How Dare You?

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Andrew's P.O.V.

Ti ha osservata schizzare via con la sua macchina subito dopo averlo guardato.
Il tuo sguardo esprimeva quasi dispiscere ma, allo stesso tempo, esprimeva paura... avevi paura di lui?
"Cazzo." Ha sibilato Andy tirando un pugno al lavabo. "Tanto ha poca benzina, non andrà lontano" ha pensato subito per calmarsi.
Era vero, la benzina era quasi del tutto esaurita, la macchina avrebbe potuto fare solo pochi chilometri per poi spegnersi. Conosceva la sua macchina perfettamente, sapeva quanto avrebbe retto.
Ciò di cui aveva paura... era la strada. Quella strada spesso era trafficata da malviventi e gente pronta ad aggredire sotto ogni punto vista, sessuale, fisico o solo per rubarti tutto ciò che hai di valore.
"Porca puttana!" Ha urlato in preda a rabbia e frustrazione per poi girarsi e correre a prendere il casco. L'avrebbe seguita in moto e poi avrebbe mandato un carroattrezzi a recuperare la macchina.
Si è affrettato verso la sua amatissima moto nera. Quando voleva fare viaggi brevi e veloci la usava sempre, era comoda e veloce ed era perfetta per non attirare l'attenzione.
Una volta montato in sella ha girato la chiave nel quadro e ha messo in modo indossando il casco. Non saresti scappata via così facilmente, che ti andasse bene o no eri roba sua. Non ti avrebbe permesso di abbandonarlo di nuovo, lui non era un giocattolo. Non potevi prenderlo e lasciarlo a tuo piacimento, non se ne parlava proprio. Ok, questa volta non lo volevi davvero ritrovare e starci assieme ma ormai lui ti aveva ritrovata... e si era ripromesso di renderti di nuovo sua, a qualunque costo.
Era arrabbiato. Era furioso perché eri scappata via. Insomma, dei problemi si parla, vanno affrontati. Non potevi scappare via come nulla fosse e lasciarlo di nuovo solo a sperare in un tuo ritorno, un messaggio di spiegazioni, qualsiasi cosa. Tre anni di attesa sono bastati, non se ne sarebbe parlato di un'altra fuga da parte tua. No, questa volta saresti rimasta al suo fianco.
"Sto arrivando, (t/n)... Questa volta non mi scapperai come tre anni fa." Ha sussurrato lui arrabbiato, lasciando che tutta la sua ira fluisse e lo guidasse. Ha messo in moto e ha subito accelerato, schizzando via come una freccia e seguendo la strada che avevi imboccato. Questa l'avresti pagata.

(T/N)'s P.O.V.

Hai provato a rimettere in moto ma non c'era niente da fare... senza benzina non avresti combinato nulla. Ti sei guardata attorno e hai visto due uomini avvicinarsi al tuo sportello con dei brutti ghigni sulla faccia.
"E ora che faccio?" Hai pensato tra te e te guardandoti attorno e bloccando la macchina.
"Hey, bambolina~" ha detto uno dei due picchiettando sul vetro con una nocca mentre l'altro andava sulla portiera opposta. "Apri, possiamo aiutarti" ha detto l'uomo alla tua destra come l'altro ha usato un bastone per forzare aperta la porta.
Hai iniziato a sudare freddo, il tuo respiro si faceva sempre più corto come ti sei spinta quanto più appiccicata possibile allo sportello dal lato del guadatore.
"Vieni qui, bellezza~" ha detto l'uomo entrando e gattonando verso di te come allungava le mani per prenderti e bloccarti.
Hai iniziato a urlare e scalciare con quanta più forza avevi in corpo prendendolo in faccia un paio di volte.
"Ora... ora mi hai stancato, lurida troietta" ha sibilato l'uomo bloccandoti le gambe e risalendo sul tuo corpo, strusciandosi su di te con il suo corpo.
Sentivi la puzza di tabacco provenire dalla sua maglietta e il suo alito puzzava di alcol, ti dava la nausea.
In quel momento hai pregato con tutta te stessa che qualcuno arrivasse e ti salvasse, chiunque prendesse quei brutti ceffi e ti aiutasse a uscire da quella situazione.
Eri sicura ci fosse una terza persona nell'auto davanti a te che teneva d'occhio la scena mentre l'altro uomo, che pochi secondi (o minuti? Non tenevi più il controllo del tempo, andava tutto al rallentatore), si trovava dietro di te ora si stava facendo strada nell'auto accanto a quell'altro.
"LASCIATEMI, LASCIATEMI, VI PREGO!!!" Hai urlato e supplicato terrorizzata dimenandoti e piangendo dalla paura.
"STA' FERMA." Ha urlato uno dei due prendendoti per i capelli e forzandoti in un bacio. Era un bacio spinto, forzato, sentivi la fortissima puzza di alcol che ti inondava le narici. Quella dannata puzza che ti veniva premuta addosso, sentivi un profondo schifo dentro di te, ti sentivi sporca... lurida. E a quel punto hai sentito a malapena il suono di un motore spegnersi... o era solo la tua impressione?
Un secondo dopo hai sentito un peso togliersi di dosso e colui che ti stava forzando il bacio è stato allontanato da te e tirato di forza fuori dalla macchina.
"COME CAZZO TI PERMETTI A TOCCARE LA MIA RAGAZZA, PEZZO DI MERDA?!" Una voce maschile ha urlato furiosa. Eri talmente stordita da non riconoscerla, l'unica cosa che hai visto è stata qualcuno che ha tirato un pugno a quella persona che ti stava baciando, la violenza nel pugno è stata sufficiente a farla girare di lato e cadere a terra.
Subito dopo, anche l'altro uomo che ti stava addosso, il quale non puzzava di certo meno del precedente, è stato tirato fuori dalla macchina. Ti sei raggomitolata nel sedile e hai ascoltato i suoni di una possibile zuffa subito fuori dalla macchina. Qualcuno stava prendendo a calci e pugni qualcun altro. Ti sei tappata le orecchie e hai nascosto la faccia tra le tue ginocchia e il petto, raggomitolandoti del tutto dalla paura come il tuo corpo era scosso da violenti singhiozzi, le lacrime cadevano copiosamente dai tuoi occhi, le tue mani tremavano e continuavi a sudare freddo. Che ti aspettava ora?
Poco dopo hai sentito qualcosa strascicare sul terreno sabbioso, abbastanza velocemente da far saltare qualche sassolino, il quale ha sbattuto sul paraurti dell'Audi, per poi sentire il rombo del motore delle macchine accendersi e partire via ad alta velocità.
"Bimba...?" Una voce ha chiamato come hai sentito la macchina muoversi al peso di qualcuno che entrava nell'auto.
Hai sussultato appena qualcuno ti ha spostato i capelli da davanti alla fronte.
"Ti prego, no..." hai sussurrato tremando e strizzando ancora di più gli occhi come ti sei spostata e raggomitolata ancora di più.
"Oh, piccola..." ha mormorato la persona davanti a te, la quale ti ha presa e sollevata dal sedile per poi tirarti fuori dalla macchina.
Hai aperto leggermente gli occhi e ti sei ritrovata circondata da due grandi e lunghe braccia tatuate... hai riconosciuto i tatuaggi tra mille. Andrew.
"A-Andrew?" Hai mormorato alzando lo sguardo.
Lui ti ha solo guardata con sguardo freddo e arrabbiato che constatava chiaramente "appena arriviamo a casa facciamo i conti".
Hai abbassato lo sguardo sconfitta e ti sei abbandonata contro il suo petto... quel petto così familiare, contro il quale ti sei sempre sentita sicura... o, almeno, quasi sempre.
Ti aveva salvata... era venuto ad aiutarti e tirarti fuori da una pessima situazione. Ma ora potevi essere finita in una situazione ancora peggiore. Conoscevi bene l'Andy arrabbiato e anche quello furioso... diventava intrattabile, non ragionava, non voleva sentire ragioni. Diventava una vera belva... e ora ci avresti dovuto fare i conti a casa sua.
Sei stata poggiata nella parte dietro della moto nera, la quale scintillava sotto la tiepida luce solare primaverile. Hai percepito e sentito l'odore dei fiori che circondavano la strada, hai visto l'erba verde ondeggiare elegantemente grazie alla fresca brezza della primavera che soffiava nella strada... in quattro anni non ti sei mai resa conto di queste semplici cose, le avevi sempre date per scontate. E, ora che hai rischiato di fare una brutta fine, le hai apprezzate più che mai.
"Scusami..." hai mormorato come il ragazzo che ti aveva appena salvata ti agganciava il casco e saliva davanti a te sulla moto.
"Tch." Hai fatto lui scazzato mettendo in moto e girando lentamente per tornare indietro. Appena indirizzata la moto nella direzione giusta, Andrew ha alzato i piedi da terra dopo essersi dato la spinta e aver accelerato abbastanza per partire.

Hai avuto una forte ansia e paura per tutto il viaggio, stavi tremando mentre abbracciavi il corpo del ragazzo dagli occhi azzurri che sedeva di fronte a te, il quale era concentrato sulla guida.

Una volta arrivati a casa, Andrew ha rallentato e ha parcheggiato di fianco alla casa, probabilmente troppo pigro per mettere la moto in garage oppure troppo arrabbiato per perdere altro tempo.
"Muoviti." Ti ha ordinato facendoti scendere dalla moto e togliere il casco.
"Andrew, io-" hai provato a dire tu colpevole ma sei stata interrotta da lui che ha alzato una mano di fronte a te. Un chiaro segno per dirti "tappati la bocca".
"Stai zitta ed entra in casa. Ora che entro facciamo i conti." Ha sibilato lui guardandoti dritto negli occhi con quei suoi occhioni azzurri, i quali, questa volta, sprizzavani lampi e fiamme dalla rabbia. Era palesemente su tutte le furie... e ne avresti pagato il prezzo.
"Scusami..." hai mormorato per poi affrettare il passo in casa, trovando la porta sbloccata, probabilmente per la fretta di lui di venirti appresso.
Sei andata in camera sua e ti sei seduta sul letto abbracciando il cuscino.

Circa due minuti dopo ti ha raggiunto Andy, il quale sprizzava rabbia da tutti i pori.
"Allora, piccola mia... vuoi spiegarmi che cazzo ti è saltato in mente?!" Ha sibilato lui sputando veleno e, nella sua voce, era presente pura furia. "Come osi scappare da me?! DI NUOVO!" Ha ringhiato lui con tutta l'aria che aveva nei polmoni.
"Io..." hai mormorato giocando con la fodera del cuscino.
"Tu? Tu? Tu? TU COSA?!" Ha urlato lui tirando un violento pugno al muro.
"Andrew, ti prego, calmati..." hai supplicato come i tuoi occhi si riempivano di lacrime.
"Calma? CALMA? MI CHIEDI DI STARE CALMO?! SEI SFRECCIATA VIA, SEI SCAPPATA DA ME PER LA SECONDA VOLTA, MI HAI ABBANDONATO E HAI RISCHIATO DI FARTI STUPRARE DA QUEI DUE BASTARDI MENTRE IL TERZO AVREBBE OSSERVATO OA DDIRITTURA REGISTRATO TUTTO." Ha urlato lui al massimo della sua voce. "OLTRETUTTO HAI ANCORA L'ODORE DI QUEI DUE FIGLI DI PUTTANA ADDOSSO." Ha sibilato lui stringendo i pugni dalla rabbia.
"Andrew.. io... IO HO PAURA DI TE!!" Hai urlato scoppiando a piangere. "SEI OSSESSIVO, SEI POSSESSIVO, MI CONTROLLI DI CONTINUO, MI HAI RINCHIUSA IN CAMERA, MI HAI PRATICAMENTE BUTTATA A TERRA E MI HAI URLATO CONTRO." Hai urlato tu in lacrime, la tua vista offuscata e le tue guancie sempre più rosse.
"Hai paura di me? E sai una cosa? Fai bene ad averne. Ti mostro io di cosa devi avere paura." Ha sibilato lui avvicinandosi a grandi passi verso di te per poi gattonare velocemente nella tua direzione sul letto e tirandoti verso di lui per una gamba.
Ti sei ritrovata stesa sotto di lui come lui ti ha baciata con forza premendoti forzatamente sul materasso.
"Andrew..." hai mormorato appena si è staccato. Avevi paura in quel momento, aveva uno sguardo che non ti piaceva... eppure eri con qualcuno che ti aveva protetta...
"Hai l'odore di quei fottuti bastardi addosso. Ricordi tre anni fa? Ti dicevo di continuo una cosa. Quale era?" Ha detto il ragazzo che si ergeva su di te.
"Non mi piace...che tu abbia... odori di altri maschi addosso..." hai balbettato iniziando a tremare.
"Proprio così. Sai che non lo sopporto." Ha ringhiato lui afferrando con entrambe le mani il vestito da sera che avevi addosso e sollevandotelo di colpo fino a scoprirti l'intera pancia...
"Andrew, no!" Hai urlato solo per essere silenziata. Avevi già un'idea di cosa sarebbe accaduto... e non ti piaceva affatto.

End Chapter
Oye guys!
Che ne pensate del capitolo? Spero vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me scriverlo PUAHAHA
Allora, ci tengo ad avvisarvi da ora che ne prossimo capitolo ci sarà una scena di stupro, non ci saranno troppi dettagli dello stupro di per sè ma più che altro dei sentimenti di (t/n). Lo stupro NON INCITA a tale atto, è solo un metodo per dimostrare quanto l'ossessione e la malsanità di Andy si spinge lontano. Se siete sensibili a tale scena metterò un avviso da che punto voi possiate iniziare a leggere. Detto questo, grazie per aver letto e spero la lettura sia stata di vostro gradimento :3
Da Darky è tutto...
BYE BYEEEEE

A Rebel Love Story || Andy Black X Lettore ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora