Capitolo 20

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- E li abbiamo respinti! - esclamò Leo saltellando per tutto il piazzale

I Mangiamorte li avevano attaccati di nuovo ma, questa volta, Hogwarts e i semidei avevano avuto la meglio in breve tempo. I ragazzi del campo erano molto più forti dei maghi e si era visto, questa volta. Senza Percy avevano avuto campo libero sui nemici.

- Avremmo potuto eliminarli del tutto - borbottò Nico affiancando il figlio di Efesto - Non capisco perché hanno esitato. Quei tipi torneranno all'attacco, soprattutto visto che teniamo in ostaggio il loro capo -

Leo gli lanciò un'occhiata, Nico si comportava, come al solito, da duro. Ma sapeva benissimo che questa situazione non gli piaceva.
Non piaceva a lui che conosceva Percy Jackson da un anno, figurarsi il figlio di Ade che praticamente c'era cresciuto insieme.

- Tornerà in se - mormorò Hazel con un sorriso, poggiando la mano sulla spalla del fratellastro

- È quello che diciamo da giorni e adesso Percy si rifiuta anche di mangiare, Annabeth è a pezzi dopo quello che abbiamo scoperto e gli altri non sono da meno -

Sapevano a cosa si riferiva Nico: Poseidone si era presentato da loro e gli aveva detto la verità sul figlio. Percy, molto probabilmente, aveva una parte di Tartaro dentro di sé e loro dovevano trovare un modo per liberarlo, prima che fosse troppo tardi.

I maghi cercavano di aiutarli in tutti i modi possibili, lavorando a stretto contatto con Will, che faceva avanti e indietro tra infermeria, laboratorio chimico e la stanza in cui avevano rinchiuso il loro amico.
Erano giorni che andavano avanti così e si erano dovuti fermare perché i Mangiamorte avevano deciso di attaccarli nel momento sbagliato.

- C'è la faremo - disse Hazel - Percy ha la pelle dura -

- Lo so, ma è tutta una questione di volontà adesso - rispose Nico

- Be' è già un passo avanti che ha deciso di collaborare alla fine, non trovate? - chiese Calypso arrivando da dietro, affiancata da Hermione

Gli altri annuirono

- Anche se ha ceduto solo per Annabeth... - mormorò Hermione

Ed era vero.
Dopo giorni di prigionia, la figlia di Atena non aveva resistito più, era corsa da lui e l'aveva implorato di smetterla e tornare in sé.
Quando Percy l'aveva ignorata lei era caduta in ginocchio ed era scoppiata in lacrime.
Lo aveva minacciato, gli aveva detto che se lui si fosse abbandonato a tutto quello che stava succedendo, Annabeth si sarebbe tolta la vita.
E per lei, solo per lei, aveva ripreso a combattere e stava provando a rialzarsi in piedi.

- È la forza dell'amore che provano l'uno per l'altra, lo stesso amore che ha sempre mosso Percy e l'ha reso quello che è ed è sempre stato - spiegò Calypso

- La magia più potente di tutte - aggiunse Hermione

                             ***

Harry entrò nella stanza e sussultò

- S... scusate...- borbottò arrossendo

- Non stiamo facendo niente, Harry - disse Percy lanciandogli un'occhiata

Era andato lì per parlare con il semidio ma non sapeva che c'era anche Annabeth.

La ragazza era poggiata al petto di lui, con gli occhi chiusi e il respiro regolare. Si era addormentata tra le braccia del suo ragazzo.

Era da un po', da quando Percy aveva accettato il loro aiuto per risolvere il suo problema, che avevano deciso di allentare le catene che lo imprigionavano: non era più in ginocchio con le braccia legate al muro in tensione; portava ancora le catene ed era rinchiuso in quella stanza, ma aveva libertà di movimento: poteva alzarsi e muovere braccia e gambe a suo piacimento.
Annabeth era seduta tra le sue gambe e il suo petto era avvolto nelle braccia del ragazzo.

- Come stai? - gli chiese il mago

- Sono stato meglio - rispose il figlio di Poseidone

- I Mangiamorte ci hanno attaccato - disse Harry

- Si ho sentito qualcosa - rispose il semidio - Non si arrendono è -

- Non finché non ti riavranno con loro - disse il mago - E tu non tornerai con loro, vero? -

Percy non rispose, abbassò lo sguardo su Annabeth, le spostò i capelli dal viso e glieli mise dietro l'orecchio
Poi scosse il capo e poggiò la guancia sulla testa della fidanzata.

- Stiamo cercando un modo per toglierti Tartaro da dentro, quella piccola parte che c'è dentro di te, si intende - spiegò Harry - Anche se ho una mezza idea... -

Fece un cenno verso Annabeth per far capire a Percy che non era il caso di parlarne davanti a lei.
Il semidio annuì.

- Annabeth...svegliati - sussurrò il ragazzo chiamando la bionda

Lei aprì gli occhi, si guardò intorno e il suo sguardo si rabbuiò.
Ogni volta che entrava là dentro si rendeva conto della loro situazione e non le piaceva.

- Puoi lasciarci soli - disse Percy indicando Harry

Ad Annabeth vennero le lacrime agli occhi, come sempre dopotutto, come ogni volta che lo guardava.
Percy sembrava sempre lo stesso, ma non lo era: gli occhi erano spenti e cupi, il volto era più magro, aveva le occhiaie sotto gli occhi e i suoi sorrisi erano forzati; la prigionia lo stava sfiancando.

La figlia di Atena si alzò e uscì, lasciandoli soli.

- Allora? - chiese Percy cambiando espressione, diventando serio di colpo.

- Ascoltami bene, non ti garantisco la sicurezza, potresti non uscirne vivo - lo avvisò

- Tanto vale provarci, in questo modo non c'è la faccio più - ammise Percy

Si stava consumando da dentro e sapeva che non avrebbe resistito ancora a lungo.

- Sai chi è Voldemort, no? - chiese Harry - Bene, quando ero piccolo ha cercato di uccidermi ma non c'è riuscito e per sbaglio ha messo dentro di me una parte di sé. L'anno scorso ha cercato di uccidermi di nuovo ma invece di togliermi la vita ha ucciso quella parte di sé stesso che era nel mio corpo -

Percy lo guardò, forse stava capendo dove voleva arrivare il mago

- Potrei fare l'incantesimo su di te e sperare di riuscire ad uccidere quella parte del dio che si trova nel tuo corpo, ma se non funziona... -

- La mia morte sarebbe sicura - continuò il semidio - Ma se tirassi fuori la parte di Tartaro nel momento in cui lanci l'incantesimo, forse potremmo farcela -

- 50 e 50, Percy -

- Facciamolo! - esclamò Percy alzandosi - Facciamolo e basta. Abbiamo bisogno di Nico e Will però, con loro ci sono molte più probabilità che riesco a sopravvivere -

Harry annuì e si avvicinò al semidio per liberarlo.

Due eroi diversi...stesso calibro!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora