Capitolo 4

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Erano passate due settimane da quando i semidei erano arrivati ad Hogwarts e non era successo niente di grave o irreparabile: Frank non si era trasformato in una carpa koi, Jason non aveva folgorato nessuno, Leo non aveva dato fuoco alla scuola, Nico non aveva scagliato fantasmi contro dei poveri maghi e Percy non aveva fatto esplodere nessun bagno.
Quindi, si! Stava andando tutto abbastanza bene.

- Alla fine siete a vostro agio adesso? - chiese Harry guardando Percy con la coda dell'occhio

- Si abbastanza - rispose lui

Nell'ultimo periodo i due ragazzi avevano legato molto e passavano parecchio tempo insieme. Avevano scoperto di avere un bel po' di cose in comune e che la pensavano allo stesso modo su molte cose.
Tutto questo suscitava l'irritazione di Ron che, ancora, non li vedeva di buon occhio.

- Secondo me il Quidditch lo dovresti provare comunque - disse il mago

Era da un po' che cercava di far entrare nella squadra Percy, ma senza successo

- Preferisco avere il controllo del mio corpo, cosa che non succede su una scopa volante - spiegò il semidio

- Se lo dici tu - disse Harry - Però non soffri di vertigini? -

- Cosa te lo fa pensare? -

Il mago indicò il vuoto sotto di loro. Erano seduti sul muretto del ponte che collegava la scuola alla foresta, sotto di loro c'erano kilometri di vuoto.

- C'è un fiume là sotto - notò Percy

- Emh...si, come fai a saperlo? -

Una strana euforia lo pervase. Lì ad Hogwarts avevano solo un certo Lago Nero ed era strettamente vietato avvicinarvisi e l'acqua delle docce non era molto piacevole.

Percy fece uno strano sorriso, qualcosa tra l'isterico e l'euforico

- Che cosa vuoi fare? - chiese il mago preoccupato

- Non spaventarti ok? -

- Perché dovrei...NO FERMO! -

Percy non lo ascoltò, si diede lo slancio e si buttò di sotto...

Per una frazione di secondo Harry rimase troppo scioccato per reagire, ma si riprese poco dopo richiamando la sua scopa e raggiungendo la radura sotto di loro

                               ***

Percy si trovava disteso sulla riva del fiume e rideva come un folle. Quella si che era una scarica di adrenalina!

Era stato per troppo tempo fermo e inattivo, limitandosi a stare seduto, ad ascoltare lezioni di magia. Lui era iperattivo dannazione!

- Ma ti ha dato di volta il cervello? - esclamò Harry appena lo raggiunse

- No. Si chiama scarica di adrenalina! - rispose il semidio sorridente

- Ti sei buttato da...quanti metri saranno! -

Percy lo guardò. Il mago sembrava davvero preoccupato per lui, forse non avrebbe dovuto farlo, o forse sì!
Il problema era proprio questo. Percy era impulsivo, quindi prima agiva e poi pensava.

- E poi...come cavolo fai ad essere tutto intero! - esclamò scioccato Harry

- Trucchi del mestiere - rispose il semidio - Tu non farlo, altrimenti diventeresti un ammasso di poltiglia sul letto del fiume -

Il mago lo guardava ancora scioccato, si inginocchiò e lo prese per la giacca della divisa: voleva assicurarsi che non fosse un fantasma!

- Harry rilassati, sono caduto da altezze peggiori, questa è una bazzecola -

Due eroi diversi...stesso calibro!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora