the photograph

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hoodie's pov

avevo visto masky scosso appena era arrivando allo ronda, tremava e questo li capitava poche volte, e poi si era fumato più sigarette in quelle ore che in tutta la su vita, così decisi di fare un ultima visita alla ragazzina, chiedendo ad toby di tenerlo impegnato in qualche modo.

arrivato all abitazione del mio amico sentì un pianto all interno e mi chiesi che cosa potesse essere successo di così traumatico, ma sapevo che aveva scosso il mio amico, già soffriva abbastanza per questa vita.

spalancai la porta e vidi la ragazzina a terra tremante e con le lacrime agli occhi, quest immagine era l 8 meraviglia per i miei occhi.

-andiamo a farci un giro ragazzina-

dissi con tono freddo, mi avvicinai a lei con passo lento, con i passi che rimbombavano sul pavimento come i rintocchi di un orologio o meglio dire di una bomba ad orologeria che presto avrebbe preso in pieno la ragazzina.

più mi avvicinavo più tremava e si schiacciava verso la parete, era esilerante in un certo senso.

mi chinai e la presi per il colletto sollevandola e andando verso l uscita.

(t/n)'s pov

hoodie iniziò a parlare

-sai qual'è il tuo problema ragazzina?-

il ragazzo con la maschera di pile assunse un tono minaccioso, faceva presa sul colletto del maglione e mi teneva in aria sfruttando a suo vantaggio la forza che aveva nelle braccia, alla sua domanda non risposi, e lui continuò:

-te lo dico io qual'è il tuo problema, il tuo problema è che pensi di avere un autorità qui, pensi seriamente che si sia innamorato di te?tu credi che una scopata e via cambi le cose? che possa significare qualcosa? ma hai idea di quante se ne sia fatte di ragazze come te? se ha un problema al ""lavoro"" è solo colpa tua non so cosa tu gli abbia detto o fatto m,a è il momento di levarsi dalle palle._

la voce anche se ustruita dalla maschera in pile assumeva viva via un tono un tono minacciose pieno, stracolmo,di rabbia, mi faceva paura, non riuscivo a parlare , tremavo solo, ero glaciata, terrorizzata e a malapena respiravo, la paura ormai aveva il controllo sul mio corpo, avevo paura di quello che poteva passare per la mente lacerata e se vogliamo anche un po malata di quel ragazzo.

mi iniziò a trascinare per il bosco senza che io sapessi dove stessimo andando, era il momento della storia in cui la protagonista urlava disperata nel vano tentativo di risvegliare il lato umano, quel poco che ne era rimasto, del suo rapitore per avere slava la vita, sentì il rumore impetuoso dell acqua che ricopriva i passi pesanti di hoodie sopra le foglie e i rametti morti, si fermò in un punto e allungò il braccio con cui mi teneva rallentando un pò la presa, cercai di guardarmi un po intorno, il problema era che intorno a me e sotto di me , non cera nulla, il vuoto.

tentai di parlare ma egli mi fermò

- è inutile che parli hai lacerato il mio amico, non te lo perdonerò-

si alzò la maschera che gli copriva l intero volto, vidi i suoi occhi bruni apatici così diversi da quelli di tim, mi guardavano senza un minimo di rimorso con lo sguardo di chi aveva visto così tante volte la morte che ormai era cosa normale:

-fai buon viaggio.-

fece un sorriso finto e lasciò la presa.

per il respiro , in quel momento arrivai all apice della paura, sentì un freddo partire dalla testa, il corpo cadeva contro il nulla e allungai l mano, verso il cielo, come se qualcuno potesse salvarmi, allungavo la mano verso un dio che non esisteva, nella vana e disperata speranza che qualcuno potesse salvarmi e portarmi via da quello che speravo solo un maledetto incubo, i capelli scossi dal vento, mi coprivano la faccia e la frustavano un poco, le lacrime volavano via dai miei occhi, la figura di hoodie ormai era sparita, quando toccai l acqua del fiume sperai di svegliarmi nel mio letto, invece i miei vestiti si bagnarono il mio corpo per l impatto si contorse, mi passò da vanti la vita e lui... lui capite?! forse infondo era qualcosa per me...

chiusi gli occhi nella speranza che tutto finisse, il dolore aveva preso un biglietto di sola andata per il mio corpo e non sopportavo tutto questo, vedevo tutto nero.

mi chiamo (t/n) (t/c), 22 anni, e penso che questa sia la fine della mia storia.