Capitolo 12

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- Questo sarebbe il paiolo magico? - chiese Percy guardando l'edificio che si stava muovendo, rivelando una parete nascosta

- A quanto pare si - disse la nonna con uno strano sguardo

La donna non aveva mai visto quel posto, era la prima volta anche per lei

Notò che il nipote la guardava indecifrabile e non ne capiva il motivo

- Va tutto bene, Percy? -

Il semidio non rispose, riportando poi l'attenzione verso l'entrata dove, sulla soglia, era apparso Harry.
Quando lo vide sorrise e andò incontro all'amico

- Tutto ok, Percy? - chiese il mago poggiandogli una mano sulla spalla

- Abbastanza -

Harry gli fece cenno di entrare e lui obbedì seguito, subito dopo, da Marylene.
Non fece in tempo ad entrare che una furia dai capelli biondi gli saltò al collo stringendolo a sé.

- Ciao Sapientona - sussurrò Percy abbracciando la ragazza e affondando il viso nei suoi ricci, che aveva lasciato sciolti

- Ciao Testa d'alghe - mormorò lei

Quando si staccò da Annabeth si accorse che tutti i suoi amici era intorno a lui e sembravano abbastanza tranquilli o semplicemente era il fatto di saperlo al sicuro a renderli tali.

- Be' se siete qui, suppongo che sappiate già tutto - disse Percy

Loro annuirono e la figlia di Atena gli strinse una mano.

- Ragazzi dobbiamo parlare... - si fermò per guardarsi intorno.

C'erano anche altri ragazzi della scuola oltre ad Harry ed Hermione, si stupì non poco nel vedere anche Ron

- ...In privato - finì il semidio, aveva bisogno di scambiare due parole con le persone di cui si fidava di più in assoluto

                               ***

- Non mi fido ne di Marylene ne di Aline - confessò Percy una volta solo con gli altri semidei  - Forse la storia che mi hanno raccontato è vera ma non so che dire, voglio sentire mia madre per essere sicuro che non mi stanno prendendo in giro -

- Cosa pensi? - chiese Jason

- Penso che non abbiamo detto tutta la verità e che loro anche siano dei Mangiamorte -

- Ma non ha senso, non ci avrebbero coinvolti! - disse Leo

- Forse lo hanno fatto per avere la tua fiducia, è questo che pensi? - chiese Piper

- Forse - rispose il figlio di Poseidone - La mente non sono io -

Guardò Annabeth per avere una sua opinione. Essendo la figlia della dea della saggezza, aveva un modo tutto suo di ragionare e, di solito, ci indovinava sempre.

- Non so che dirti, Percy. Non conosco quelle donne. Secondo me, per il momento dobbiamo solo essere prudenti e pronti, non è la prima battaglia che affrontiamo e ce la siamo vista con forze ben peggiori -

- Ma siamo sempre stati uniti - borbottò Frank

- Perché non lo siamo? - chiese Leo

- Si... però... - il figlio di Marte non aggiunse altro e guardò Nico

Le sue parole lo avevano turbato, quelle sul fatto che c'era la possibilità che Percy andasse contro di loro.

- Qual'è il tuo difetto fatale, Percy? - chiese Hazel capendo a cosa stava pensando il suo fidanzato

- La lealtà, perché? - rispose il moro

- Tu metti sempre al primo posto le persone a cui tieni, sei pronto a tutto per loro...per noi - spiegò Nico

Percy storse la bocca. L'aveva pensato anche lui, ma si era rifiutato di dargli troppo peso.
Eppure sapeva benissimo che se lo avessero ricattato con la vita degli amici, avrebbe ceduto, avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenerli al sicuro.

- È vero, ma questi tizi non sanno nulla di me! Figurati se sanno cos'è un difetto fatale! - esclamò più per convincere se stesso che gli altri

- E i tuoi poteri? Devi dirci qualcosa? - chiese Jason ad un tratto

- In che senso? -

Annabeth folgorò il biondo con lo sguardo, ne avevano parlato solo lei e Jason, non aveva coinvolto nessun'altro e adesso il figlio di Giove se ne usciva così?

- Nel senso...quello che hai fatto a quei  tre Serpeverde - precisò

- Sono saltati in aria i bagni, non mi sembra tutta questa novità - rispose Percy, buttando poi un'occhiata ad Annabeth

Solo lei sapeva che cosa era successo realmente, solo lei conosceva quella parte dei suoi poteri

- Stai perdendo il controllo - spiegò Jason - Dovresti darti una calmata -

Percy si mise di fronte al biondo e incrociò le braccia al petto

- Hai mai notato che quando sei nervoso TU lanci scintille dal corpo? -

- Ma non faccio del male agli altri -

La temperatura nella stanza si abbassò di colpo e gli altri semidei sentirono i peli delle braccia alzarsi per l'elettricità che c'era nell'aria

- Emh...ragazzi... - mormorò Leo portandosi le mani alle orecchie

Anche la pressione era cambiata all'improvviso

Jason e Percy si guardavano in cagnesco, il corpo del biondo era attraverso da scariche elettriche, mentre il moro teneva i pugni serrati lungo i fianchi.

- Smettetela! - esclamò Piper usando la lingua ammaliatrice.

I due si voltarono a guardarla e la tensione nella stanza scese

Annabeth si avvicinò a Percy e lo afferrò per un braccio, allontanandolo da Jason

- Andiamo a chiamare tua madre, così ci togliamo i nostri dubbi - disse per convincerlo ad uscire da lì

Prima di andarsene, però, la ragazza lanciò un'occhiataccia a Jason

- Mi spieghi che ti dice il cervello? - sbottò Piper quando i due si furono allontanati

- Dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro, lo ha detto anche Nico, Percy potrebbe diventare nostro nemico - rispose il ragazzo

- Frena Nico non ha detto questo, Percy non ci farebbe mai del male - si intromise Will

- Annabeth sa qualcosa che non vuole dirci - insitè il figlio di Giove - Non avete visto che è strana da un po' -

- Ha solo paura... - sussurrò Piper

Gli altri la guardarono. Di cosa doveva aver paura Annabeth? Ne aveva passate di cotte e di crude, aveva affrontato la peggior nemica di sua madre ed era caduta nel Tartaro, tornando sana e salva.

- Nel Tartaro è successo qualcosa...non so cosa, perché non me lo ha detto. So solo che da allora ha paura di Percy o meglio, dei suoi poteri - confessò la Cherokee

Due eroi diversi...stesso calibro!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora