Capitolo 23

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Alec emerse dal sonno arricciando il naso, infastidito. C'era qualcosa di impalpabile che glielo stava stuzzicando, ma la sua mente ancora assonnata non aveva registrato cosa fosse.
Quella sensazione tornò nuovamente, questa volta sulle labbra e sempre leggera come una piuma.
Sbuffò seccato, sperando di far capire, a quella cosa molesta, che lui voleva solo lasciare quel limbo indefinito e tornare a dormire beato ancora per un po'.
Sentì una tenue risata. Era un suono davvero piacevole, doveva ammetterlo.
Qualcosa di umido si posò sulla sua guancia, disegnando cerchi imperfetti, e, piano piano, si spostò poi verso l'orecchio per tintillarne il lobo.
Alec gemette. Doveva ammettere che quella sensazione stava diventando davvero deliziosa. Forse abbandonare il mondo dei sogni non era proprio una cattiva idea se, alla fine del tunnel, avrebbe continuato a godere di quelle attenzioni.
"Alexander.." bisbigliò qualcuno.
Era lui. Già già. Solitamente tutti lo chiamavano Alec, era più pratico e lui lo preferiva a quel nome completo così pomposo e che utilizzavano spesso i suoi genitori quando dovevano criticarlo o dirgli che era un fallimento totale.
Stranamente, però, gli piaceva tantissimo il suo nome pronunciato da quella voce. Al pari della risata che aveva sentito prima, anche quella era davvero bella e pronunciava quelle lettere con un tono così seducente, che Alec sarebbe stato ad ascoltarla per sempre.
"Alexander.." soffiò nuovamente la voce.
"Cinque minuti.." sussurrò Alec, "Solo altri cinque minuti..". Contrattare sul tempo era tutto quello che riusciva a fare in quel momento. Altri cinque minuti di pace, chiedeva solo quello.
La risata cristallina fece nuovamente capolino nel suo orecchio, seguita da dei baci lievi che dallo zigomo arrivarono fino alla sua bocca.
Alec gemette contento. Voleva altri baci. Provenivano da labbra morbide e gli piacevano davvero tanto. Concesse volentieri l'accesso alla lingua che gli stava delineando il contorno delle labbra e sospirò beato quando si incontrò con la sua.
Il bacio terminò troppo presto per i suoi gusti. Sperò che quella bocca tornasse da lui, ma quella dispettosa non esaudì il suo desiderio.
"Alexander.." di nuovo quella voce vellutata.
Gli occhi di Alec si aprirono lentamente, ma la tenue luce mattutina li colpì e lui dovette chiuderli di nuovo.
"Alexander.."
"Uhm?" rispose Alec, striracchiando lentamente i muscoli ancora assopiti.
"Alexaaanderrr.."
"Cosa?" bisbigliò Alec, ricevendo in cambio un altro dolce bacio.
Sorrise appena e tentò di aprire di nuovo le palpebre. Una macchia offuscata gli apparve davanti al campo visivo e, quando finalmente riuscì a mettere a fuoco, incontrò due incredibili occhi verde-oro che lo portarono ad ampliare il sorriso. Quanto adorava quegli occhi! Gli ricordavano tanto quelli di un gatto. Erano incredibili, unici al mondo.
"Buongiorno!" sussurrò sorridendo. Scoprì che non riusciva a smettere di farlo.
"Buongiorno Alexander!" bisbigliò quella meravigliosa creatura.
Ohhh sì! A quanto pare il sogno, che aveva fatto la scorsa settimana, era ritornato e ora poteva continuarlo. Sarebbe ricominciato da dove si era interrotto? Di solito un sogno seguiva il suo corso naturale senza che si potesse interferire, ma lui sperava tanto di riprendere a rotolarsi tra le lenzuola con quel dio del sesso ed avere un altro orgasmo travolgente.
Sospirò contento quando le labbra di Magnus si posarono di nuovo sulle sue.
Alec gli gettò le braccia al collo per stringerlo a sè, impedendogli così di allontanarsi. Aveva paura che svanisse da un momento all'altro.
Magnus rise deliziato e si staccò dalle sue bocca. "Sai, se avessi saputo che questo era il tuo buongiorno mattutino, sarei venuto a svegliarti ogni giorno!" gli disse piano in un orecchio.
"Uhm uhm." disse Alec, strofinando il naso sul suo collo ed inspirando a fondo il suo odore. "Profumi di buono.."
"Ho fatto la doccia!" spiegò l'uomo, baciandogli una guancia.
"Mmm! No, sei tu!" ribattè Alec, piano. Sapeva di sandalo e di.. Magnus. Aveva un odore particolare che gli piaceva moltissimo. "Magnus?"
"Uhm?"
"Possiamo riprendere da dove abbiamo interrotto?" chiese Alec, impaziente.
Magnus rise "Adoro la tua schiettezza!".
"Ci eravamo fermati all'orgasmo.." disse, continuando a strusciarsi sul suo collo. "Mi concedi il bis?"
Magnus si alzò da lui e lo guardò, aggrottando le sopracciglia. "Scusa?"
Alec rise. "Facciamo ancora sesso? Uhm?" gli chiese con gli occhi che brillavano maliziosi.
"L'abbiamo già fatto? Quando?" chiese l'uomo, cadendo dalle nuvole.
Per Lilith! Gli era saltato addosso quella notte e lui non se ne era neanche accorto? Ma no! Impossibile! Insomma.. si sarebbe svegliato se Alec gli fosse zompato sopra, no?
"La scorsa settimana, quando sei entrato in camera mia con la vestaglia di Jace!" ridacchiò il ragazzo.
Magnus lo guardò confuso. "Eh?"
Alec rise, genuinamente divertito dall'espressione dell'uomo. Gli afferrò la nuca e la spinse in giù per riappropriarsi delle sue labbra. Era in astinenza da troppi minuti.
Magnus gemette nel bacio.
Quando era tornato in camera sua, per svegliare il bell'addormentato nel letto, non si sarebbe mai aspettato quell'accoglienza da parte del ragazzo. Era convinto che Alec si sarebbe nascosto sotto le coperte per la vergogna, che avrebbe trovato mille scuse per sfuggire alle sue braccia, che lo avrebbe addirittura accusato di essere il colpevole della sua ennesima sbronza. Niente di tutto questo. Non solo lo stava seducendo, ma a quanto pare avevano fatto sesso e Magnus se ne era dimenticato! Come era possibile? Che fosse un chiaro segno di Alzheimer precoce? Avrebbe perso tutti i suoi ricordi nell'oblio della malattia? Lo avrebbero rinchiuso in una casa di cura? Chi si sarebbe preso cura dei suoi figli? E di Chairman?
L'uomo si staccò. "Fiorellino? Porta pazienza, ma, esattamente, quando, dove e come è successo?"
Alec sospirò per l'interruzione. Non riusciva a capire perchè Magnus stesse facendo così il prezioso! La cosa però, anzichè infastidirlo, lo stava facendo eccitare ancora di più.
"Domenica scorsa, in camera mia!" rispose il ragazzo, allungando il collo per baciargli il suo, "Sei entrato nella mia stanza con addosso la vestaglia di Jace, ma sotto eri nudo. Sei salito sul mio letto eeee l'abbiamo fatto! Mi dispiace essermi svegliato ed averti lasciato solo, ma ora sono di nuovo qua. Possiamo riprendere da dove abbiamo interrotto?" chiese nuovamente.
Magnus lo guardò a bocca aperta. L'aveva sognato! Il suo occhi blu aveva sognato di lui e avevano pure fatto sesso! Oddioddioddioooo!!
L'uomo rise di gioia e cominciò a tempestare di baci il viso del ragazzo.
Alec si lasciò contagiare dalla sua euforia e lo abbracciò stretto.
"Alexander.."
"Uhm.."
"Prima di fare sesso.."
"Sììì facciamo sesso!"
"Sì, tesoro, ora lo facciamo, ma prima.."
"Perchè non possiamo farlo subito e parlare dopo?"
"Sei sicuro di non essere ancora un po' sbronzo?"
"Non sono mai sbronzo!"
"Su questo, tortellino, potrei dissentire.."
"Sì, sì, hai ragione! Dai, ora muoviti!"
"Ok, ma vorrei ti fosse ben chiaro una cosa.."
"Cosa?"
"Non è un sogno, dolcezza!"
"Ahn ahn! Ora possiamo continuare?"
"Dopo non dire che non ti avevo avvertito, perchè l'ho fatto eh!" sorrise baciandogli la punta del naso. "Tra l'altro dovremo anche parlare del.."
"Ohhh per l'angelo! Ma quanto parli? L'altra volta non hai emesso un suono! Su! Datti da fare!" pretese il ragazzo steso sotto di lui.
Magnus rise e scosse la testa. "Ai tuoi ordini!" disse, scivolando sotto le coperte ed avventandosi sulle sue labbra.
Alec gli fece scivolare di nuovo le braccia intorno al collo e restituì il bacio con uguale desiderio. Il corpo sodo dell'uomo premeva contro il suo in modo provocante e le lingue si incontrarono in una danza erotica che gli tolse il fiato.
L'uomo gli massaggiò la nuca, passando le dita tra i capelli morbidi del ragazzo, e fece correre la lingua sulla sua bocca, per poi infilarla nella sua ed accarezzare sensualmente la compagna, giocando a sfuggirle e a tornare da lei. Mordicchiò il suo labbro inferiore prima di scendere e trovare il dolce avvallamento della gola dove poteva sentire, sotto le labbra, il pulsare impazzito del cuore del ragazzo. Sorrise, il suo era nelle stesse condizioni.
"Magnus?"
"Uhm?"
"Ne hai ancora per molto?"
Magnus alzò la testa, ridendo. "Preliminari questi sconosciuti, eh?"
"Non ho tutto il giorno, bello! Da un momento all'altro potrei svegliarmi!"
"Alexander sei sveglio!"
"Sì, sì! Ora, possiamo procedere?"
"Cielo se sei impaziente!"
"Ohhh scusa se mi piacerebbe arrivare al momento topico! E' tutto molto piacevole, davvero, ma voglio di più! Per favore!"
"Esigente!" ridacchiò Magnus, strusciando il petto sul suo. "Mi piace!".
Iniziò ad accarezzarlo e riabbassò la testa, dove i capezzoli turgidi imploravano la sua attenzione. Magnus li strinse fra le labbra e li leccò fino a lasciare senza fiato Alec, mentre le dita premevano leggermente sulla carne morbida, lasciando piccole scie di fuoco.
Finalmente le cose cominciavano a farsi interessanti! Non che prima si stesse annoiando, sia chiaro, ma bramava l'estasi dei sensi nel minor tempo possibile.
Rabbrividì, quando sentì la mano dell'uomo scendere lungo l'addome per arrivare al suo sesso, ed un leggero "Oh!" di sorpresa gli sfuggì dalle labbra quando la mano si chiuse attorno ad esso ed iniziò ad andare su e giù.
Era diverso rispetto alla volta precedente. Sembrava che le sue sensazioni fossero amplificate ed un fremito lo scosse da capo a piedi quando Magnus gli sorrise ed iniziò a scendere con la bocca per raggiungere la sua mano.
Alec iniziò a respirare affannosamente e sobbalzò quando Magnus si tese sulla sua erezione per iniziare a leccarla. Sentì un'ondata di calore esplodergli nel petto che raggiunse in un secondo le sue parti basse e gemette forte quando l'uomo gli afferrò i glutei per attirarlo in un contatto ancora più intimo con le sue labbra.
"Ma-Magnus.."
"Alexander, primo cassetto del comodino a destra!"
"Eh?"
"Per favore, apri il primo cassetto del comodino a destra e prendi il lubrificante e i profilattici!"
"A che ti serve il lubrificante?"
"Ad oliare la porta. Alexander! A che vuoi che mi serva?" ridacchiò.
Alec si alzò per guardarlo e dedicargli una linguaccia, facendo ridere l'uomo. Si sporse poi per prendere quanto gli era stato chiesto e consegnarglielo.
"Ora ci divertiamo davvero!" sorrise Magnus, affondando un dito lubrificato nella sua fessura.
Alec protestò per quell'intrusione. Sì, decisamente era diverso dalla sua prima volta. Il fastidio provato era più reale, ma una sensazione intensa lo percorse nuovamente quando il dito iniziò a muoversi avanti ed indietro.
"Magnus! Fai quello che hai fatto l'ultima volta! Ti prego!" lo implorò Alec.
"Piccolo svergognato!" rise Magnus, inserendo un secondo dito e spingendo più a fondo per trovare quel punto che avrebbe fatto impazzire il suo occhioni blu.
Alec ansimò di piacere quando l'uomo trovò il suo obiettivo. Era quello che voleva fin dall'inizio. "Per l'angelo, sì!" gridò, inarcandosi, "Non smettere! Tipregotipregotiprego!".
Magnus non aveva nessuna intenzione di farlo. Giocava con quel punto sensibile, eccitando il ragazzo e facendolo gemere di passione per prepararlo a quanto stava per succedere.
Quando ritenne che fosse pronto, tolse la mano per infilarsi il preservativo e lubrificarlo a dovere.
"Magnus!" implorò il ragazzo, disperato per la perdita del tocco di quella mano.
"Vengo! Vengo!" disse, per poi ridere allegro, per il doppio senso di quella parola.
Affondò delicatamente nel corpo ansioso di Alec udendolo inalare bruscamente aria, attonito.
Per l'angelo se era diverso rispetto alla volta precedente! La penetrazione era stata più dolorosa del previsto e.. Alec realizzò improvvisamente che non stava sognando, ma stava facendo davvero sesso con Magnus! "Cazzo!" gridò, "Cazzo! Cazzo! Cazzo!".
La sua prima reazione fu di spavento, ma poi fu acutamente consapevole dell'interezza della situazione. Era così naturale. Così perfetto. Sospirò profondamente e sorrise, cingendolo tra le braccia e guardandolo con sguardo adorante.
Magnus ricambiò il sorriso e lo sguardo, appoggiando la fronte alla sua ed iniziando a muoversi dentro di lui.
Ad ogni colpo ricevuto, Alec divenne sempre più conscio che un nuovo piacere gli stava crescendo dentro, fino a rubargli completamente la ragione.
Lasciò lo sguardo fermo in quello di Magnus, finchè l'intensità delle sensazioni fu talmente grande che gli occhi si chiusero di loro spontanea volontà. Affondò le unghie nella carne delle spalle muscolose dell'uomo e spiccò il volo.
Magnus si spinse sempre più a fondo ed entrambi iniziarono ad ansimare più velocemente, finché si gettarono finalmente nel vortice tempestoso dell'orgasmo che li fece poi precipitare in una calda oscurità.
Magnus gli crollò addosso ed Alec giacque ansimante e felice, sentendo le forze e l'euforia abbandonare il suo corpo.
"Non.. non è un sogno.." bisbigliò guardando il soffitto, completamente spossato.
Magnus si staccò da lui, si buttò al suo fianco e sorrise raggiante. "Odio doverlo dire, maaa te l'avevo detto!".
Alec si girò per guardarlo. "Non è vero che odi dirlo!".
L'uomo rise, ansando. "E' vero, non lo odio!"
Alec si perse in quel sorriso prima di rendersi conto di dove era, di cosa aveva fatto e che era completamente nudo.. e lo era anche l'adone al suo fianco! Arrossì violentemente e si tirò le coperte del letto sopra la testa.
"Ohhh andiamo! Ora ti imbarazzi?" lo prese in giro Magnus, tentando di scoprirgli il volto. "Ma se fino a pochi minuti fa esigevi che ti facessi venire!"
Da sotto le coperte arrivò un gemito strozzato. "Piantala!".
Magnus rise, andando a stanarlo sotto le lenzuola. "Ciao!".
Alec trattenne il respiro. Cosa ci faceva là sotto quell'idiota? Aveva bisogno di due minuti per ricomporsi, ma averlo così vicino non aiutava per niente.
"Me lo dai un bacio?" gli chiese sorridente l'uomo.
"Scordatelo!"
"Fai il difficile zuccherino? Guarda che così mi ecciti ancora di più!" disse, sfiorandogli il fianco.
Alec emise un grido stridulo, quando sentì la mano dell'uomo toccarlo. "Ihhhh! Cosa fai? Tieni a posto le maniiii!"
Magnus sghignazzò divertito, per poi bloccargli i polsi e fiondarsi sulle sue labbra. Alec tentò di resistergli, ma poi mandò al diavolo i suoi propositi e rispose al bacio, sospirando contento.
"Così va meglio!" sussurrò Magnus, strofinando il naso sul suo.
"Sei il mio capo!" replicò, per tutta risposta, Alec.
"E' un po' tardi per questa storiella, no?" rispose sorridendo l'uomo. "E poi, sul serio, il nostro rapporto professionale è davvero particolare per definirsi tale al cento per cento!"
"Eh?"
"Quanto guadagni?"
"Ventimila dollari al mese!"
"Non è vero! Quanto guadagni?" chiese nuovamente Magnus, sorridendo furbescamente.
Alec aggrottò le sopracciglia. "Dove vuoi andare a parare?" gli chiese confuso.
"Alec, non trattieni neanche mille dollari di tutto quello che ti do mensilmente, perchè hai questa fissa di ripagarmi Bloody Mary il prima possibile! Non sei un dipendente come gli altri!" ribadì, piantandogli un bacio sulle labbra.
"Quindi.." si accigliò Alec, "Cosa sono?"
"Sei la mia sgualdrina!" ridacchiò Magnus, ricevendo una ginocchiata nelle sue parti basse che lo fece gemere. "Ahi!"
"Idiota!" replicò Alec, rivolgendogli uno sguardo che non era truce neanche la metà di quello che sperava.
"Ti piaccio!" sorrise raggiante Magnus.
"Non è vero!"
"Sì che è vero! Me l'hai detto ieri sera!"
"Ero sbronzo!"
Magnus ridacchiò divertito "Prima hai detto che non lo sei mai!"
"Ho mentito!"
"Sai, trovo incredibile che tu riesca ad ubriacarti con quella facilità disarmante! Non me ne sto lamentando eh, anzi adoro quando sei brillo!"
"Eh? Perchè?"
"Perchè mi infili la lingua in gola e mi palpi il culo alla velocità della luce!" disse Magnus, con un sorriso sfolgorante che gli illuminava completamente il viso.
Alec gemette, coprendosi il viso con le mani.
Era fottuto. In tutti i sensi.

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