Capitolo 11

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- Che vuol dire che Percy è sparito? - chiese Jason

Harry aveva chiamato tutti i semidei e li aveva fatti riunire nella sala delle necessità per avvisarli di questo piccolo dettaglio.

Percy era andato nell'ufficio nella nuova professoressa, quella mattina, e ormai era sera e di lui non c'era traccia.

- Sei sicuro di averlo cercato ovunque? - chiese Calypso

- Si, tutti i posti che conosceva lui e non c'era -

- Hermione tu non conosci incantesimi di rintracciamento? - chiese Ron

Anche lui era andato con loro. Per quanto poteva stargli antipatico Percy, questa sua sparizione non piaceva nemmeno a lui

- Percy non è un mago, non posso percepirlo - disse la ragazza pensierosa e preoccupata

- Nico, ho una brutta sensazione... - disse Annabeth lasciando la frase in sospeso di proposito

Il figlio di Ade scosse il capo.

- Se gli era successo qualcosa di grave lo avrei saputo - disse

La bionda sospirò e si portò una mano tra i capelli, preoccupata.
Piper le si avvicinò e l'abbracciò

- Tranquilla, Percy sa badare a se stesso - la rassicurò

- Non possiamo fare davvero niente per trovarlo? - chiese Frank

Nessuno rispose ma la risposta era piuttosto ovvia.
L'ultima volta che era scomparso Percy Jackson era iniziata la seconda Grande Profezia.
Sentivano puzza di bruciato.

- Cercate Percy Jackson immagino - disse una voce facendoli sobbalzare.

Davanti alla porta c'era proprio l'ultima persona che aveva visto il figlio di Poseidone.

I semidei scattarono come fulmini: Frank tirò fuori arco e frecce, Jason la lancia, Annabeth e Piper il pugnale, Nico e Hazel la spada.
In un batter d'occhio Aline si trovò circondata.

- Però...che veloci - commentò la donna

- Dov'è Percy? - chiese Jason mentre delle scintille venivano fuori dal suo corpo.
Stava perdendo la pazienza!

- Prima di fare qualsiasi cosa dovreste ascoltarla - disse una voce alle spalle della donna.

Draco Malfoy venne fuori con le mani sollevate in aria
- Deve dirvi una cosa importante e, Potter, dovresti riunire l'Ordine della Fenice -

Buttò un'occhiata ai ragazzi e capì quello che gli aveva detto Nico qualche giorno prima, sul fatto che loro sarebbero sempre stati dalla parte di Percy, in qualsiasi caso e aveva appena capito quanto potevano essere pericolosi.

- E perché dovremmo ascoltare te, Malfoy? - chiese Ron sprezzante

- Perché i Mangiamorte si stanno muovendo e lo sospettavo già da un po' - spiegò

- Cosa? Ma che davvero? - chiese il rosso - Ah, è un motivo in più per non fidarci di te -

- Ronald piantala, sappiamo che Draco si è pentito tempo fa e che adesso sta dalla nostra parte - intervenne Hermione guardando Harry

Il ragazzo annuì, sicuro.

- Ragazzi tregua - intervenne Will - Forse dovremmo ascoltare cosa ha da dirci la professoressa -

E Aline raccontò tutto quello che aveva scoperto e alla conclusione a cui era giunto Percy, lasciando i ragazzi scioccati.

- Ma...il luogo in cui lo avete portato, è sicuro? - chiese Hazel

- Abbastanza - rispose Aline

- Anche se...il paiolo magico...sarebbe meglio - riflettè Harry a voce alta

- Comunque non si può nascondere in eterno, se vogliono Percy lo avranno - disse Malfoy

- Be', non possiamo stare con le mani in mano no? È ora di darci dentro! - esclamò Leo sollevando una mano e facendogli prendere fuoco

I maghi lo guardarono scioccati, non avevano mai visto i poteri dei semidei all'opera!

- Fatto sta che di LUI non possiamo fidarci - disse Ron indicando Draco

- Sai bene che non sono dalla loro parte, Weasley - si difese Malfoy

Fu Nico a mettersi davanti al Serpeverde per difenderlo.

- Mi fido più di Draco che di te, rosso - disse il figlio di Ade

- Ma...voi non lo conoscete, quando verrà contro di noi poi non venite a lamentarvi - insistè Ron

Hermione sbuffò e Harry scosse il capo

- Non verremmo a piangere da te, puoi starne tranquillo - disse Jason

Quello che stava accadendo era una cosa seria, che li riguardava direttamente. Se chi diceva di volerli aiutare e poi si metteva contro di loro, be' sarebbe stato un problema del "traditore"

- Comunque se questi Mangiamorte vogliono la guerra, l'avranno - disse Piper - Siete con noi o contro di noi? -

- Con voi - rispose Hermione guardando Harry

- Riunirò l'Ordine della Fenice, più siamo meglio è - disse il mago.

                               ***

E l'aveva fatto davvero, la mattina dopo si erano riuniti al paiolo magico, insieme ai semidei: Harry, Ron, Hermione, Ginny, Neville e Luna.

- Perché c'è anche Malfoy? - chiese Neville

- Perché vuole aiutarci - rispose Harry - Ora ascoltatemi, abbiamo un problema e serio -

Raccontò agli amici quello che era successo, il ragionamento che aveva fatto Percy e il fatto che i Mangiamorte si stavano riorganizzando per un altro scontro.

- Aspetta frena, Harry! Voi cosa siete? Semidei? - chiese Ginny rivolgendosi ai ragazzi

Annabeth si fece avanti annuendo.

- Si siamo semidei, ma non è questo il punto. Soprattutto perché, effettivamente, questa guerra è la vostra e noi siamo rimasti coinvolti nel vostro casino - disse - Noi vi aiutiamo solo perché i vostri nemici hanno colpito uno dei nostri -

- Ma i Mangiamorte vogliono Percy, è un discorso diverso - ragionò Neville

- No. Vogliono Percy per annientare voi e se lo portano dalla loro parte...sono guai, perché non avrete scampo - spiegò Will - Non sapete nulla sui nostri poteri, vi conviene stare attenti -

- Non vi stiamo prendendo in giro - intervenne Nico - Percy è il semidio più potente dell'ultimo secolo, quello che ha affrontato lui, voi non potete nemmeno immaginarlo -

- Però, Nico, lo conosciamo! Non si metterebbe mai insieme a qualcuno di malvagio che vuole solo caos e d'istruzione - disse Piper

- Ed è qua che sbagli - rispose il figlio di Ade - Il difetto fatale di Percy potrebbe diventare la nostra condanna -

Poi guardò Annabeth che a quelle parole sussultò, rendendosi conto di quanto la situazione potesse essere pericolosa questa volta.


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