34

365 28 9
                                    

(t/n)'s pov

il vento soffiava leggero tra i miei vestiti, mi chiudevo in essi nel tentativo di non farlo più passare. Il mio zaino giaceva a terra, l'avevo buttato li appena arrivata e avevo iniziato a scaldarmi le mani sfregandolo tra loro ripetutamente. Ma il freddo non passava, e non c'era traccia nè dell'Operatore ne di quei tre. Pregavo e pregavo qualcosa in cui non credevo nella speranza che quei tre non arrivassero  mai, avevo rivissuto tutto in un baleno le atrocità che avevano compiuto con le loro mani, tutto il sangue con cui si erano sporcati. Mi faceva tremare come una foglia e per questo reprimevo quel pensiero come tutti i pensieri che cercavo di uscire dalla mia testa.

Sentì la mente offuscarsi e capì che l'Operatore era arrivato, mi portai una mano alla testa e gemetti piano per il dolore, successivamente mi affrettai a recuperare il mio zaino e il mio lavoro all'interno. Una folata di vento gelido accompagnata dalle voci dei tre mi fece accantonare la pelle e mi sbrigai a passare i file cartacei all'Operatore.

-bene io vado.-

dissi con voce ferma, anche se impaurita. Stavo per andarmene quando la sua voce profonda mi fermò.

-Controllo se sono informazioni soddisfacenti, saranno loro a deciderlo-

Alzai di poco lo sguardo da terra e la nebbia lasciò spazio a Masky, Hoodie e Toby che camminavano spediti verso la mia direzione.

"statemi lontani! andate via... va via..."

strinsi i pugni cercando di non tremare e mi rivoltai verso l'enorme figura dell'Operatore che passò il mio lavoro ai tre. Toby lo afferrò e iniziò a parlare con gli altri, sentivo l'ansia mangiarmi viva, la sentivo strappare ogni singolo pezzo di me,stavo sudando freddo e dai loro mormorii non riuscivo a decifrare nulla.

-Non sapevamo la metà di queste cose.-

affermò Toby, mi sentì fluttuare nell'aria dalla soddisfazione.

-é un buon lavoro, la prossima volta dovrà essere ancora meglio

sputò secco Hoodie.

"stronzo fallo te se non ti piace!"

Pensai cercando di ucciderlo con lo sguardo.

-Non insultare chi ti è superiore.-

Spalancai la bocca a sentire la voce profonda dello slenderman, com'era possobile? Tutto questo non è reale.

-Bene dato che hai offeso un mio caro proxy, il prossimo ""target"" lo porterai direttamente qui.-

A quelle parole susseguì una risata macabra e tetra che fece scuotere i rami degli alberi e fece tremar la terra.

Tremai anche io, successivamente ricevetti delle poche informazioni su chi avrei dovuto rapire.

-grandioso!-

Esclamai, vagai con lo sguardo fino ad incontrare quello di Timothy, fisso sulla mia figura, non riuscivo a decifrarlo per colpa della maschera ma era come se mi stesse leggendo dentro.

Corsi via non volendo più sentire il peso opprimente del sup sguardo che in fondo tanto desideravo.

Trovai una di quelle strutture sotterrane, perfettamente intatta. Era collocata vicino ad una pietra e le foglie degli alberi coprivano l entrata.

Aprì la porta in metallo e scesi le scale, l interno era abbastanza spazio ed era presente anche una sorta di bagno, un letto messo stranamente bene era posizionato all angolo della stanza e un tavolo al centro completava lo spoglio arredamento.

Decisi di sistemare le mie  cose li ed iniziai poi, a cercare informazioni online sul mio prossimo obiettivo.

****

"Harry Drees, 29 anni. Abita ad 1 ora da Flexvill. I suoi social sono tutti pubblici e pieni zeppi di suoi selfie e ragazze, penso che sia un tipo che si vuole far notare. Attualmente single è ""in cerca di un bacio che valga una vita"" come dice il suo stato social."

Dopo 1h di ricerca questo era quello che ero riuscita a trovare, ripetevo tutto ad alta voce mentre trascrivevo sul mio quadernino. Non mi restava che seguirlo per uno o  tre giorni e poi avrei messo su un piano.

Era l'alba quando uscì da quel sotterraneo, la brezza mattutina era piacevole mentre mi accarezzava il volto dolcemente. Mi avvicinai al parcheggio del mio palazzo e dopo aver sostituito la targa con un'altra rubata misi in moto il motore e guidai fino alla cittadina di quel ragazzo.

sembrava un ragazzo normlae, anche le sue abitudini erano nella norma di un normale 29enne. Lavorava la mattina e ogni sera andava in una tavola calda vicino all'autostrada, faceva sempre la stessa strada quindi per me non fu un grosso problema pensare ad un piano efficiente. Comprai un top  bianco in un negozio e lo indossai, successivamente fermai la mia macchina sul ciglio della strada. 

Il mio era un piano semplice, attirarlo verso la macchina e rapirlo, proprio come nei film. Mentre camminavo verso il parcheggio della tavola calda ripassavo a mente tutto il piano mi fermai solo quando lo vidi e mi avvicinai.

-Salve, senta scusi mi darebbe una mano con la macchina? penso mi sia morta e non so come fare..-

Dissi con un tono dispiaciuto sporgendomi un poco in avanti. Il ragazzo era poggiato sulla sua macchina e non appena udì la mia voce si voltò di scatto guardandomi dalla testa ai piedi. Aveva i capelli neri e gli occhi marroni, i suoi lineamenti erano ben definiti ma nel suo sguardo c'era di tutto tranne che bontà. Le mie ricerche su di lui non erano state così profonde da scoprire il suo carattere per questo mi domandavo sempre di più:" perchè proprio lui?"

-Dipende cosa mi dai in cambio?-

Lo guardai di sbiego e mi misi a ridere, era più una risata di nervosismo ma lui sembrò non importare. Si alzò e le luci del parcheggio iniziarono a giocare con le ombre del suo volto rendendolo in un certo senso più minaccioso.

Camminai con lui fino alla macchina.

-Penso di avere qualche attrezzo nel portabagagli, intanto potresti controllare la ruota? penso di aver bucato..-

Dissi ridendo, mi avvicinai di fretta verso il portabagagli e ne estrassi una mazza da baseball, le mani mi tremavano dall'ansia. " e se non funziona?" pensai .

"funzionerà" pensai afferrando saldamente la mazza.

-La gomma è a posto, dovrei controll...-

Il rumore sordo della mazza contro la sua testa lo zittì ed il suo corpo cadde a terra inerme, con molta fatica lo trascinai dentro il portabagagli poi andai al posto del guidatore e misi in moto.




////////////////////////

SCUSATE IL RITARDO VI AMO CIAO:)

the photographDove le storie prendono vita. Scoprilo ora