Hospital

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(T/N)'s P.O.V.

Siete stati trasportati a gran velocità al più vicino ospedale come alcuni poliziotti ti hanno fatto varie domande tra cui se fossero i due malviventi gli artefici dei tuoi lividi e graffi e cosa fosse successo in quel paio di giorni in cui sei stata chiusa incatenata in quella stanza.
Hai stretto la mano di Andy mentre tutti i ricordi di quei giorni ti hanno riempito la mente di botto... lacrime amare si sono formate nei tuoi occhi.
Hai preso un respiro profondo e hai iniziato a raccontare quanti più dettagli possibili sui maltrattamenti che avevi subito, dalle botte alle offese ripetute fino allo stupro da parte di Chris. Michael, il quale sedeva accanto a te, ha confermato tutto e ha spiegato come operavano i due bastardi, parlando anche di precedenti vittime.
"Signorina (t/c), lei conferma che quest'uomo l'ha aiutata?" Ha chiesto un ufficiale mentre appuntava alcune spiegazioni di Michael mentre l'altro poliziotto accanto a lui registrava.
Hai annuito debolmente per poi dire "sì, mi ha medicata varie volte e, alla fine, ha avvisato Andrew, il quale ha chiamato voi." Hai abbassato la testa, guardando il ragazzo tatuato incosciente davanti a te. Respirava da solo, gli avevano solo disinfettato la ferita ma gli avrebbero rimosso il proiettile solo una volta arrivati all'ospedale.
"Mh... va bene, vi ringraziamo per il vostro aiuto." Ha detto il poliziotto per poi girarsi verso il suo collega, scambiandoci qualche parola che non sei riuscita a comprendere.
Hai guardato Michael, il quale ha guardato te di rimando e ti ha tranquillizzata.
"Tranquilla, (t/n), è tutto finito e Andrew starà bene. È un ragazzo forte, guarirà presto" ha detto sorridendoti e accarezzandoti un braccio con fare protettivo con l'intenzione di calmarti.
Hai annuito e hai guardato Andy, spostandogli qualche capello dal volto e stringendogli la mano. Nonostante le parole del ragazzo dalla cresta rossa eri estremamente preoccupata per quel ragazzo che si era letteralmente preso una pallottola per salvarti. Sapevi che lui tenesse a te ma non hai mai pensato si mettesse in mezzo e si prendesse una pallottola nello stomaco pur di salvarti. Eri sorpresa dal suo gesto... ma, dopotutto, hai sempre saputo che, in fondo, lui fosse di buon cuore e che i suoi sentimenti per te fossero reali. Ha sempre dimostrato di tenerci a te seppur il mese scorso ti abbia reso la vita un inferno... ma la colpa era della sua ossessione, gli aveva annebbiato la mente.
"Andy, ti prego, resisti..." hai sussurrato tenendogli la mano tatuata.
Hai sperato con tutta te stessa che sarebbe andato tutto bene e che si sarebbe salvato. Generalmente erano la sua musica e i suoi insegnamenti a salvarti... ma questa volta ti aveva salvata lui e gliene eri molto grata.

Dopo svariati minuti, i quali ti sembravano interminabili, siete arrivati al dannato ospedale e hanno portato velocemente Andrew verso la prima sala operatoria libera, intimandoti di restare fuori ad aspettare.
Hai mordicchiato le tue unghie dal nervoso, hai camminato avanti e indietro sotto gli occhi della gente... certo, una ragazza piena di tagli e lividi e graffi non doveva essere un bello spettacolo.
Hai continuato a camminare sotto i loro sguardi inquisitori e alcuni di loro hanno anche commentato qualcosa tra di loro, sottovoce, ma a te non importava.
"Signorina (t/c)?" Ha detto un'infermiera prendendoti per un braccio con delicatezza, come se avesse paura di romperti.
"Sì?" Hai chiesto tu girandoti a guardarla. Era bassina, bionda tinta, occhi azzurro chiaro e sottili labbra rosee, non era magrissima, era leggermente in carne e non aveva neanche traccia di trucco... ed era bellissima esattamente così come era.
"Uh... scusi... volevo chiederle se poteva seguirmi, ci prenderemo cura delle sue ferite" ha spiegato con voce delicata e leggera la donna, probabilmente sulla trentina.
"Certo" hai annuito come la donna bionda ti ha sorriso e ti ha indicato la strada, portandoti in una stanza e facendoti sedere su un letto.
In quella stanza ti aspettavano altre due infermiere, una mora, sulla quarantina, occhi verde spento, alta e magra mentre l'altra era più in carne, con belle curve, occhi marrone cioccolato e capelli nero corvino, probabilmente sui trentacinque anni.
"Si sieda qui" ha detto la prima infermiera, quella bionda, portandoti sul lettino.
Le altre due hanno preparato creme e acqua ossigenata e hanno iniziato a pulirti con attenzione le ferite, stando attente a non farti male.
"Ha un brutto taglio sulla fronte... va ricucito" ha detto la donna dagli occhi verdi.
Hai annuito prendendo un respiro e dando il tuo consenso per iniziare a cucire.

A Rebel Love Story || Andy Black X Lettore ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora