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Si, faceva decisamente troppo caldo quella mattina. Mi alzai svogliatamente dal letto e mi affacciai alla finestra. I maiali erano appena scappati dal loro recinto e, Jonathan stava cercando di riportarli dentro, con scarsi risultati. Sorrisi e richiusi la tenda, sarei voluta rimanere a letto, con la testa rivolta verso il soffitto e una bella canzone in sottofondo.

Ma mi costrinsi a vestirmi e affrontare Christopher. Quando scesi di sotto, lo trovai seduto sul divano, aveva una maglietta a mezze maniche ed i suoi tatuaggi in bella vista. Glieli avrei voluti sfiorare e provare quella sensazione che provavo ogni volta che mi era vicino.

"Le vecchie maniere non sono scomparse a quanto pare" dissi amicando al fatto che stesse facendo colazione a casa mia.

Si morse il labbro, facendomi tremare le gambe e sorrise. Aveva capito che lo avrei punzecchiato ancora, infatti non mi rispose, cosa che mi fece imbestialire ancora di più. Mi andai a sedere di fronte a lui, mentre nonna Cassie assisteva al mio teatrino con i suoi occhietti vispi.

"Buongiorno Margot" esclamò bevendo dalla sua tazza.

Mi morsi un labbro e scossi la testa. Quel ragazzo mi avrebbe tormentata sempre e comunque.

"Margot, Christopher stamattina va al lago. Perché non lo accompagni?" La voce di nonna Cassie mi fece sobbalzare e ingoiare in fretta il boccone che avevo in bocca.

Ma le era dato di volta il cervello o cosa?

Scossi la testa e mi alzai, posando pesantemente la tazza sul tavolino di cristallo,che mi divideva da quegli occhi che mi stavano scrutando con un certo interesse. Feci qualche passo in avanti e poi guardai Christopher.

"Perché no?" Dissi alzando le spalle.

Lui sorrise sotto i baffi e rimise sul tavolino la sua colazione rimasta a metà. Mi sorpassò ed uscii fuori, mentre io lo seguii senza fiatare.

***
Avevo dimenticato quanto fosse stravagante il suo pick-up, l'aria calda mi solleticò la pelle scoperta, e la musica mi penetrò la mente, spegnendo per qualche secondo i pensieri che mi stavano tormentando.

Quando arrivammo al lago, mi tolsi le scarpe. L'erba fresca mi fece venire i brividi. Christopher nel frattempo stava cercando qualcosa, non avevo ancora capito perché fosse venuto al lago, anche perché era deserto.

"Perché siamo qui?" Chiesi incrociando le braccia al petto.

Si voltò verso di me, mi sorrise e mise le mani in tasca. I jeans che aveva, gli stavano stretti sul sedere e la maglietta gli si poggiava sul petto in maniera aderente.

"Perché volevo parlarti" esclamò alzando le spalle.

Aggrottai le sopracciglia e scossi la testa.

"Quindi mi stai dicendo che, hai organizzato tutta questa scenetta?" Chiesi alzando la voce.

Lo vedo annuire e farsi più vicino.

"Senti io volevo scusarmi okay?" Disse alzando le mani.

Mi morsi un labbro e risi di gusto.

"Questo è il tuo modo di farlo?" Chiesi incredula "Dopo sette mesi mi porti in questo posto e pensi di risolvere tutto?" Urlai.

Quella situazione mi sembrava davvero surreale. Avevo davanti uno sconosciuto, perché non riuscivo più a capire chi fosse Christopher.

"Margot è stato difficile anche per me, lo sai" esclamò.

Ma cosa diavolo stava dicendo? Si, io avevo sbagliato a pensare anche per un solo istante a Christian, avevo sbagliato a trascurarlo, avevo sbagliato tutto. Ma io ci avevo rimesso tutta me stessa per risolvere le cose, ci avevo provato invitandolo a vivere con me, perché lo amavo.

"È stato difficile per te?" Chiusi sarcasticamente "Tu non hai idea di quanto sia stato difficile per me invece. Non hai idea di come io mi sia sentita umiliata dal tuo stra cazzo di comportamento menefreghista, tu..tu quanto mi stai sul cazzo" urlai gesticolando troppo.

Non riuscivo più a vedere niente, mi sentivo come una bomba ad orologeria. Sarei scoppiata e le cose sarebbero andate a finire male.

"Io non ero pronto, non potevo venire a vivere con te Margot" esclamò "Pensavo di..di non provare più le stesse cose di una volta ed invece non è così, io ti amo ancora, anzi non ho mai smesso" affermò guardandomi dritto in faccia.

Io però, non riuscii a reggere il suo sguardo. In quel momento avevo dentro una marea di sentimenti contrastanti, che non mi facevano pensare lucidamente.

"Sei solo uno stronzo Christopher, se pensi che bastino quattro paroline a risolvere tutto, tu ti sbagli di grosso" mi legai i capelli "Mi hai lasciata in quella cazzo di stanza il giorno del tuo compleanno, sei tornato qui e ti sei divertito come un matto, sembrava che non fosse successo nulla tra me e te. Mi hai devastata. Lo capisci? Tu a me, ed io che nemmeno ci volevo stare con te un anno fa, mi hai resa diversa e per questo ti odio. Mi hai resa vulnerabile, mi hai resa una che non conosco più" ero fuori di me e sputai su di lui tutta la rabbia che avevo dentro "Non sai quante volte avrei voluto prendere il telefono e sentire la tua maledetta voce, non sai quando la notte avevo gli incubi, tu non sai un cazzo" urlai.

Lui si avvicinò e cercò di abbracciarmi, ma mi scansai.

"Margot per favore guardami" pregò "Dammi una possibilità, tu sei la cosa più importante che io abbia mai avuto, sei tutto quello che ho sempre desiderato. E mi dispiace averti fatta soffrire, mi dispiace non esserti stato accanto. Sono un pezzo di merda e lo riconosco. Sarei voluto venire da te, ma sapevo che mi avresti vomitato addosso la tua rabbia, e quindi ho aspettato. Ma forse ho sbagliato ancora. Ti amo Margot. Credimi se solo potessi tornare indietro, verrei a vivere con te e ci resterei per tutta la vita"

Mi allontanai da lui e mi andai a bagnare i piedi nel laghetto. L'acqua fredda mi percorse tutto il corpo. Quando mi voltai gli dissi solo una cosa, che probabilmente lo ferì come ferì me.

"Non siamo fatti per stare con chiunque Christopher, probabilmente tu non sei fatto per stare con me"

Mi girai dall'altra parte e spensi il cuore.

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Ciao ragazze,
Sono qui a dirvi che probabilmente il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Margot farà una scelta bella o brutta che sia...
Volevo solo ringraziarvi sempre.
Grazie.

Dejame ser tu luz // Christopher Velez Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora