Capitolo 10

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"Che ne dite di questo?" chiese Magnus, orgoglioso del tesoro che aveva scovato.
"Ohhh papiii è proprio bello!" disse Rafe, gli occhi che brillavano di meraviglia.
"Sìììì piace tanto tanto tanto anche a me!" concordò Max, felice.
"Wow! E' davvero grande!" commentò Alec.
Era da una buona mezz'ora che gironzolavano per il vivaio, ma finalmente Magnus aveva trovato quello che stavano cercando. L'abete era alto più di due metri e ci sarebbe stato divinamente nel salotto. Tutto addobbato, poi, avrebbe fatto un figurone.
"Bene, visto che la spedizione ha avuto successo, che ne dite di una cioccolata calda?" propose.
"Sìììì!" esclamarono in coro i bambini.
Alec sorrise al loro genuino entusiasmo, facendosi contagiare dall'allegria dei Bane.
Natale non era il suo periodo dell'anno preferito, anzi lo odiava proprio. Da sette anni per la precisione. Il suo fratellino era morto pochi giorni prima di quella festività e lo spirito natalizio di Alec era stato sepolto con lui. Senza contare che, pochi giorni dopo, il padre lo aveva messo alla porta. Alec, in quei giorni quindi, si sentiva sempre come il Grinch prima del suo incontro con la dolce Cindy Lou. Prima finiva, meglio stava.
I fratelli, invece, l'avevano presa diversamente. Izzy e Jace dicevano sempre che Max non avrebbe mai voluto vederli infelici e quindi facevano di tutto per non sentirsi tristi quando arrivava Dicembre. Avevano ragione, questo lo sapeva, ma non riusciva proprio a trovare un motivo per festeggiare.
Questa volta però era diverso. Senza volerlo, gli era scappata la frase "Odio il Natale!". Non l'avesse mai fatto! C'erano infatti due bambini e un maschio adulto che erano decisi a fargli riscoprire la gioia del Natale e ne avevano fatto una missione. L'avevano trascinato al vivaio per trovare l'albero con la promessa che, dopo, li avrebbe aiutati anche a decorarlo ed ad addobbare la casa. Non era riuscito a trovare nessuna buona scusa per dire di no e quindi ora era bloccato. Era una sensazione piacevole però.

Arrivarono a casa completamente congelati, ma questo non scoraggiò minimamente i Bane, anzi li galvanizzò ulteriormente. Da dove prendessero tutta quell'energia positiva, per Alec era un mistero.
Magnus arrivò con tre scatoloni in bilico tra le sue braccia, depose il tutto sul pavimento, si stiracchiò la schiena e sorrise ad Alec.
"Allora, sei sicuro che ti va di aiutarci?" gli chiese. Magnus amava alla follia il Natale e non riusciva mai a capacitarsi di come, al mondo, esistessero persone che invece lo detestavano. Non aveva idea del perchè al ragazzo non piacesse quella festa, ma era deciso a fargli cambiare idea. Dal modo in cui si era espresso Alec, però, temeva che il motivo fosse più serio di quanto potesse immaginare. Sperava che, col tempo, si sarebbe fidato abbastanza di lui da confidargli questo segreto.
"Certo!" gli sorrise di rimando Alec.
"Papiiii cominciamo?" chiese impaziente Max, aprendo uno degli scatoloni e cominciando a saltellare alla vista delle decorazioni.
Ci impiegarono quasi tutto il pomeriggio, ma alla fine la casa sembrava il quartier generale di Babbo Natale. C'erano addobbi e lucine ovunque, l'albero torreggiava nell'angolo del salotto, in paziente attesa dei regali da accogliere sotto di esso, e le canzoni natalizie si alternavano nello stereo con i bambini che non smettevano di cantarle. Alec si accorse che non riusciva a smettere di sorridere e questo lo fece sorridere ancora di più.
Magnus, Rafe e Max erano riusciti dove tutti gli altri avevano fallito e, per la prima volta dopo tutti quegli anni, ad Alec sembrava di tornare a respirare di nuovo dopo una lunga apnea.
Era impaziente, infatti, di decorare il suo appartamento, di comprare anche solo un pensierino ai suoi cari e di stare insieme a loro in quei giorni di festa, di attendere l'arrivo di Babbo Natale e di rimpinzarsi la sera della vigilia e il giorno di Natale. A quanto pare il suo cuore gli era aumentato di tre taglie, proprio come era successo al Grinch.

"Bambini.." disse Magnus. Era una debole, debolissima protesta, ne era consapevole, ma doveva far vedere ad Alec che almeno ci aveva provato.
Era la vigilia di Natale ed il ragazzo era venuto a salutarli, far loro gli auguri e a portare dei regali per i bambini. Incredibilmente aveva pensato anche a lui e Magnus ne era rimasto segretamente sorpreso. A parte i suoi amici, nessun altro aveva mai pensato di fargli un regalo, non in modo del tutto disinteressato almeno. Gli aveva preso un bracciale d'argento, semplice e senza fronzoli. Era perfetto.
Anche Magnus aveva pensato a lui e, insieme ai bambini, gli aveva preso un maglione blu. I suoi sembravano essere sempre il banchetto perfetto delle tarme e aveva pensato di comprargli qualcosa che avrebbe potuto utilizzare senza che si sentisse a disagio. Il colore lo avevano scelto i piccoli ed era molto simile a quello dei suoi meravigliosi occhi.
Il problema (che poi, in realtà, lo era solo per Alec, perchè Magnus aveva appositamente istruito i suoi cuccioli a passare all'azione) era che Rafe e Max non volevano più lasciar andare a casa Alec e lo stavano scongiurando, da diversi minuti, di rimanere a cena con loro.
Magnus era commosso! Stavano facendo un ottimo lavoro di convincimento, tanto che Alec non riusciva più a trovare una scusa per districarsi dal loro abbraccio. Max rifece quello sguardo da cucciolo indifeso, imbronciando il suo bel visetto, e voilà! Alec era nuovamente incastrato con i Bane.
Magnus si girò, per non essere visto, strinse il pugno in segno di vittoria e sussurrò un "Sììììì!!". Giurò che lo avrebbe lasciato andare dopo la cena.. a meno che Alec non volesse fermarsi da loro. Se fosse stato così, chi era lui per dissuaderlo?

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