Goodmorning, Princess

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(T/N)'s P.O.V.

Ti sei svegliata, aprendo i tuoi occhi (c/o) lentamente per adeguarsi alla luce che entrava dalla finestra. A giudicare dal colore arancione chiaro della luce, quelle dovevano essere le prime luci dell'alba. La luce del sole illuminava la stanza e dava un leggero tocco di arancione a ogni oggetto della stanza, a partire dalle coperte bianche che ti coprivano.
Cosa era successo la sera prima? Hai lentamente spostato la testa verso destra, verso la finestra e hai visto una stanza vagamente familiare. Hai visto una finestra contornata di legno bianco, una tenda giallastra e una parete grigio chiaro con schizzate di pennello blu. "Davvero un bell'effetto" hai pensato per poi guardare verso il basso. Un grosso armadio era posto su tutta la facciata del muro con degli specchi come ante... e sono a quel punto ti sei resa conto che c'era qualcuno accanto a te. Una figura maschile molto alta era sdraiata accanto a te e, in quel momento, hai percepito una mano che teneva teneramente la tua. Ti sei girata lentamente, spaventata dal chi avresti potuto trovare vicino a te, soprattutto perché non ricordavi nulla della sera prima dopo esserti alzata per trovare un bagno.
Una volta girata lentamente la testa hai posato lo sguardo sulla mano che teneva la tua... era una mano maschile, molto più grande della tua e aveva vari tatuaggi. Ne hai riconosciuti alcuni... a quel punto avevi iniziato a capire chi dormiva accanto a te. Hai spostato lo sguardo sul suo corpo e hai confermato i tuoi dubbi e quasi timori. Accanto a te c'era il grande Andrew Biersack.
A quel punto non sapevi se essere spaventata o sollevata dalla tua scoperta. Poteva andare peggio con un perfetto sconosciuto, no? Ma sarà davvero un bene che lui ti abbia portata lì? Beh, ora si spiegava perché la stanza ti sembrava familiare. Era la stanza in cui hai passato quattro anni della tua vita... dai tuoi diciotto anni ai tuoi ventidue. Hai passato innumerevoli notti stesa in quel letto accanto al petto del ragazzo che credevi di amare. No, non credevi... eri sicura di amarlo. E forse lo amavi tutt'ora seppur tu ti sforzassi tanto per non dimostrarlo o per dimenticare quel tuo amore per un ragazzo tanto testardo e possessivo.
Ricordi tutte le volte che ammetteva di essere quasi ossessionato da te, ogni volta che ti allontanavi per alcune ore ti mandava decine e decine di messaggi per sapere dove tu fossi, con chi e cosa stessi facendo ma, soprattutto, se tu stessi bene. Altre volte ti chiamava e cercava di tenerti al telefono per minuti interi pur di sentire la tua voce e dirti quanto tu gli mancassi. Ricordavi anche che, quando mettevi le sue magliette (le quali ti stavano davvero grandi), lui ti diceva sempre di essere felice che tu amassi così tanto il suo odore. E beh... come non amare il suo odore? Aveva sempre un buon odore ed era l'unica persona al mondo che era capace di farti sentire minacciata e protetta allo stesso tempo. Non potevi negare, eri molto affezionata a quel ragazzo che giaceva accanto a te. Sembrava quasi una sindrome di Stoccolma. Quel pazzo psicopatico sarà stato quello che ti ha fatta scappare ma era anche colui che era capace di portarti sempre a casa con lui e finire a coccolarvi sul divano o nella vasca da bagno o ancora nel letto. Finivate sempre l'uno tra le braccia dell'altra, niente vi separava troppo a lungo... e come ti portava a casa poi. Hai ridacchiato silenziosamente ripensando a quando, ogni volta che non lo perdonavi, lui ti sollevava di peso, ti portava a casa e ti appoggiava da qualche parte per poi gattonare su di te e stendersi comodamente sul tuo corpo. Ricordi i suoi occhioni azzurri luccicare dalla contentezza quando poi ridacchiavi alle sue espressioni da cucciolo e lo baciavi... il tutto per la felicità dei vostri cuori, ogni volta sentivi i vostri battiti fondersi e battere all'unisono in maniera talmente forte da sembrare che sarebbero usciti dai vostri petti e si sarebbero uniti.

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