Capitolo 11

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Il pendolo dell'orologio suonò la mezzanotte.
Alec si riscosse dal suo torpore e allentò la presa dal busto di Magnus. Oh per l'angelo! Da quanto era stretto a lui? Aveva perso completamente la cognizione del tempo! Doveva andare a casa.
"Oh.. ehm.. de-devo andare!" balbettò, districandosi dall'abbraccio ed alzandosi dal divano. Gli dispiaceva allontanarsi da quella fonte di calore che era Magnus, ma doveva proprio andare. Già.
Magnus sorrise "Ok Cenerentolo, ti accompagno alla porta!".
Alec stava per uscire, quando Magnus lo afferrò per la mano. "Alec.."
"Sì?" chiese il ragazzo, voltandosi e guardandolo interrogativamente.
Magnus indicò verso su con l'indice. Alec alzò lo sguardo e un rametto di vischio adornava lo stipite superiore della porta.
Magnus sorrise malandrino, gli si avvicinò, gli circondò amorevolmente il viso con le mani e poi condusse le sue labbra sulle sue.
Alec spalancò gli occhi, non se lo aspettava proprio, ma non riuscì ad allontanarsi e si perse in quel bacio. Il dispiacere per la perdita di Max cominciò a svanire, sostituito da qualcosa di più forte, di più presente. La bocca di Magnus andò ad accarezzare la sua e le sue labbra si sciolsero sotto quelle dell'uomo. Il corpo scivolò contro il suo finchè non sembrò uno solo. Fu un bacio dolce, gentile, paziente.
Magnus dovette farsi forza e staccarsi da Alec. Se avesse continuato quell'incontro di lingue ancora per molto, il suo controllo sarebbe andato a farsi benedire, lo avrebbe spogliato, gettato sul divano e tanti saluti alla verginità di occhi blu!
"Buon Natale, Alexander!" gli sussurrò, ansando e sorridendo, gli occhi illuminati dal chiarore delle luci dell'albero di Natale.
Alec sbattè le palpebre. "Eh? Oh.. bu-buon Natale, Magnus!" riuscì a dire, poi si voltò e, come in trance, uscì dall'appartamento. Riacquistò le proprie facoltà mentali solo quando l'aria fredda gli sferzò il viso.

"Alec? Terra chiama Aaaalec!" disse Izzy, sventolandogli la mano davanti agli occhi.
"Uh?" disse il diretto interessato.
"Sai, credo che quella salsa sia pronta. La stai mescolando da cinque minuti buoni! Se continui così, diventa liquida!".
"Uhn, uhn.." rispose Alec, continuando a rimestare.
"Ok, basta così!" disse Izzy, togliendogli il mestolo dalle mani, "Che ti prende?"
"Uh?"
"Alec! Per l'angelo, ritorna con i piedi per terra! Si può sapere che hai?"
"Magnus mi ha baciato." rispose, senza neanche rendersene conto.
"E quindi?"
"Come e quindi?"
"Non è come se non lo avesse mai fatto, no?"
"Beh, ma la prima volta ero ubriaco e la seconda volta non era manco un bacio! Questa volta è stato diverso.."
"In che modo è stato diver.. aspetta! Ti ha baciato di nuovo, dopo la notte di Halloween?" chiese curiosa.
Troppo curiosa per i gusti di Alec. E che cavolo! Era talmente scombussolato da essersi dimenticato che non glielo aveva mai raccontato e, conoscendo l'insistenza della sorella, non avrebbe mollato l'osso finchè non le avesse spifferato tutto.
"Non mi ha baciato di nuovo!" disse, facendole il verso, "Mi ha sfiorato le labbra talmente velocemente che non lo si può considerare un vero e proprio bacio!"
"Porta pazienza, Alec, ma da quando in qua sei diventato un esperto di baci?"
Alec la guardò indignato "Non manco totalmente di esperienza!"
"Certo, certo. Lo sai vero che non valgono le prove sul dorso della mano?" chiese, sogghignando.
"Non mi riferisco a quelle!" rispose Alec indignato, "E tra l'altro non l'ho mai fatto!".
Izzy lo guardò scettica.
La conversazione stava virando sull'assurdo, ne era consapevole, ma era una questione di principio. "La prima volta che ho incontrato Magnus, non ci siamo limitati ad un bacio, anzi direi che ci siamo esplorati la gola a vicenda a sufficienza! Questo fa curriculum no?"
"Ma ceeerto!" rispose la sorella, alzando gli occhi. "E cosa sarebbe cambiato questa volta rispetto a quella sera, visto che il bacio-più-veloce-del-mondo non lo consideri?"
"Questa volta ero sobrio.. beh.. oddio.. non proprio.. Cioè ero emotivamente instabile!"
"In che senso?"
"Gli ho raccontato di Max, di cosa è successo." sussurrò.
Izzy era stupita. Nessuno, neanche lei o Jace, era mai riuscito nell'impresa titatica di fargli raccontare di quel giorno.
"Oh!" fu tutto quello che riuscì a dire.
"Sei.. sei arrabbiata?" le chiese Alec, preoccupato che la sorella si sentisse, in qualche modo, "scavalcata" da Magnus.
"No Alec! Anzi, sono davvero felice che hai trovato qualcuno con cui ti senti così a tuo agio da raccontargli di Max." rispose, afferrandolo e mollandogli un bacio sulla guancia.
Alec arrossì e sorrise "Questo comunque non cambia le cose!".
"Cioè?"
"Magnus mi ha baciato ed è il mio capo!"
"E allora? Hai idea di quante storie d'amore nascono sul luogo di lavoro? E' così romantico!" sospirò con aria sognante.
"Ma quale storia d'amore! Ci siamo solo baciati!"
"Alec, non prenderlo come un insulto, ma sei davvero cieco!" sghignazzò.
"Eh?"
Izzy stava per spiegarsi, ma arrivarono Jace, Clary e Simon e il discorso terminò là.
Si salutarono e Jace, addocchiando la sorella col grembiule, sbiancò "Oh.mio.Dio!! Izzy.. stai cucinando tu?".
"Sì perchè?" chiese, assottigliando gli occhi.
Il trillo del forno la informò che il tacchino era pronto. Diede loro le spalle, aprì il forno e ne uscì un denso fumo nero, che non prometteva nulla di buono. Tirò fuori la teglia: il tacchino era completamente carbonizzato.
"Alec.." sussurrò Jace disperato, "Non voglio finire in ospedale, il giorno di Natale, a fare una lavanda gastrica! Ti prego fai qualcosa!".
"E cosa potrei mai fare?" bisbigliò Alec. Neanche lui voleva stare male, ma non aveva alcun potere magico per far comparire del cibo commestibile, senza contare che Izzy si sarebbe offesa a morte. Non c'era via d'uscita.
La suoneria del suo telefono, lo destò da quei cupi pensieri. Quando vide chi lo stava chiamando, cominciarono a sudargli i palmi delle mani.
"Ehm.. devo rispondere.. credo sia per lavoro.." si scusò, lasciando Jace in balia di Izzy e Clary che stavano tagliuzzando orribilmente il tacchino per tentare di togliere la parte annerita, mentre Simon non sapeva da che parte guardare per non mostrare alla fidanzata la sua faccia schifata.
Alec liquidò tutti uscendo dalla cucina.
"Pronto?" disse, accettando la chiamata.
Sentì ridacchiare due vocine infantili, "Ciaooo Aleccc! Siamo Max e Rafe!" disse Max.
"Ciaooo Alec!!" si intromise Rafe, "Buon Nataleeeee!".
Alec rise intenerito. I suoi adorabili diavoletti! "Ciao cuccioli! Buon Natale anche a voi! Allora, è passato Babbo Natale?".
"Sììììììì! Ci ha portato tanti tanti tanti regali! Papi ha detto che ne era sicurissimo, perchè siamo stati davvero buoni quest'anno!" disse Max, euforico.
Alec ridacchiò, "Non avevo dubbi neanch'io!".
"Bambiniiii! Insomma! Alexander sarà sicuramente impegnato! Su, fate i bravi e lasciatelo andare!" sentì dire, in sottofondo.
"Ma papiiiii, dovevamo augurargli buon Natale!" disse Rafe, allontanandosi momentaneamente dal microfono del telefono.
"Ok ok! Ora però dovrà sicuramente pranzare con la sua famiglia e siamo in ritardo anche noi!" ribattè il padre.
"Alec, papi dice che ti dobbiamo lasciare andare.. uffi.. hai da fare?" gli chiese Rafe.
"Naaaa! Mi piace parlare con voi al telefono!" rispose, pensando a quanto stava succedendo in cucina. Avrebbe parlato con i piccoli Bane anche tutta la giornata pur di evitarsi una gita in pronto soccorso.
"Sentito papiiiii!" disse Rafe e fu quasi sicuro di aver avvertito una pernacchia.
Sentì il rumore del telefono che veniva passato di mano in mano e poi quella voce meravigliosamente sensuale dire "Sai, non sarebbe male se mi sostenessi ogni tanto!" e rise. Aveva una risata bellissima, si trovò a pensare Alec. C'era qualcosa, in quell'uomo, che non era bello o interessante?
"Ciao Magnus!"
"Ciao Alexander! Lo so che ce lo siamo già detti, ma buon Natale!" disse, abbassando la voce.
Alec arrossì, ricordando l'episodio di ieri sera, "Eh.. oh.. già! Buon Natale, sì..".
"Allora, sei in grandi preparativi? Il vostro pranzo è quasi pronto? Noi dobbiamo uscire tra poco!"
"Eh? Oh sì! Sì.. cioè no! Ha cucinato Izzy!" rispose, come se fosse sufficiente come spiegazione.
"Ahia!" rispose infatti Magnus, "Posso esserti utile in qualche maniera? Se vuoi, c'è ancora un sacco di roba avanzata nel mio frigorifero!".
"Uh? Davvero? Oddio, saresti il nostro salvatore se ci passassi sottobanco anche solo la salsa di mirtilli!" disse euforico.
Magnus rise di gusto. "Nessun problema, davvero! Prima di andare da Cat, mi fermo da te e ti consegno il mio tessssoro!".
"Grazie Magnus!".
"Figurati fiorellino! A tra poco!".

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