Capitolo 3

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- Ma ti sei impazzito! - esclamò Harry trascinando con se Ron, dopo la fine delle lezioni

- Perché che ho fatto, adesso? - chiese il rosso

- Dovremo andare d'accordo con i nuovi studenti e tu che fai? - lo rimproverò l'amico

- Guarda che hanno iniziato loro -

- Non è vero, Will ha fatto solo una domanda e tu li hai provocati - disse Harry - Non li conosciamo e non sappiamo cosa sanno fare, non è saggio da parte tua stuzzicarli in quel modo -

Ron per tutta risposta si massaggiò il braccio dolorante.
Non lo aveva dato a vedere lì per lì, ma quel Percy gli aveva fatto male.

- Cerchiamo di andare d'accordo con loro, ok? - chiese Harry

Ma anche un bambino avrebbe capito che quella dell'amico non era una richiesta ma un ordine

- Ci proverò, ok? Ma non guardarmi così - si arrese il rosso

Non aveva poi molta scelta in fin dei conti, anche perché quei ragazzi americani avrebbero dovuto passare 6 mesi lì con loro.

                              ***

- Percy aspetta! - lo chiamò Hermione facendolo voltare

- Ragazzi andate pure avanti - disse il moro agli amici, che annuirono

Il ragazzo si fermò aspettando la strega

- Senti, prima non ne ho avuto modo...volevo scusarmi per il comportamento di Ron - disse la ragazza

Percy la guardò con una strana espressione in volto

- Non devi scusarti, tu non c'entri nulla - rispose lui

Hermione lo guardò confusa

- Mi sento in dovere di... - si fermò perché Percy gli aveva messo le dita sulle labbra

- Se c'è qualcuno che deve scusarsi qui  è il rosso, il tuo amico, il tuo ragazzo, chiamalo come ti pare - disse - Comunque non sono io il tipo che porta rancore, quindi lascia stare -

La ragazza rimase perplessa, non si aspetta una risposta del genere dal ragazzo, non lo conosceva è vero, ma davvero non gli importava delle scuse?
Non esisteva tante gente così.

- Non guardarmi come se fossi venuto da un altro pianeta Hermione, la vita è troppo breve per l'odio e il rancore -

La strega fece per ribattere ma la sua attenzione venne attirata da una ragazza alle spalle di Percy: era una del suo gruppo, quella bionda e riccia, ma aveva uno sguardo troppo sveglio e attento per essere la classica bionda svampita.
Non ricordava il suo nome in quel momento, ma qualcosa le disse che lo avrebbe saputo a breve.

Infatti la ragazza si avvicinò e poggiò una mano sul braccio di Percy

- Tu devi essere Hermione Granger, mi hanno parlato di te - disse la bionda

- Io non ho sentito parlare di te invece- ribatté Hermione, quella ragazza le metteva addosso una strana sensazione

- Peccato, comunque sono Annabeth Chase - si presentò allungando una mano verso la strega

Hermione la strinse cordialmente

- Dicono che sei la più brava di tutta la scuola - disse Annabeth

- Così dicono -

- Annie... - mormorò Percy afferrandole una mano

La ragazza si schiarì la voce e scosse il capo

- Scusa, sono un po' nervosa - si scusò subito rivolta ad Hermione

La ragazza rimase un tantino basita, ma si ripresa quando si accorse che Annabeth stava stringendo con forza la mano di Percy ed evita il suo sguardo

- Hermione, riprendiamo il discorso dopo che ne dici? - chiese il ragazzo con un sorriso solare sul viso

La strega aveva capito abbastanza e li lasciò soli

- Che hai? - chiese Percy una volta soli

Annabeth non rispose e si buttò tra le sue braccia, cominciando ad ascoltare il battito dolce e lento del cuore del fidanzato.

- Questa cosa di essere smistati...non mi piace tantissimo, senza calcolare che questo è un luogo estraneo al nostro - spiegò la ragazza.

A Percy bastò quello per capire che cosa voleva intendere e la strinse a se, passandogli una mano tra i capelli

- Andrà tutto bene, Sapientona - sussurrò lasciandogli un bacio in testa

- Lo spero, lo spero davvero - disse lei - Sarà una mia paranoia ma penso che ci sia qualcosa sotto -

Percy la guardò staccarsi dalle sue braccia e capì che il momento di debolezza della sua fidanzata era finito, e che era tornata quella di prima.
Lui sorrise e gli diede un bacio sulle labbra.

- E brava la mia Sapientona -

Annabeth sorrise e gli diede un pugno sulla spalla, mettendosi poi a ridere

- Vedi di fare il bravo tu, Testa d'alghe, ho visto quello che hai fatto a quel povero mago -

- Ma se io sono un angioletto! -

- Si come no - ribatté la bionda - Piuttosto degnati di baciarmi come si deve visto che siamo in due case separate e dovremmo stare lontani -

Percy fece il suo solito sorriso da piantagrane e non se lo fece ripetere.
Prese Annabeth per le coscie e se la mise in braccio, poggiandola poi contro la parete

- Percy, la gonna... - mormorò la ragazza

- Non ti vede nessuno tranquilla -

Poi poggiò le labbra sulle sue e continuarono a baciarsi per un bel po', finché il ragazzo non fu sicuro di aver impresso per bene il suo profumo di salsedine sul corpo della sua ragazza.
Percy si staccò dalle labbra e si spostò sul collo

- Percy...che fai? - mormorò Annabeth con il fiatone

Il ragazzo non rispose ma lei capì la sua intenzione quando lo sentì succhiare la pelle del collo

- E ora abbiamo capito a chi appartieni - disse con un sorriso da combinaguai

Due eroi diversi...stesso calibro!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora