65. "Ti sta manipolando.."

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~Ludovica
Entriamo in camera e ci iniziamo, o meglio mi inizio a preparare mentre Giordana si siede sul mio letto ricordandomi ogni due minuti quanto io sia lenta.. come se già non lo sapessi.
Ad un certo punto sentimmo bussare alla porta.
L. "Apri tu? Dovrebbe essere Fabio" urlai dal bagno.
Ma non ottenni risposta, così uscii del bagno per guardare chi fosse.
Alvis.
Bene, pensai tra me e me, tanto prima o poi dovrò parlarci no?
In quella stanza era calato il silenzio.
C'era imbarazzo, rabbia, incomprensione.
G. "Va bene.. sono di troppo, voi due dovute chiarire quindi.."
L. "Si giò vai tranquilla"
Mi guardai ancora per un po' intorno.
In stanza era di nuovo tornato il silenzio.
L. "Alvis.. se sei venuto qui è per dirmi qualcosa..vai ti ascolto, ma se sei venuto qui per guardarmi in silenzio quella è la porta" dissi spazientita.
A. "Non so semplicemente da dove iniziare.. mi ero preparato un discorso sai..ma è più difficile di quanto pensassi"
L. "Inizia con il spiegarmi il perché di questa tua reazione esagerata"
A. "Pensavo che allontanandomi da te sarei stato meglio.. ti avrei dimenticata, ma è successo l'opposto. Ora ti ho sempre tra i i miei pensieri. Più di prima. Mi sento in colpa per tutto quello che ti ho fatto passare"
L. "Io mi sento in colpa"
A. "Ma in colpa per cosa?"
L. "Faccio finta che tutto vada bene ma non è così.. sono venuta qui solo per cantare, non di certo per trovare l'amore. Da quando sono qui ho ferito tutti.. non ne combino una giusta.."
Sento le lacrime scendermi sul viso e vedo Alvis avvicinarsi per abbracciarmi ma lo fermai con la mano.
L. "Forse hai ragione.. tu non mi vedrai, o almeno ora non mi vedi come una semplice amica.. ed io non voglio un rapporto finto"
A. "Non sarebbe un rapporto finto"
L. "Questo lo dici tu.."
A. "Un rapporto tra amici"
L. "Ma tu non mi consideri tua amica.."
A. "Ma non capisco perché ti faccia tu i problemi.. in caso sarebbe un mio problema essere amico di una ragazza di cui sono innamorato"
L. "Ma tu non capis... aspetta cosa hai detto?"
A. "N-niente.."
L. "Vedi.. non potrebbe andare, grazie per essere passato perché finalmente ho capito cosa è giusto. Mi sono sentita in colpa per giorni, ma ora dopo questa conversazione ho capito che tu avevi perfettamente ragione. Quest'amicizia non può continuare" dissi alzando leggermente i toni della voce.
Lui rise come per prendermi in giro.
L. "Cosa hai da ridere.. me lo spieghi?"
A. "Ti sta manipolando"
L. "Ma chi?..cosa stai dicendo?"
A. "Queste parole.. "non possiamo essere amici" non sono tue ma sappiamo entrambi di chi"
L. "Lascia stare Fabio..non c'entra nulla nella conversazione... è una cosa tra me e te"
A. "Ah ma davvero? Ma lo capisci che per lui sei un gioco?"
L. "Perché mi dite tutti la stessa cosa? Voi Fabio non lo conoscete." Urlai.
A. "Se più di una persona ti ha detto la stessa cosa non pensi che sia la verità?"
L. "E da quando ora la verità.. si considera in base alla maggioranza? Io Fabio lo sto conoscendo davvero e non capisco perché tutti gli date contro"
A. "Perché noi c'eravamo prima del tuo ingresso.. e tu vuoi vedere solo quello che i tuoi occhi innamorati guardano"
L. "Mettiamo conto che tu abbia ragione.. sarò libera di sbagliare con la mia testa?"
A. "Fa come vuoi.. ma non venire a piangere da me dopo"
Si girò è aprì violentemente la porta.. e sorpresa, Fabio.
Aveva sentito tutto.. gli avevo detto di fidarsi di me.
Alvis si girò un'ultima volta e se ne andò.
Mi avvicinai a Fabio e..
L. "Ti avevo chiesto una cosa! Non ti avevo chiesto il mondo"
Gli chiusi la porta in faccia e mi buttai sul letto.

|Non te lo so spiegare| #jefeicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora