Capitolo 30

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Tom Riddle guardava il campo di battaglia: semidei e maghi, insieme, erano imbattibili.
L'esercito dei Mangiamorte non c'è l'avrebbe mai fatta a batterli in quel modo

Quegli sciocchi avevano avuto una buona idea e li avevano colti di sorpresa.
La probabilità che quella battaglia sarebbe stata persa dai suoi uomini era alta.

Perseus Jackson era lui la causa di tutto questo.
Se solo quello sciocco semidio non si fosse ribellato, se solo avesse eseguito gli ordini, le cose sarebbero andate diversamente.
E a quest'ora il potere dei Mangiamorte sarebbe stato al massimo, Tartaro sarebbe risorto e lui Voldemort, avrebbe riacquistato tutti i suoi poteri.

E ora, il ragazzo dagli occhi del colore del mare si muoveva come una furia, trucidando i suoi uomini come se fossero fatti di ricotta.

Tom Riddle sapeva che l'unico modo per vincere era riportare il figlio di Poseidone dalla sua parte, anche con la forza se necessario.

Gli serviva il suo sangue, la sua forza, il suo potere e il suo corpo.

Il mago oscuro avrebbe dovuto concentrarsi tutte le sue forze per prendere il semidio, preso lui avrebbe sbaragliato gli altri
Certo, i suoi compagni non erano da meno, ma sembrava mossi da una strana forza, ora che il ragazzo era dalla loro parte.

Tartaro gli aveva dato la possibilità di tornare in vita e ora, lui, avrebbe dovuto ripagarlo come si deve.

                            ***
Quando l'ennesimo Mangiamorte cadde sotto la spada di Percy un suono stridulo costrinse tutti quanti a buttare armi e bacchette e a tapparsi le orecchie per il fastidio.

Tom Riddle si ergeva su tutti con un sorriso soddisfatto in volto.

Era bastato un incantesimo per mettere in difficoltà i suoi nemici.

Il suono cessò e i primi a riprendersi furono i semidei che si scagliarono sul mago oscuro.
Sapevano che era lui al comando e che avrebbero dovuto eliminare lui per farla finita.
Gli attacchi però non lo toccavano minimamente e arrivò proprio di fronte a Percy

- Perseus - lo chiamò

Gli altri si mossero ma il mago oscuro ingrandì la barriera inghiottendo anche il figlio di Poseidone.

- Tom Riddle... è questo il tuo nome, vero? - chiese Percy riprendendo la spada e puntandola contro il mago - Noto con piacere che ti è rimasto il ricordo del nostro ultimo incontro -

Il mago oscuro sollevò il moncone che aveva al posto della mano

- Già - disse il mago - Se Lui non ti volesse vivo ti avrei già ucciso, ragazzino -

- Lui chi? - chiese il ragazzo

- Tartaro, che domande -

Percy strinse l'elsa della spada.
Sapeva che non si era affatto liberato di quella divinità ma non sapeva che aveva intenzione di tormentarlo usando qualcun'altro

- Puoi dire a Tartaro di andarsene al...tartaro?! -

Poi alzò gli occhi al cielo.
Era pessima!

- In un modo o nell'altro tornerai dalla mia parte Perseus Jackson - disse

- Contaci - rispose Percy - Finiamola qui, uno contro uno, chi perde lo scontro perde tutto -

- Se vinco io verrai con me - disse Tom

- Vedremo - rispose il semidio mettendosi in posizione di combattimento

Il mago tirò fuori la bacchetta e cominciò a lanciare incantesimi a raffica ma Percy era veloce: alcuni li schivava, altri li parava con la spada.
Andarono avanti per un po' finché il figlio di Poseidone cambiò tattica e si lanciò contro il suo nemico. Fu un attimo, lo colpì con il piatto della lama con tutta la forza che aveva in corpo e lo scagliò via, facendolo sbattere contro la sua stessa barriera

Tom Riddle si alzò furioso e pronto a colpire di nuovo, ma Percy lo sovrastava e gli puntava la spada alla gola

- Con te è troppo facile - disse il ragazzo beffardo - Eppure avevo sentito dire che ne hai causati di danni l'anno scorso -

- Non sottovalutarmi -

Sussurrò una frase in una strana lingua e l'attimo dopo qualcosa si strinse al collo di Percy sollevandolo da terra e togliendogli l'aria dai polmoni, facendogli cadere la spada di mano

- Tranquillo non ti ucciderò - disse il mago - Stringerò abbastanza da metterti fuori gioco -

Percy afferrò quella specie di tentacolo che lo teneva prigioniero e provò ad allentarlo, ma senza successo. L'aria nei suoi polmoni era quasi finita e vedeva tutti punti neri davanti agli occhi.
Ma, nonostante tutto, non si sarebbe arreso a quel tipo.
Lo guardò e si concentrò; Tom Riddle sgranò gli occhi, il tentacolo liberò Percy e la barriera scomparve. Il mago cercò di portarsi le mani alla gola ma non sarebbe servito a nulla.
Percy lo stava strangolando da dentro.

- Non mi serve uno stupido incantesimo per farti fuori - disse il semidio

Tom Riddle cadde in ginocchio: ora non era solo la gola che sentiva stringere ma anche il resto del corpo; Percy lo stava controllando con la sola volontà. Ruotò gli occhi per mancanza d'aria e l'attimo dopo cadde a terra senza sensi. Solo allora il figlio di Poseidone lasciò la presa

- È finita - sussurrò Percy - È finita davvero - confermò guardandosi intorno e rendendosi conto che i nemici erano tutti a terra.

Due eroi diversi...stesso calibro!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora