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11 anni prima

(T/N)'S POV

Il rombo del rumore della mia moto riempiva le strade desolate mentre mi dirigevo al lavoro, la velocità mi scuoteva i vestiti e mi faceva stare meglio. Erano le 2:00 di notte, non potevo recarmi prima al lavoro oggi perchè le mie lezioni all'università avevano preso più tempo del previsto.

Il vento che mi scuoteva si arrestò non appena arrivai all'enorme parcheggio della Blux's federation. L'imponente scritta illuminava il cielo notturno insieme ai lampioni del parcheggio, scesi dalla moto e la bloccai con una catena. Afferrai il mio zaino con dentro il mio miglior amico: il computer. 

Varcai l'ingresso dalle porte scorrevoli e l'elegante sala d'ingresso mi si parò dinanzi con la sua magnificenza, ogni dettaglio era stato curato molto da mio padre dai divani in pelle bianca ai dettagli sulle pareti con le sfumature celesti, persino le piante sul bancone delle segretarie all'inizi venivano curate da lui. Salutai tutti cordialmente poi arrivai all'ascensore, la luce fredda mi accecò gli occhi e sfilai dalla tasca il mio tesserino.

Premetti un pulsante blu che si trovava al di sotto di tutti i numeri per i piani superiori.

-Per favore confermi la sua identità-

La voce meccanica dell'ascensore mi incitava a passare il tesserino sopra lo scanner e così feci, non capivo perchè mio padre volesse tutta questa sicurezza per i piani sottoterra, non facevamo nulla di illegale, quasi...

Passai il cartellino e la voce meccanica dell'ascensore riniziò a parlare.

-Salve! a che piano desidera recarsi?-

Apparve un display con sopra indicati i diversi piani " -1 / -2 / -3", con l'indice premetti il tasto "-3" e la voce riniziò a parlare.

-l'ascensore sta scendendo, la ringraziamo per il suo duro lavoro qui alla Blux's federation!-

Sorrisi al robot nell'ascensore e iniziai a far dondolare il casco nella mano nel mentre l'ascensore scendeva tre piani sottoterra, arrivata le porte si aprirono e il rumore dei miei sottoposti che lavoravano mi rassicurò , forse sta volta non li avrei rimproverati.

Il terzo piano sotto terra era un piano interamente dedicata alla mia "squadra", al centro della stanza vi era un enorme tavolo rettangolare dove i miei 5 sottoposti battevano in continuazione i tasti dei portatili per svolgere il proprio lavoro.

-Buona sera!!-

Dissi io facendo la mia entrata con un sorrisone stampato in faccia.

-Buona sera boss!-

Musica per le mie orecchie, amavo quando mi chiamavano così!! Arrivai al vertice del tavolo e mi sedetti alla mia postazione, sfilai il computer dallo zaino e lo accesi posizionandolo con delicatezza sulla superficie lisca del tavolo.

-Dov'è Gold?-

Chiesi agli altri seduti sul tavolo.

-In bagno-

Di tutta risposta si sentì tirare lo scarico e la figura di Jack uscire dalla porta, appena mi notò il suo volto si fece cupo. Jack era il mio novellino preferito, aspirava a battermi da quando era stato assegnato al mio team di hacking qui al terzo piano sottoterra, inutile dirvi che non c'è mai riuscito e mai ce la farà.

- ciao Blux-

mi rivolse un'alzata di collo per saluto e si risedette alla sua postazione, incrociai le braccia e lo guardai curruggiata.

-Ti ho detto di non chiamarmi per il mio cognome Gold!-

*******

11 anni dopo

(t/n)'s pov

Mi svegliai di soprassalto nel letto di qualcuno, mi portai le mani alla testa per placare quel dolore che persisteva dentro di me. Mi misi seduta sul letto e dopo poco il dolore sparì quasi completamente, provai ad alzarmi ma ricaddi sul letto con un grande tonfo. La luce fuori era debole e non riconoscevo il posto in cui ero. Era una piccola stanza con seplicemente un letto e un comodimo e una finestra posto in alto sul muro. Il letto no nera confortevole, ma le coperte erano calde, il comodino era completamente spoglio. Continuavo a chiedermi dove fossi finita.

-ti sei svegliata, come stai?-

La voce di Timothy mi fece sussultare per lo spavento, mi voltai verso la porta situata poco lontano da letto e intravidi la sua figura sporgersi da essa, la poca luce gli illuminava il volto. Sembrava così triste e preoccupato. Annuì con la testa e venne verso di me sedendosi sul letto affianco a me.

-Non te lo chiederei ma devi venire con noi dall'Operatore-

Disse con voce gentile mentre si sfregava le mani sui pantaloni. 

L'Operatore?  non se ne parla! quella cosa è un mostro!

" ho paura... non voglio"

-ho paura non voglio"

esternai i miei pensieri a Timothy che si portò una mano in tasca, la sfilò e mi porse un contenitore giallo trasparente. 

-Prendi queste, ti faranno stare meglio, lo dovrai vedere solo per poco-

Afferrai la scatola e la aprì, il suo interno rivelò delle pillole. Non avevo bisogno di sapere cosa fossero o cosa contenessero, ne presi una e la ingoiai senza nemmeno l'aiuto dell'acqua. La mia situazione di dolore interno sembrò migliorare e rivolsi a Tim un piccolo sorriso.

-andiamo?-

Si alzò e mi porse la mano, la afferrai e ci dirigemmo verso l'inferno presente nel bosco. L'Operatore.

Mi feci piccola piccola non appena lo sentì arrivare e non riuscì ad arrestare il tremolio delle mie mani. Un giornale venne buttato ai miei piedi ed io che avevo lo sguardo basso notai subito il titolo.

" CHE COSA NASCONDE VERAMENTE IL BOSCO?"

al fine della pagina c'era la firma di un noto giornalista, non capivo cosa centrasse questo con tutto.

-trova informazioni su di lui e portamele, per il tuo primo incarico la faccio facile. Se le tue informazioni saranno banali o insufficienti verrai punita, onestamente non vedo l'ora-

La sua voce tetra mi fece tremare ancora di più, mi chinai e afferrai il  giornale, leggendo l'articolo. Denunciava attività paranormali nei boschi.

-hai 1 settimana e 2 giorni-

Alzai lo sguardo per qualche secondo ed annui per poi correre via. La paura mi stava mangiando viva ma non avrei voluto darlo a vedere, infondo avrei dovuto fare quello che avevo fatto per tutto questo tempo no? Seguire le persone.

"Fallo per sopravvivere (t/n)! ce la puoi fare! sei sopravvissuta a peggio in passato no?"

Sospirai ed uscì dalla foresta per andare a prendere il mio zaino nella mia abitazione, più tardi avrei dovuto far visita a Set e sistemare un pò di cose. 

-Sarà divertente vedere come impazzirai di nuovo mia dolce e noisa (t/n)-

Risentì la sua voce tetra, ma questa volta era nella mia testa e mi fece male, troppo male. Mi buttai con le ginocchia a terra e iniziai a tremare.

- Ho paura, ho paura, ho paura...-

Tremavo ed ero sull'orlo del pianto ma le pillole di Tim mi fecero sentire meglio, almeno quello che bastava per reggermi in piedi.

"fatti coraggio (t/n)"

Mi incamminai verso la mia abitazione. Ignara del fatto che i mostri del passato ritornano sempre quando meno te lo aspetti e che i miei stessero per bussare alla porta.



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come sono fiera della mia storia ahahah in parte. 

a volte mi fa schifo ahaha

ma la amo uguale

T.V.B <3


the photographDove le storie prendono vita. Scoprilo ora