(t/n)'s pov
Quel cassiere mi aveva fatto perdere la testa, aveva messo a dura prova la mia poca pazienza, stavo seriamente pensando di tirargli un pugno in piena faccia, magari anche facendogli uscire il sangue dal naso.
Svitai il tappo della prima bottiglia e ne buttai giù un paio di sorsi, fino a farmi bruciare la gola. Nel frattempo camminavo verso la farmacia.
Prima di entrare controllai di avere la ricetta del mio medico, senza di quella non avrei preso un bel niente e questo mi avrebbe recato molto dolore. Fortunatamente avevo tutto, così entrai.
- salve, mi dovrebbe dare queste cose-
Porsi il foglio alla farmacista che mi guardò con compassione e tristezza.
"Fanculo stronza, non ho bisogno della tua compassione."
Avrei voluto dirle questo ma non lo feci, mi limitai a sorridere e a pagare, ringraziando calorosamente, e una volta uscita mi recai sul ponte.
Sentire il rumore dell'acqua stranamente non mi incuteva rumore, forse perchè non era così forte da farmi pensare a quel giorno.
Ciò che mi metteva paura era il bosco, riuscivo a sentire le sue urla da qua, le urla del bosco.
Sembra una cosa stupida, ma è come se riuscissi a percepire il dolore che aveva assistito, forse perchè ne facevo parte. Decisi di non pensare più e di bere ancora da quella bottiglia, attaccandomici come se fosse vita, come se fosse ciò da qui la mia esistenza dipendeva, fino alla fine, fino a che le mia gola non andò a fuoco.
Stavo pensando a come mi fosse venuto in mente di riniziare dove tutto era finito, forse per me non ci poteva essere un nuovo inizio, mi sarei solo dovuta abituare all'idea.
Inizia a muovere le gambe avanti indietro nel vuoto e risi, risi perchè mi sentivo stupida, un'ingenua ad essere sinceri.
Ritornai a casa verso le 2 di notte e mi addormentai appena toccato il letto.
La mattina seguente diedi i biscotti a Set e gli chiesi di fare pace, lui era così contento che chiesi ad Andreas di farci una foto.
Lo accompagnai a scuola e poi andai a lavorare.
Masky's pov
Avrei trovato un modo per vederla ancora, se mi fossi presentato direttamente a lei non sarebbe andata bene, avrebbe sicuramente chiamato qualcuno o fatto qualcosa.
Non la ritenevo capace di questo ma quella che conoscevo io era la (t/n) di sette anni fa, qualcosa in lei era sicuramente cambiato.
Il vento mi attraversava i vestiti, infreddolendomi ancora di più ogni volta che soffiava. Non avevo assolutamente nulla da fare, a volte stare qua era una noia, in realtà la maggior parte delle volte era una noia.
Ma era meglio così, preferivo non far nulla e annoiarmi che uccidere qualcuno.
Immerso nei miei pensieri non mi accorsi che a forza di camminare mi ritrovai al limitare del bosco, l'aria fredda ora era scaldata dalle urla di gioia dei bambini delle elementari che giocavano nell'enorme cortile della scuola.
Mi avvicinai, il cortile era ben delimitato da delle staccionate in legno colorate con i colori dell'arcobaleno. Non era vicino al bosco ma anche li non mancavo gli alberi, erano stati piantati apposta per dare un pò d'ombra ai bambini di quella scuola, a completare il panorama vi erano molti cespugli.
Seduto all'ombra di un albero vicino alla staccionata c'era un bambino, sorrisi all'assurdità del destino, era il figlio di (t/n) e stava mangiando biscotti al cioccolato.
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the photograph
Fanfiction💬Shə ıs a lıar💬 Maskyxreader ========= che cosa caratterizza il senso della vita? Ogni passo, ogni respiro che compi, ogni scelta ti porteranno sempre a vivere un piano diverso. Come fai a sapere quale sia la strada giusta? Continui ad arrancare...