18.

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Ore 03:00

Continuavo a rigirarmi nel letto, Christopher non voleva abbandonare i miei pensieri. Avevo la testa dolorante e lo stomaco sottosopra, forse a causa di tutto il gelato che avevo mangiato. Ellie era caduta in un sonno profondo e le avevo chiuso la porta della camera da letto, in modo che se nel caso avessi deciso di gironzolare, non l'avrei disturbata.

Tenevo il telefono sul comodino, con la speranza che questo si illuminasse sotto il suo nome. Ma non accadde. Così mi alzai e mi affacciai alla finestra, l'aria era più fresca e mi fece accapponare la pelle. La strada era illuminata e non molto lontano dalla mia visuale, una coppia si stava scambiando delle effusioni. Chiusi gli occhi e sbuffai, prima di poggiarmi con le spalle al muro.

Ma li riaprii subito dopo, per poi tornare nella mia stanza ed indossare velocemente le scarpe. Non avrei lasciato che finisse così, non poteva finire cose.

Corsi giù per le scale, e poi per strada. Ellie mi aveva detto il nome dell'albergo in cui alloggiava Christopher, ed io lo avrei trovato ad ogni costo. Camminai sotto la luce di tutti i lampioni, guardai ogni insegna luminosa, ed ogni stabile che mi desse l'impressione essere un hotel.

Ma diciamo che la mia ricerca dopo quasi mezz'ora, si stava rivelando essere un fiasco. Fino a che una luce al led rossa non catturò la mia attenzione. Lessi quello che vi era scritto sopra, facendo una certa fatica a causa della lontananza, e quando capii che avevo trovato quello che stavo cercando, mi venne un mancamento.

Ci ero riuscita, il mio cuore mi aveva portata direttamente da lui. Guardai attraverso la porta, prima di alzare lo sguardo e poggiarlo su quella fila di balconi che mi si stava stagliando sopra la testa. Ma con mia grande sorpresa fu lì che lo vidi. Stava fumando una sigaretta con i gomiti poggiati alla ringhiera, e stringeva il cellulare in una mano.

Cosi senza perdere altro tempo, presi il mio dalla tasca, e composi il suo numero. Ci mise qualche minuto a rispondere, ma poi per fortuna lo fece.

"Margot" disse scocciato.

Sorrisi tra me e me, mentre le mani cominciarono a tremarmi.

"Non la ricordavo così la storia d'amore tra Romeo e Giulietta, se non sbaglio era lei a stare sul balcone" esclamai tenendo sempre lo sguardo in alto.

Probabilmente non capì al volo quello che gli avevo detto, ma quando vidi la sua testa abbassarmi verso la mia direzione mi si illuminarono gli occhi.

"Sei completamente fuori di testa?" Chiese.

Si probabilmente ero uscita fuori di testa, perché nemmeno io mi sarei aspettata di fare una cosa del genere.

"Allora Romeo, ti va di raggiungermi?" Dissi incrociando le dita.

Ma lui staccò la chiamata e sparì dalla mia vista.

***

Forse ero stata una vera cretina ad uscire col pigiama, e forse me ne stavo pentendo con tutta me stessa. Ma cercai di non badare al mio abbigliamento e di soffermarmi sul ragazzo che avevo di fronte. Eravamo in una specie di fast food, e Christopher stava cercando di ordinare qualcosa su di un tablet posto sul tavolino, con scarsi risultati.

"Dai qua" Dissi prendendoglielo da mano.

Vidi i suoi occhi fissarmi male, e la sua fronte aggrottarsi.

"Io prendo hamburger e bacon e tu?" Chiesi alzando lo sguardo verso di lui.

Aveva una maglietta a righe e quel taglio di capelli che lo rendeva troppo bello ai miei occhi. Aveva dimenticato gli anelli, e le mani sembravano più grandi del solito.

Dejame ser tu luz // Christopher Velez Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora