Capitolo 5

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- Hai preso gli integratori o no? - chiese Will alzandosi dal tavolo durante la cena e guardando Nico dall'alto in basso

- Non farmi la paternale Solace! - esclamò il più piccolo

- Non ti sto facendo la paternale, sono ordini del dottore è diverso -

- Smettila con questa frase, sei irritante! -

Percy tirò una testata contro il tavolo, non li sopportava quando facevano così!

- Ragazzi state dando spettacolo - li ammonì Jason

- Zitto Grace! - esclamò Nico fulminandolo con lo sguardo

- Non hai risposto alla mia domanda! - si intromise Will

- Si che li prendo, che domande fai! -

- Nico dovresti tornare al tuo tavolo - disse Draco Malfoy avvicinandosi al tavolo del Grifondoro

- Lo so Draco, ma fammi finire -

Draco Malfoy era l'unico, dopo Will, a cui Nico non rispondeva male il che era una cosa non rara, di più!

- Malfoy la tua presenza non è gradita - disse Ron sprezzante

Quello fece per rispondergli ma Nico parlò per primo

- Non ci interessa quello che pensi o vuoi tu pel di carota! -

- Come mi hai chiamato? -

- Nico...- si lamentò Will - Il tuo rapportarti con le persone -

- Mi sta antipatico - borbottò Nico

Adesso sembrava un bambino e il figlio di Apollo gli mise una mano sulla testa e gli scompigliò i capelli con fare affettuoso

- Io, antipatico, senti da che pulpito - borbottò Ron

- Ronald, Nico non ha la mia pazienza - lo ammonì Percy

- E con questo! -

Le famose ultime parole...
...Ron si trovò a terra, con Nico sopra e una spada di ferro dello Stige puntata sulla gola

- Ti consiglio di non muoverti, che se questa lama ti graffia vai dritto dritto all'inferno - ringhiò Nico

Ron rimase paralizzato, non provò nemmeno a deglutire, non sapeva se prenderlo seriamente oppure no

- Nico, cuccia! - disse Will

- Zitto Solace! -

- Nico...vieni qui, fai il bravo e molla l'osso -

- Non parlarmi come se fossi un cane! -

Will sospirò e si sedette al tavolo, ricominciando a mangiare. Così come Percy e Jason, indifferenti a quello che stava accadendo.

Maghi e professori rimasero scioccati e Ron, probabilmente se la stava facendo sotto

- Emh...Percy...- mormorò Hermione guardando il moro

- Lascialo fare, si calmerà da solo - ribattei lui scrollando le spalle - Basta che il tuo ragazzo non si muova e andrà tutto bene -

- O..ok.. -

                                ***

Alla fine, dopo diverse proposte allettanti di Will, Nico aveva lasciato in pace Ron ma prima di allontanarsi lo aveva minacciato con lo sguardo.

- Io te l'avevo detto - disse Percy guardando il rosso massaggiarsi il collo

- Nico è piccolo ma pericoloso, non farlo incazzare perché la prossima volta non sarà così clemente - lo avvisò Jason

- Ma voi non state bene! E poi da dove ha cacciato quella cosa? - chiese Neville Pacciok

- Quella cosa è una spada e...non ne ho idea - rispose Will con uno strano cipiglio in volto

In effetti non lo sapevano da dove l'aveva cacciata, di solito la portava in bella vista...ma...era meglio non fare domande sul figlio di Ade.

- Ho capito come funziona con voi - disse Hermione ad un tratto - Usate il corpo! Noi lavoriamo con la mente, per fare incantesimi mentre voi no, usate il corpo vi basate su quello -

I semidei la guardarono confusi, che stava cercando di dire esattamente?

Ad interromperli furono delle braccia che circondarono il collo di Percy da dietro

- Il motore per noi è il corpo e la mente fa da contorno - spiegò Annabeth ricevendo un sorriso dalla maga

- Stavo pensando...vi va di allenarvi? Sembrate averne il bisogno - disse Hermione

- E come? - chiese Jason curioso

- È ovvio! Con la stanza delle necessità- si intromise Harry

- Che cos'è la stanza delle necessità! - chiese Percy

- Domani dopo le lezioni ci vediamo al terzo piano, portate anche il resto del gruppo - spiegò Hermione

                               ***

- Perché dobbiamo portarli qui? - chiese Ron sbuffando - Questo è il nostro posto -

- No non è il nostro Ronald, è di chi ne ha bisogno - lo rimproverò Hermione

- Ma cos'è sta storia? Da quando sono arrivati loro sei sempre dalla loro parte -

- Forse perché io mi sono presa la briga di conoscerli al contrario tuo -

Harry alzò gli occhi al cielo, ultimamente non si sopportavano più quei due

- A me non piacciono e comunque tu ti comporti così solo perché c'è Percy Jackson! - esclamò Ron esasperato

- Cosa vorresti dire? - chiese la maga furiosa - Cosa vai blaterando Ronald? -

Harry si mise in mezzo ai due litiganti e li guardò scioccati.
Stavano litigando per gelosia! Davvero?
Come cavolo era possibile che Ron pensasse una cosa del genere su Hermione?
Ok Percy aveva il suo fascino, ma la ragazza non avrebbe mai pensato o fatto una cosa simile!

- Sei un idiota! Vedi di andare all'altro mondo - urlò Hermione

- Perché vuoi negare -

- Certo che si! E poi è fidanzato! -

Un colpo di tosse li fece voltare

E il soggetto della loro conversazione si trovò di fronte a loro

- Percy... - sussurrò Hermione

Ron non fiatò e abbassò il capo, mentre Harry li guardò deglutendo

Gli occhi del semidio si incupirono, sembrando quasi un mare in tempesta.

- Non ho nulla da dire al riguardo, qua l'unico che sta sbagliando sei tu, Ron - disse Percy - Significa che non ti fidi di Hermione ed è questa la cosa più grave -

- Non venire a farmi lezioni, che ne sai di noi! - esclamò Ron

- Di voi, assolutamente niente - rispose prontamente il moro - So solo come funziona la vita là fuori, al contrario vostro che vivete nel vostro castello -

- Che cosa vai... -

- Adesso smettila Ron! Se non vuoi restare puoi anche andartene, non tu trattiene nessuno - disse Harry

A quelle parole il rosso strinse i denti e se ne andò.

- Mi dispiace Percy... - sussurrò Hermione

- Te l'ho già detto, non scusarti per qualcosa che non hai fatto -

Due eroi diversi...stesso calibro!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora