi richiedendogli la porta praticamente in faccia.

***
"Brava, affogare i dispiaceri nell'alcol risolverà i tuoi problemi" esclamò Ellie guardandomi buttare giù il mio terzo shottino.

Mi voltai verso di lei e le regalai uno sguardo abbastanza spiacevole. Non avevo la minima voglia di mettermi a discutere con lei, ne di parlare di qualsiasi altra cosa riguardasse la mia vita.

"Sta zitta" Dissi chiudendo gli occhi e strizzandomeli con le mani.

Il fatto che avessi tre ragazzi che mi stavano praticamente alitando sul collo, mi metteva ansia. La cosa che più mi faceva rabbia era che sapevo benissimo con chi volessi stare, ma non gliel'avrei mai data vinta, non dopo le cose che mi aveva detto.

"Margot, smettila" affermò Ellie levandomi il bicchierino dalle mani.

Forse aveva ragione, avrei dovuto smetterla di comportarmi come un vecchio ubriacone e decidermi a reagire. Non era poi la fine del mondo, e probabilmente mi sarei anche potuta divertire.

"Ho un piano" esclamò poi avvicinando il suo sgabello al mio.

Aveva gli occhi che le luccicavano ed una strana frenesia addosso, che mi fece venire l'orticaria. Ma la lasciai parlare, anche perché lo avrebbe fatto comunque.

"Vai da Christopher, digli che lo ami anche tu e ciao" disse scuotendomi per un braccio.

La fissai male e cercai di capire se stesse facendo sul serio o stesse scherzando. Ed io che avevo anche speso dei secondi a sentirle dire quella cazzata.

Dejame ser tu luz // Christopher Velez Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora